L’obesità è caratterizzata da anomala assunzione di cibo e da eccessivo accumulo di grasso. Il comportamento alimentare è dipendente dall’osservazione di stimoli come il cibo. Un indice particolarmente adatto per studiare la risposta a questi stimoli nei disturbi del comportamento alimentare è la variabilità del battito cardiaco, un parametro di funzionamento del sistema nervoso parasimpatico in grado di riflettere la capacità di regolare le emozioni e di inibire comportamenti disfunzionali. Questo studio si propone di esplorare la variabilità del battito cardiaco alla presentazione di immagini legate al cibo in un gruppo di pazienti obesi e in soggetti normopeso. Si ipotizza che, per i soli pazienti, gli stimoli legati al cibo diventino ansiogeni e scatenino una risposta fisiologica di crollo vagale. Si ipotizza inoltre che questo non si verifichi di fronte a stimoli non legati al cibo. 24 pazienti obesi ricoverati (19 femmine; età: 49.20 ± 13.64; indice di massa corporea: 41.63 ± 8.09) e 37 soggetti normopeso (24 femmine; età: 25.08 ± 6.76; indice di massa corporea: 22.14 ± 2.74) sono stati sottoposti a monitoraggio elettrocardiografico durante una condizione di riposo (baseline), un compito sperimentale e una fase di recupero. Un sottogruppo di pazienti (n = 11) ha ripetuto il paradigma sostituendo gli stimoli legati al cibo con stimoli neutri (oggetti). I risultati mostrano una riduzione significativa della variabilità interbattito dei pazienti, ma non dei controlli (p < .05), di fronte al cibo. Inoltre, i pazienti mostrano un’incapacità di ritornare ai valori di base al termine del compito (attivazione fisiologica sostenuta; p < .05). Come previsto, di fronte a stimoli neutri, i pazienti non mostrano alcuna risposta di attivazione fisiologica (n.s.). I risultati confermano la relazione tra aspetti fisiologici e psicologici nei disturbi alimentari e giustificano future indagini sulla reattività del sistema nervoso autonomo a stimoli salienti in persone obese.

REATTIVITÀ VAGALE IN RISPOSTA A STIMOLI APPETITIVI E NEUTRI IN SOGGETTI CON DIAGNOSI DI OBESITA’ / Zingaretti, Pietro; Petta, Anna Maria; Aragona, Massimiliano; Ottaviani, Cristina; Sarnicola, Antonio; Spitoni, Grazia Fernanda; Antonucci, Gabriella. - STAMPA. - (2016). (Intervento presentato al convegno XXII Congresso Nazionale AIP della SEZIONE DI PSICOLOGIA SPERIMENTALE tenutosi a Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) nel 20-22 Settembre 2016).

REATTIVITÀ VAGALE IN RISPOSTA A STIMOLI APPETITIVI E NEUTRI IN SOGGETTI CON DIAGNOSI DI OBESITA’

ZINGARETTI, PIETRO;ARAGONA, MASSIMILIANO;OTTAVIANI, CRISTINA;SARNICOLA, Antonio;SPITONI, Grazia Fernanda;ANTONUCCI, Gabriella
2016

Abstract

L’obesità è caratterizzata da anomala assunzione di cibo e da eccessivo accumulo di grasso. Il comportamento alimentare è dipendente dall’osservazione di stimoli come il cibo. Un indice particolarmente adatto per studiare la risposta a questi stimoli nei disturbi del comportamento alimentare è la variabilità del battito cardiaco, un parametro di funzionamento del sistema nervoso parasimpatico in grado di riflettere la capacità di regolare le emozioni e di inibire comportamenti disfunzionali. Questo studio si propone di esplorare la variabilità del battito cardiaco alla presentazione di immagini legate al cibo in un gruppo di pazienti obesi e in soggetti normopeso. Si ipotizza che, per i soli pazienti, gli stimoli legati al cibo diventino ansiogeni e scatenino una risposta fisiologica di crollo vagale. Si ipotizza inoltre che questo non si verifichi di fronte a stimoli non legati al cibo. 24 pazienti obesi ricoverati (19 femmine; età: 49.20 ± 13.64; indice di massa corporea: 41.63 ± 8.09) e 37 soggetti normopeso (24 femmine; età: 25.08 ± 6.76; indice di massa corporea: 22.14 ± 2.74) sono stati sottoposti a monitoraggio elettrocardiografico durante una condizione di riposo (baseline), un compito sperimentale e una fase di recupero. Un sottogruppo di pazienti (n = 11) ha ripetuto il paradigma sostituendo gli stimoli legati al cibo con stimoli neutri (oggetti). I risultati mostrano una riduzione significativa della variabilità interbattito dei pazienti, ma non dei controlli (p < .05), di fronte al cibo. Inoltre, i pazienti mostrano un’incapacità di ritornare ai valori di base al termine del compito (attivazione fisiologica sostenuta; p < .05). Come previsto, di fronte a stimoli neutri, i pazienti non mostrano alcuna risposta di attivazione fisiologica (n.s.). I risultati confermano la relazione tra aspetti fisiologici e psicologici nei disturbi alimentari e giustificano future indagini sulla reattività del sistema nervoso autonomo a stimoli salienti in persone obese.
2016
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