E’ noto che l’inquinamento atmosferico produce un danno ai materiali, con particolare riferimento ai materiali da costruzione, specie se antichi. In realtà, il danno agli edifici storici risulta piuttosto complesso da analizzare per la presenza di numerosi fattori che concorrono al fenomeno. Infatti è possibile considerare aspetti di origine naturale come il sole, la pioggia, i cicli di gelo/disgelo come pure aspetti antropici di inquinamento atmosferico; essendo il danno di norma connesso a cause concomitanti ciò rende difficoltoso valutare l’incidenza di ciascun fattore sul danno finale, anche se è generalmente accettato che l’inquinamento prodotto dall’uomo riveste un ruolo prioritario. In particolare sono considerati particolarmente rilevanti la corrosione e l’erosione da parte di piogge acide (specialmente derivanti da SO2) e la deposizione di particelle (specialmente fuliggine). Al fine di intervenire in modo razionale riguardo il controllo dell’inquinamento, risulta quindi necessario conoscere i costi derivanti dal danno apportato agli edifici dall’inquinamento dell’aria. Idealmente si potrebbe operare calcolando le concentrazioni di inquinanti derivanti da ciascuna fonte di inquinamento, applicando modelli di trasporto atmosferico, combinando i risoltati a funzioni di dose/risposta per quantificare il danno fisico in relazione alla concentrazione degli inquinanti. Sfortunatamente, sebbene diversi studi dettagliati abbiano identificato gli effetti fisico chimici dell’inquinamento atmosferico sugli edifici, la quantificazione dei costi del danno resta ancora problematica a causa dell’insufficiente conoscenza dei dati relativi all’edificio come pure dell’interazione attività antropica/edificio. Ciò nonostante, diversi metodi sono stati proposti per la valutazione predittiva dei costi derivanti dal danno atmosferico sugli edifici. Generalmente è possibile individuare due grandi categorie di approcci metodologici: 1) Il semplice approccio meccanico: si applicano funzioni dose/risposta per stimare il danno ai materiali dovuto all’attacco degli inquinanti atmosferici, espresso in termini di perdita di spessore o peso. I materiali vengono riparati o sostituiti quando viene raggiunto un livello critico di danno; 2) Approccio del ciclo di mantenimento: il danno derivante dall’attacco atmosferico è valutato attraverso la stima dell’effetto di deposizioni acide sul ciclo di mantenimento dei componenti che costituiscono gli edifici. Tuttavia nessuno dei due approcci considera adeguatamente il fatto che l’attacco atmosferico non è l’unico fattore che contribuisce alla necessità di riparare e sostituire i materiali poiché molti altri meccanismi di danno possono intervenire. L’oggetto del presente lavoro riguarda la valutazione critica dei metodi più diffusi per il calcolo dei costi riferiti all’attacco atmosferico agli edifici, mostrando come il contributo di altri meccanismi di danno possa condurre a stime di costo sensibilmente diverse.

Impatto dell'atmosfera sugli edifici: valutazione dei meccanismi predittivi per la stima dei costi connessi al danno / Restuccia, Donatella; Vinci, Giuliana. - STAMPA. - 1:(2006), p. 34. (Intervento presentato al convegno Congresso Seriale tematiche ambientali tenutosi a Udine nel 5-7 dicembre 2006).

Impatto dell'atmosfera sugli edifici: valutazione dei meccanismi predittivi per la stima dei costi connessi al danno

RESTUCCIA, DONATELLA;VINCI, Giuliana
2006

Abstract

E’ noto che l’inquinamento atmosferico produce un danno ai materiali, con particolare riferimento ai materiali da costruzione, specie se antichi. In realtà, il danno agli edifici storici risulta piuttosto complesso da analizzare per la presenza di numerosi fattori che concorrono al fenomeno. Infatti è possibile considerare aspetti di origine naturale come il sole, la pioggia, i cicli di gelo/disgelo come pure aspetti antropici di inquinamento atmosferico; essendo il danno di norma connesso a cause concomitanti ciò rende difficoltoso valutare l’incidenza di ciascun fattore sul danno finale, anche se è generalmente accettato che l’inquinamento prodotto dall’uomo riveste un ruolo prioritario. In particolare sono considerati particolarmente rilevanti la corrosione e l’erosione da parte di piogge acide (specialmente derivanti da SO2) e la deposizione di particelle (specialmente fuliggine). Al fine di intervenire in modo razionale riguardo il controllo dell’inquinamento, risulta quindi necessario conoscere i costi derivanti dal danno apportato agli edifici dall’inquinamento dell’aria. Idealmente si potrebbe operare calcolando le concentrazioni di inquinanti derivanti da ciascuna fonte di inquinamento, applicando modelli di trasporto atmosferico, combinando i risoltati a funzioni di dose/risposta per quantificare il danno fisico in relazione alla concentrazione degli inquinanti. Sfortunatamente, sebbene diversi studi dettagliati abbiano identificato gli effetti fisico chimici dell’inquinamento atmosferico sugli edifici, la quantificazione dei costi del danno resta ancora problematica a causa dell’insufficiente conoscenza dei dati relativi all’edificio come pure dell’interazione attività antropica/edificio. Ciò nonostante, diversi metodi sono stati proposti per la valutazione predittiva dei costi derivanti dal danno atmosferico sugli edifici. Generalmente è possibile individuare due grandi categorie di approcci metodologici: 1) Il semplice approccio meccanico: si applicano funzioni dose/risposta per stimare il danno ai materiali dovuto all’attacco degli inquinanti atmosferici, espresso in termini di perdita di spessore o peso. I materiali vengono riparati o sostituiti quando viene raggiunto un livello critico di danno; 2) Approccio del ciclo di mantenimento: il danno derivante dall’attacco atmosferico è valutato attraverso la stima dell’effetto di deposizioni acide sul ciclo di mantenimento dei componenti che costituiscono gli edifici. Tuttavia nessuno dei due approcci considera adeguatamente il fatto che l’attacco atmosferico non è l’unico fattore che contribuisce alla necessità di riparare e sostituire i materiali poiché molti altri meccanismi di danno possono intervenire. L’oggetto del presente lavoro riguarda la valutazione critica dei metodi più diffusi per il calcolo dei costi riferiti all’attacco atmosferico agli edifici, mostrando come il contributo di altri meccanismi di danno possa condurre a stime di costo sensibilmente diverse.
2006
Congresso Seriale tematiche ambientali
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Impatto dell'atmosfera sugli edifici: valutazione dei meccanismi predittivi per la stima dei costi connessi al danno / Restuccia, Donatella; Vinci, Giuliana. - STAMPA. - 1:(2006), p. 34. (Intervento presentato al convegno Congresso Seriale tematiche ambientali tenutosi a Udine nel 5-7 dicembre 2006).
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/367450
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact