Nel 2019 la già SABAP per le provincie di Latina, Frosinone e Rieti, a seguito di indagini di superficie condotte dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma, tramite un intervento di urgenza, ha riportato alla luce un’area funeraria di età preromana in località Restano nel Comune di Colli sul Velino in provincia di Rieti . La località, in prossimità del confine amministrativo con la provincia di Terni, è caratterizzata dall’unità orografica di Monte Restano articolata in tre rilievi digradanti raccordati da selle più o meno estese di cui quella su cui insiste l’area funeraria è maggiormente dilatata rispetto alle altre tanto da far apparire quest’ultima altura come un’appendice semi-isolata rispetto alla sua matrice orografica. L’altura funeraria (419 metri s.l.m.) è protesa verso le sottostanti aree pianeggianti un tempo occupate dall’estensione del braccio di Cornello del lago di Piediluco. L’indagine di scavo ha riguardato un’area di forma quadrangolare di 10 m di lato e ha messo in luce quattro fosse da sub-rettangolari a rettangolari, scavate nel banco calcareo i cui corredi le attribuiscono cronologicamente tra VII e Vi sec. a.C.
L’area funeraria di età preromana in località Restano (Colli sul Velino, Rieti) / Virili, Carlo; Lucidi, Maria Rosa. - 13:(2024), pp. 405-409. (Intervento presentato al convegno Atti del Convegno Tredicesimo Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina tenutosi a Roma).
L’area funeraria di età preromana in località Restano (Colli sul Velino, Rieti)
Virili CarloPrimo
;Lucidi Maria RosaSecondo
2024
Abstract
Nel 2019 la già SABAP per le provincie di Latina, Frosinone e Rieti, a seguito di indagini di superficie condotte dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma, tramite un intervento di urgenza, ha riportato alla luce un’area funeraria di età preromana in località Restano nel Comune di Colli sul Velino in provincia di Rieti . La località, in prossimità del confine amministrativo con la provincia di Terni, è caratterizzata dall’unità orografica di Monte Restano articolata in tre rilievi digradanti raccordati da selle più o meno estese di cui quella su cui insiste l’area funeraria è maggiormente dilatata rispetto alle altre tanto da far apparire quest’ultima altura come un’appendice semi-isolata rispetto alla sua matrice orografica. L’altura funeraria (419 metri s.l.m.) è protesa verso le sottostanti aree pianeggianti un tempo occupate dall’estensione del braccio di Cornello del lago di Piediluco. L’indagine di scavo ha riguardato un’area di forma quadrangolare di 10 m di lato e ha messo in luce quattro fosse da sub-rettangolari a rettangolari, scavate nel banco calcareo i cui corredi le attribuiscono cronologicamente tra VII e Vi sec. a.C.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.