In ogni nucleo sociale – e a maggior ragione in una realtà locale (se vogliamo, ‘comunitaria’) come Follonica – è deprecabile impostare la propria partecipazione sociale a mo’ di monadi tra loro sconnesse. Guardare la città con occhi meramente strumentali, in un sentire quasi automaticamente distaccato e rigettante una concreta interrelazione con gli altri – intra- e inter-generazionale – rappresenta per gli abitanti un rischio trasversale e contemporaneo. Ciò si traduce nel vivere la cittadinanza passivamente, in zone d’ombra, lasciandosi trascinare dalle correnti centrifughe che non fanno altro che rendere il singolo isolato ed ego-riferito, spoglio di un’identità collettiva, ignaro di coesione e impermeabile al radicamento territoriale. Si configura la necessità di una luce che possa illuminare un sentiero comune di possibilità inedite, capaci di riaccendere l’importanza della dimensione comunitaria e pubblica in modo stimolante. In questo senso, il nostro contributo vuole delineare – di contrasto – un faro capace di indicare mete e di indirizzare un percorso di progettazione proattiva e propulsiva: il focus primo verte sulla riqualificazione degli spazi all’interno della città di Follonica, per come essa viene vissuta e raccontata dai suoi abitanti più giovani. Ciò che ne consegue è un percorso di comunicazione e di collaborazione, che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare la cittadinanza ‘in fiore’ al bene comune e all’opportunità di immaginare e plasmare un futuro per la propria realtà (casa!) che intercetti e si costruisca sui bisogni di ognuno, all’interno di un coro in cui ogni voce conta.
Un ritaglio di luce / Laino, Vittoria; Melis, Beatrice; Travascio, Irene. - (2021), pp. 64-68. (Intervento presentato al convegno Le storie siamo noi. Lezioni, ricerche, cantieri di pratiche, narrazioni. 8° convegno biennale sull’orientamento narrativo. Immaginare il futuro che cambia tenutosi a Follonica; Italy).
Un ritaglio di luce
Laino, Vittoria;
2021
Abstract
In ogni nucleo sociale – e a maggior ragione in una realtà locale (se vogliamo, ‘comunitaria’) come Follonica – è deprecabile impostare la propria partecipazione sociale a mo’ di monadi tra loro sconnesse. Guardare la città con occhi meramente strumentali, in un sentire quasi automaticamente distaccato e rigettante una concreta interrelazione con gli altri – intra- e inter-generazionale – rappresenta per gli abitanti un rischio trasversale e contemporaneo. Ciò si traduce nel vivere la cittadinanza passivamente, in zone d’ombra, lasciandosi trascinare dalle correnti centrifughe che non fanno altro che rendere il singolo isolato ed ego-riferito, spoglio di un’identità collettiva, ignaro di coesione e impermeabile al radicamento territoriale. Si configura la necessità di una luce che possa illuminare un sentiero comune di possibilità inedite, capaci di riaccendere l’importanza della dimensione comunitaria e pubblica in modo stimolante. In questo senso, il nostro contributo vuole delineare – di contrasto – un faro capace di indicare mete e di indirizzare un percorso di progettazione proattiva e propulsiva: il focus primo verte sulla riqualificazione degli spazi all’interno della città di Follonica, per come essa viene vissuta e raccontata dai suoi abitanti più giovani. Ciò che ne consegue è un percorso di comunicazione e di collaborazione, che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare la cittadinanza ‘in fiore’ al bene comune e all’opportunità di immaginare e plasmare un futuro per la propria realtà (casa!) che intercetti e si costruisca sui bisogni di ognuno, all’interno di un coro in cui ogni voce conta.File | Dimensione | Formato | |
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