Introduzione. La parola grazie è una parola usata in contesti sociali. Dai report di genitori, effettuati su un esteso campione di 752 bambini, la parola grazie viene prodotta all’età di 24 mesi da circa il 72% dei bambini (Caselli et al., 2015). Questo lavoro ha lo scopo di ricercare articoli pubblicati, non pubblicati, e tesi non pubblicate sulla prima produzione spontanea dei bambini della parola grazie. Metodo. La ricerca sistematica viene eseguita sulla piattaforma Proquest che include 13 database (PsychArticles e PychInfo inclusi) e su Scopus il 1 Marzo 2023 con le parole chiave: abstract (child OR infant OR toddler) AND fulltext (word learning OR first word*) AND fulltext (thank* OR thank-you) AND fulltext (spontaneous politeness). Vengono selezionati gli studi che (a) descrivono e analizzano campioni di bambini da zero a sei anni e (b) che analizzano nei bambini la comprensione della gratitudine come espressione di gentilezza con il grazie; sono esclusi i lavori che (a) valutano il senso di gratitudine come dovere morale rispetto a un favore ricevuto e (b) esaminano le modalità più o meno formali di richieste/comandi. Risultati. Sono stati individuati 128 articoli, più 7 articoli trovati tramite ricerca manuale utilizzando i riferimenti bibliografici pubblicati nel periodo 1970-2023. Sono stati esclusi 132 dei 135 articoli dalla ricerca in quanto non rilevanti e inclusi 3 articoli pubblicati nel periodo 1976- 1986. Conclusioni. Gli studi sulla produzione spontanea delle parole di cortesia sono pochi, eseguiti su un numero esiguo di bambini americani, ma sottolineano l’importanza del modello fornito dai genitori e dalle interazioni linguistiche con altri adulti. La produzione iniziale della parola grazie è una ripetizione pronunciata (e insistentemente richiesta) dall’adulto, usata in determinati contesti sociali, e solo verso i quattro anni se ne comprende il significato più sociale di gratitudine, che è imprescindibile per il successo nella vita adulta. Articoli inclusi nella revisione sistematica Becker, J. A., & Smenner, P. C. (1986). The spontaneous use of thank you by preschoolers as a function of sex, socioeconomic status, and listener status. Language in Society, 15(4), 537–545. Gleason, J. B., & Weintraub, S. (1976). The acquisition of routines in child language. Language in Society, 5(1), 29-1. Greif, E. B. & Gleason, J. B. (1980). Hi, Thanks, and Goodbye: More Routine Information. Language in Society. 9(2), 159-166. Cambridge University Press.

Revisione sistematica sulla produzione spontanea della parola "grazie" in contesti sociali / Celik, Emre; Bianchi, Dora; Cattani, Allegra. - (2023). (Intervento presentato al convegno XIII Giornate CLASTA, 2023 tenutosi a Pescara, Italia) [10.13140/RG.2.2.21082.31685].

Revisione sistematica sulla produzione spontanea della parola "grazie" in contesti sociali

Celik, Emre
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
Bianchi, Dora
Secondo
Writing – Original Draft Preparation
;
Cattani, Allegra
Ultimo
Supervision
2023

Abstract

Introduzione. La parola grazie è una parola usata in contesti sociali. Dai report di genitori, effettuati su un esteso campione di 752 bambini, la parola grazie viene prodotta all’età di 24 mesi da circa il 72% dei bambini (Caselli et al., 2015). Questo lavoro ha lo scopo di ricercare articoli pubblicati, non pubblicati, e tesi non pubblicate sulla prima produzione spontanea dei bambini della parola grazie. Metodo. La ricerca sistematica viene eseguita sulla piattaforma Proquest che include 13 database (PsychArticles e PychInfo inclusi) e su Scopus il 1 Marzo 2023 con le parole chiave: abstract (child OR infant OR toddler) AND fulltext (word learning OR first word*) AND fulltext (thank* OR thank-you) AND fulltext (spontaneous politeness). Vengono selezionati gli studi che (a) descrivono e analizzano campioni di bambini da zero a sei anni e (b) che analizzano nei bambini la comprensione della gratitudine come espressione di gentilezza con il grazie; sono esclusi i lavori che (a) valutano il senso di gratitudine come dovere morale rispetto a un favore ricevuto e (b) esaminano le modalità più o meno formali di richieste/comandi. Risultati. Sono stati individuati 128 articoli, più 7 articoli trovati tramite ricerca manuale utilizzando i riferimenti bibliografici pubblicati nel periodo 1970-2023. Sono stati esclusi 132 dei 135 articoli dalla ricerca in quanto non rilevanti e inclusi 3 articoli pubblicati nel periodo 1976- 1986. Conclusioni. Gli studi sulla produzione spontanea delle parole di cortesia sono pochi, eseguiti su un numero esiguo di bambini americani, ma sottolineano l’importanza del modello fornito dai genitori e dalle interazioni linguistiche con altri adulti. La produzione iniziale della parola grazie è una ripetizione pronunciata (e insistentemente richiesta) dall’adulto, usata in determinati contesti sociali, e solo verso i quattro anni se ne comprende il significato più sociale di gratitudine, che è imprescindibile per il successo nella vita adulta. Articoli inclusi nella revisione sistematica Becker, J. A., & Smenner, P. C. (1986). The spontaneous use of thank you by preschoolers as a function of sex, socioeconomic status, and listener status. Language in Society, 15(4), 537–545. Gleason, J. B., & Weintraub, S. (1976). The acquisition of routines in child language. Language in Society, 5(1), 29-1. Greif, E. B. & Gleason, J. B. (1980). Hi, Thanks, and Goodbye: More Routine Information. Language in Society. 9(2), 159-166. Cambridge University Press.
2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1688710
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