Riso è il cereale più impiegato per l’alimentazione umana, con il 50% della popolazione mondiale circa che, per la propria nutrizione dipende da questo alimento e 755 milioni di tonnellate prodotte nel 2019, che lo rendono il secondo cereale più utilizzato a livello globale. In Europa, il primo Paese per produzione è l’Italia (3.5 milioni di tonnellate), dove gran parte della quantità di Riso viene prodotto in Piemonte. Poiché le risaie sono tra le principali fonti di emissioni di Metano (CH4), e alla luce del ruolo positivo svolto dal Riso, sia a livello economico che sociale, è importante sviluppare strategie che permettano di mitigare gli impatti legati alla sua produzione. Pertanto, in questo studio, è stato applicato un approccio LCA ad una produzione risicola nel Nord Italia. In particolar modo, come caso studio, è stata scelta un’azienda situata a Vercelli, e l’analisi ha mostrato come la produzione di Riso esaminata abbia impatti significativi specialmente durante la fase di irrigazione, a causa delle emissioni di CH4 legate alla quantità di acqua utilizzata e alla produzione di energia elettrica utilizzata per il pompaggio. Tuttavia, la coltivazione «Piemontese» è meno impattante rispetto alla coltivazione Indiana, in virtù soprattutto di tecniche agronomiche migliori, nonché migliori conoscenze riguardo la produzione stessa. Ma è più impattante rispetto a quella Cinese, poiché quest’ultima può beneficiare di condizioni climatiche più favorevoli per la coltivazione del Riso, legate soprattutto alla stagione delle piogge, rispetto alle condizioni climatiche italiane, le quali portano necessariamente ad una coltivazione tradizionale irrigua.
Applicazione del Life Cycle Assessment nella produzione risicola / Maddaloni, Lucia; Ruggeri, Marco; Vinci, Giuliana; Vieri, Simone. - (2021), pp. 173-189. (Intervento presentato al convegno Il Life Cycle Assessment per la valutazione della sostenibilità della filiera e dei prodotti agro-alimentari: sfide e nuove opportunità tenutosi a Roma).
Applicazione del Life Cycle Assessment nella produzione risicola
Lucia Maddaloni;Marco Ruggeri;Giuliana Vinci;Simone Vieri
2021
Abstract
Riso è il cereale più impiegato per l’alimentazione umana, con il 50% della popolazione mondiale circa che, per la propria nutrizione dipende da questo alimento e 755 milioni di tonnellate prodotte nel 2019, che lo rendono il secondo cereale più utilizzato a livello globale. In Europa, il primo Paese per produzione è l’Italia (3.5 milioni di tonnellate), dove gran parte della quantità di Riso viene prodotto in Piemonte. Poiché le risaie sono tra le principali fonti di emissioni di Metano (CH4), e alla luce del ruolo positivo svolto dal Riso, sia a livello economico che sociale, è importante sviluppare strategie che permettano di mitigare gli impatti legati alla sua produzione. Pertanto, in questo studio, è stato applicato un approccio LCA ad una produzione risicola nel Nord Italia. In particolar modo, come caso studio, è stata scelta un’azienda situata a Vercelli, e l’analisi ha mostrato come la produzione di Riso esaminata abbia impatti significativi specialmente durante la fase di irrigazione, a causa delle emissioni di CH4 legate alla quantità di acqua utilizzata e alla produzione di energia elettrica utilizzata per il pompaggio. Tuttavia, la coltivazione «Piemontese» è meno impattante rispetto alla coltivazione Indiana, in virtù soprattutto di tecniche agronomiche migliori, nonché migliori conoscenze riguardo la produzione stessa. Ma è più impattante rispetto a quella Cinese, poiché quest’ultima può beneficiare di condizioni climatiche più favorevoli per la coltivazione del Riso, legate soprattutto alla stagione delle piogge, rispetto alle condizioni climatiche italiane, le quali portano necessariamente ad una coltivazione tradizionale irrigua.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.