L’incredibile libertà di elaborazione dell’immagine offerta dal computer, grazie alla programmazione e all’uso di strumenti intuitivi come la tavoletta grafica, ha portato a parlare della computer art come una pittura elettronica. Nelle opere di alcuni artisti, l’elemento temporale viene inoltre sfruttato per mostrare il processo di creazione. A partire dagli Appunti abolizionisti (1983), testo programmatico del duo Crudelity Stoffe, mi propongo di riflettere sull’aspetto processuale di alcune opere della computer art italiana. L’Abolizionismo proponeva un’estetica dell’incertezza, che rifiutava l’immagine finita: il video, realizzato tramite un apposito software, mostra gli infiniti ripensamenti e aggiustamenti di tiro che soggiacciono alla creazione dell’opera, “abolendo” l’idea tradizionale dell’artista quale unico testimone del processo creativo. In modo diverso, ma pur sempre sfruttando le possibilità offerte dal computer, il gruppo Correnti Magnetiche usa la tavoletta grafica registrando nel video la realizzazione del disegno: lo spettatore può seguire le tracce lasciate dal pennello elettronico e assistere al “dipinto” nel suo farsi. Paolo Uliana testa invece l’autonomia creativa del calcolatore anteponendo la programmazione al risultato estetico e svelando il meccanismo di formazione automatica delle immagini. Questi “dipinti elettronici” non sono immagini finite, ma opere in fieri in cui il processo, rivelato anche grazie alla temporalità del video, assume un ruolo primario. Sono gli elementi stessi della rappresentazione artistica - linee, colori e forme - e con essi quelli della computer art – l’animazione, la programmazione e l’uso di apparecchi digitali – a diventare protagonisti. L’opera si presenta come una riflessione sulla creazione artistica: se il processo assume un ruolo primario rispetto al risultato, è possibile rintracciare una “linea analitica” nella computer art?
Pittura elettronica in fieri. Il processo artistico esibito in alcune opere di computer art italiana / Lagonigro, Paola. - (2019), pp. 203-210. (Intervento presentato al convegno In Corso d'Opera 3. Giornate di studio dei dottorandi di ricerca in storia dell'arte della Sapienza Università di Roma tenutosi a Rome; Italy - Museo Laboratoria d'Arte Contemporanea/Galleria Corsini).
Pittura elettronica in fieri. Il processo artistico esibito in alcune opere di computer art italiana
Paola Lagonigro
2019
Abstract
L’incredibile libertà di elaborazione dell’immagine offerta dal computer, grazie alla programmazione e all’uso di strumenti intuitivi come la tavoletta grafica, ha portato a parlare della computer art come una pittura elettronica. Nelle opere di alcuni artisti, l’elemento temporale viene inoltre sfruttato per mostrare il processo di creazione. A partire dagli Appunti abolizionisti (1983), testo programmatico del duo Crudelity Stoffe, mi propongo di riflettere sull’aspetto processuale di alcune opere della computer art italiana. L’Abolizionismo proponeva un’estetica dell’incertezza, che rifiutava l’immagine finita: il video, realizzato tramite un apposito software, mostra gli infiniti ripensamenti e aggiustamenti di tiro che soggiacciono alla creazione dell’opera, “abolendo” l’idea tradizionale dell’artista quale unico testimone del processo creativo. In modo diverso, ma pur sempre sfruttando le possibilità offerte dal computer, il gruppo Correnti Magnetiche usa la tavoletta grafica registrando nel video la realizzazione del disegno: lo spettatore può seguire le tracce lasciate dal pennello elettronico e assistere al “dipinto” nel suo farsi. Paolo Uliana testa invece l’autonomia creativa del calcolatore anteponendo la programmazione al risultato estetico e svelando il meccanismo di formazione automatica delle immagini. Questi “dipinti elettronici” non sono immagini finite, ma opere in fieri in cui il processo, rivelato anche grazie alla temporalità del video, assume un ruolo primario. Sono gli elementi stessi della rappresentazione artistica - linee, colori e forme - e con essi quelli della computer art – l’animazione, la programmazione e l’uso di apparecchi digitali – a diventare protagonisti. L’opera si presenta come una riflessione sulla creazione artistica: se il processo assume un ruolo primario rispetto al risultato, è possibile rintracciare una “linea analitica” nella computer art?File | Dimensione | Formato | |
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