Nel processo di socializzazione i nuovi membri si adattano al nuovo contesto lavorativo acquisendo una serie di conoscenze tecniche, relazionali e sul sistema organizzativo, che consentono loro di diventare membri a tutti gli effetti dell’organizzazione (Cooper & Anderson, 2006; Louis, 1980). Questo processo può tuttavia presentare delle criticità (Moreland & Levine, 1982), soprattutto in contesti chiusi, per i quali è difficile fare anticipazioni, e ad alto impatto emotivo, quali sono le carceri (Schaufeli & Peeters, 2000). Il presente lavoro illustra l’istituzione della funzione di mentoring per il primo ingresso di agenti di Polizia Penitenziaria, nell’ambito di un progetto pilota del Ministero della Giustizia, allo scopo di accompagnare la transizione dal ruolo di allievo in formazione nelle scuole ad agente di ruolo nei contesti operativi, un periodo particolarmente sensibile del processo di socializzazione. Lo studio su 117 neo-agenti ha confermato l’efficacia del supporto percepito del mentore, che concorre ad aumentare il sentimento di commitment verso l’Amministrazione e a ridurre l’intenzione di abbandono (turnover). Il supporto del mentore si è anche rivelato un fattore protettivo nel caso in cui il processo di socializzazione sia percepito come meno efficace, soprattutto in relazione al contenimento del turnover intent. Questi risultati sono importanti sia sul piano teorico, perché relativi a pratiche di mentoring formale, meno studiate in letteratura; sia sul piano applicativo, poiché individuano nell’istituzione della funzione di mentoring una tattica organizzativa efficace nel favorire l’inserimento dei nuovi membri, sostenendoli al momento dell’ingresso.
Il ruolo protettivo del mentoring formale nel processo di socializzazione / Farnese, MARIA LUISA; Barbieri, Barbara; Bellò, Benedetta; Livi, Stefano; Gubbiotti, Paola. - (2015). (Intervento presentato al convegno Congresso Nazionale AIP, Sezione Psicologia per le Organizzazioni tenutosi a Palermo, Italy nel 17–19 settembre 2015).
Il ruolo protettivo del mentoring formale nel processo di socializzazione
FARNESE, MARIA LUISA;BARBIERI, BARBARA;LIVI, Stefano;
2015
Abstract
Nel processo di socializzazione i nuovi membri si adattano al nuovo contesto lavorativo acquisendo una serie di conoscenze tecniche, relazionali e sul sistema organizzativo, che consentono loro di diventare membri a tutti gli effetti dell’organizzazione (Cooper & Anderson, 2006; Louis, 1980). Questo processo può tuttavia presentare delle criticità (Moreland & Levine, 1982), soprattutto in contesti chiusi, per i quali è difficile fare anticipazioni, e ad alto impatto emotivo, quali sono le carceri (Schaufeli & Peeters, 2000). Il presente lavoro illustra l’istituzione della funzione di mentoring per il primo ingresso di agenti di Polizia Penitenziaria, nell’ambito di un progetto pilota del Ministero della Giustizia, allo scopo di accompagnare la transizione dal ruolo di allievo in formazione nelle scuole ad agente di ruolo nei contesti operativi, un periodo particolarmente sensibile del processo di socializzazione. Lo studio su 117 neo-agenti ha confermato l’efficacia del supporto percepito del mentore, che concorre ad aumentare il sentimento di commitment verso l’Amministrazione e a ridurre l’intenzione di abbandono (turnover). Il supporto del mentore si è anche rivelato un fattore protettivo nel caso in cui il processo di socializzazione sia percepito come meno efficace, soprattutto in relazione al contenimento del turnover intent. Questi risultati sono importanti sia sul piano teorico, perché relativi a pratiche di mentoring formale, meno studiate in letteratura; sia sul piano applicativo, poiché individuano nell’istituzione della funzione di mentoring una tattica organizzativa efficace nel favorire l’inserimento dei nuovi membri, sostenendoli al momento dell’ingresso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.