Mutazioni bialleliche nel gene dell’enzima glucocerebrosidasi (GBA) sono responsabili di Malattia di Gaucher (MG), una grave patologia metabolica con possibile coinvolgimento neurologico. Sono state descritte più di 300 mutazioni, distinte in ”mild” (presenti in pazienti con la forma sistemica di MG tipo 1), e “severe” (identificate nelle più gravi forme neuropatiche tipo II e III). Varianti eterozigoti del gene GBA rappresentano un importante e frequente fattore di rischio per Malattia di Parkinson (MP) e Demenza a corpi di Lewy, e predispongono ad un fenotipo più aggressivo, con esordio anticipato e maggior frequenza di segni non motori quali la demenza ed i disturbi psichiatrici. Nel presente studio, gli 11 esoni e le regioni di giunzione introne-esone del gene GBA sono stati sequenziati in 610 probandi con MP. Mutazioni in GBA sono state identificate in 82 casi (13,4%). Delle 27 varianti identificate, 4 sono “mild”, 14 “severe”, mentre per le rimanenti 9 (6 note e 3 nuove), l’effetto sull’attività dell’enzima non è noto. Comparando le caratteristiche cliniche dei pazienti analizzati, è emerso che i portatori di mutazioni in GBA hanno un’età d’esordio inferiore, un fenotipo più spesso acinetico-rigido ed una maggior frequenza di familiarità positiva rispetto ai non portatori. Numerosi segni non motori quali deterioramento cognitivo, psicosi e allucinazioni, disturbo del controllo degli impulsi, ansia e disautonomia, sono significativamente più frequenti nei pazienti mutati. Il confronto tra i fenotipi dei pazienti con mutazioni “mild” rispetto ai portatori di mutazioni “severe” non ha invece mostrato differenze rilevanti. Questi dati suggeriscono che mutazioni nel gene GBA dovrebbero essere ricercate in particolare nei pazienti con MP ad esordio precoce, con familiarità positiva e complicati dalla presenza di segni non motori. L’effetto della mutazione sull’attività enzimatica residua non sembra condizionare il fenotipo atteso, pertanto non è possibile predire, in base alla mutazione, il tipo, la gravità e la progressione della patologia nel tempo, verosimilmente influenzati da molteplici altri fattori genetici e ambientali.
Frequenza e spettro fenotipico del gene GBA in una ampia casistica italiana di pazienti con malattia di Parkinson / Ginevrino, M.; Petrucci, Simona; Pellecchia, M. T.; Di Fonzo, A.; Altavista, M. C.; Bove, F.; Cozzolino, A.; Criscuolo, C.; De Rosa, A.; Fabbrini, Giovanni; Moccia, M.; Morgante, F.; Petracca, M.; Squillante, M.; Trezza, I.; Volpe, G.; Bentivoglio, A. R.; Berardelli, Alfredo; Barone, P.; Valente, E. M.. - ELETTRONICO. - (2016). (Intervento presentato al convegno XIX Congresso nazionale SIGU tenutosi a Torinio nel 23-26/11/2016).
Frequenza e spettro fenotipico del gene GBA in una ampia casistica italiana di pazienti con malattia di Parkinson
PETRUCCI, SIMONA;FABBRINI, Giovanni;BERARDELLI, Alfredo;
2016
Abstract
Mutazioni bialleliche nel gene dell’enzima glucocerebrosidasi (GBA) sono responsabili di Malattia di Gaucher (MG), una grave patologia metabolica con possibile coinvolgimento neurologico. Sono state descritte più di 300 mutazioni, distinte in ”mild” (presenti in pazienti con la forma sistemica di MG tipo 1), e “severe” (identificate nelle più gravi forme neuropatiche tipo II e III). Varianti eterozigoti del gene GBA rappresentano un importante e frequente fattore di rischio per Malattia di Parkinson (MP) e Demenza a corpi di Lewy, e predispongono ad un fenotipo più aggressivo, con esordio anticipato e maggior frequenza di segni non motori quali la demenza ed i disturbi psichiatrici. Nel presente studio, gli 11 esoni e le regioni di giunzione introne-esone del gene GBA sono stati sequenziati in 610 probandi con MP. Mutazioni in GBA sono state identificate in 82 casi (13,4%). Delle 27 varianti identificate, 4 sono “mild”, 14 “severe”, mentre per le rimanenti 9 (6 note e 3 nuove), l’effetto sull’attività dell’enzima non è noto. Comparando le caratteristiche cliniche dei pazienti analizzati, è emerso che i portatori di mutazioni in GBA hanno un’età d’esordio inferiore, un fenotipo più spesso acinetico-rigido ed una maggior frequenza di familiarità positiva rispetto ai non portatori. Numerosi segni non motori quali deterioramento cognitivo, psicosi e allucinazioni, disturbo del controllo degli impulsi, ansia e disautonomia, sono significativamente più frequenti nei pazienti mutati. Il confronto tra i fenotipi dei pazienti con mutazioni “mild” rispetto ai portatori di mutazioni “severe” non ha invece mostrato differenze rilevanti. Questi dati suggeriscono che mutazioni nel gene GBA dovrebbero essere ricercate in particolare nei pazienti con MP ad esordio precoce, con familiarità positiva e complicati dalla presenza di segni non motori. L’effetto della mutazione sull’attività enzimatica residua non sembra condizionare il fenotipo atteso, pertanto non è possibile predire, in base alla mutazione, il tipo, la gravità e la progressione della patologia nel tempo, verosimilmente influenzati da molteplici altri fattori genetici e ambientali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.