Molti studi internazionali hanno ormai dimostrato la necessità di ricorrere alla fonte nucleare per garantire, a medio-lungo termine, una crescita sostenibile dei consumi e, quindi, dell’economia. E’ naturalmente necessario che il sistema nucleare raggiunga caratteristiche di sicurezza, di ottimale sfruttamento delle risorse e di costi ridotti del kWh tali che lo rendano effettivamente competitivo ma, nella logica di accettabilità da parte della opinione pubblica, peserà molto anche il contributo di riduzione all’inquinamento atmosferico che il sistema nucleare garantisce e la potenzialità del sistema stesso alla resistenza alla proliferazione nucleare; effetto positivo altrettanto rilevante sarà la capacità del sistema nucleare di minimizzare le quantità di rifiuti da inviare a deposito definitivo, con riferimento particolare agli attinidi, oltre che ai prodotti di fissione a lunga vita altamente radiotossici. Relativamente a tale ultima problematica, l’utilizzo del ciclo chiuso del combustibile, ovvero di quella fase di riprocessamento e riutilizzo dei transuranici (TRU) detto “Partitioning & ransmutation” (P&T), potrà senz’altro dare un apporto estremamente positivo e significativo alla risoluzione del problema della gestione delle scorie ad alta attività (HLW), consentendo contemporaneamente di utilizzare al massimo l’energia dei prodotti fissili e, contestualmente, di ridurre al minimo le scorie da porre a deposito definitivo (riduzione che, mediante P&T, potrebbe raggiungere un fattore 100). Tale traguardo può essere ottenuto, in particolare, tramite l’affermazione della filiera veloce affiancata da un più ridotto insieme di reattori sottocritici bruciatori di attinidi, per esempio l’Accelerator-Driven System (ADS). Il lavoro in oggetto mira a definire l’effettiva applicabilità di uno scenario P&T nell’ambito della regione Romania dove, attualmente, sono operativi due reattori CANDU e altre due unità stanno per entrare in produzione; la Romania si è infatti resa disponibile [1] ad accogliere sul suo territorio la costruzione del reattore ALFRED (Advanced Lead Fast Reactor European Demonstrator) che rappresenta il prototipo dimostrativo di piccola taglia della filiera di reattore veloce critico, refrigerato al piombo, che raggiungerà la maturità industriale col reattore di potenza ELFR (European Lead Fast Reactor) sviluppato nell’ambito del progetto EU-FP7-LEADER (Lead-cooled European Advanced Demonstration Reactor). Oltre questo primo scenario, alternativo ad un futuro nucleare della Romania incentrato solo sulla filiera CANDU, si analizzerà anche la fattibilità di un secondo sistema nucleare a ciclo chiuso che affianchi, alla filiera LFR, un ADS da 155 MWe destinato alla fissione e alla trasmutazione dei Minor Actinides (MA) prodotti dal parco reattori rumeno.

Studi di Sostenibilità volti a massimizzare l'utilizzo del combustibile e a minimizzare le scorie nucleari con i sistemi veloci refrigerati a piombo / Ferroni, Luisa; Giannetti, Fabio; VITALE DI MAIO, Damiano; Covicchio, Valerio; A., Cammi; S., Lorenzi; R., Ponciroli. - ELETTRONICO. - (2014), pp. 1-81.

Studi di Sostenibilità volti a massimizzare l'utilizzo del combustibile e a minimizzare le scorie nucleari con i sistemi veloci refrigerati a piombo

FERRONI, Luisa;GIANNETTI, FABIO;VITALE DI MAIO, DAMIANO;COVICCHIO, VALERIO;
2014

Abstract

Molti studi internazionali hanno ormai dimostrato la necessità di ricorrere alla fonte nucleare per garantire, a medio-lungo termine, una crescita sostenibile dei consumi e, quindi, dell’economia. E’ naturalmente necessario che il sistema nucleare raggiunga caratteristiche di sicurezza, di ottimale sfruttamento delle risorse e di costi ridotti del kWh tali che lo rendano effettivamente competitivo ma, nella logica di accettabilità da parte della opinione pubblica, peserà molto anche il contributo di riduzione all’inquinamento atmosferico che il sistema nucleare garantisce e la potenzialità del sistema stesso alla resistenza alla proliferazione nucleare; effetto positivo altrettanto rilevante sarà la capacità del sistema nucleare di minimizzare le quantità di rifiuti da inviare a deposito definitivo, con riferimento particolare agli attinidi, oltre che ai prodotti di fissione a lunga vita altamente radiotossici. Relativamente a tale ultima problematica, l’utilizzo del ciclo chiuso del combustibile, ovvero di quella fase di riprocessamento e riutilizzo dei transuranici (TRU) detto “Partitioning & ransmutation” (P&T), potrà senz’altro dare un apporto estremamente positivo e significativo alla risoluzione del problema della gestione delle scorie ad alta attività (HLW), consentendo contemporaneamente di utilizzare al massimo l’energia dei prodotti fissili e, contestualmente, di ridurre al minimo le scorie da porre a deposito definitivo (riduzione che, mediante P&T, potrebbe raggiungere un fattore 100). Tale traguardo può essere ottenuto, in particolare, tramite l’affermazione della filiera veloce affiancata da un più ridotto insieme di reattori sottocritici bruciatori di attinidi, per esempio l’Accelerator-Driven System (ADS). Il lavoro in oggetto mira a definire l’effettiva applicabilità di uno scenario P&T nell’ambito della regione Romania dove, attualmente, sono operativi due reattori CANDU e altre due unità stanno per entrare in produzione; la Romania si è infatti resa disponibile [1] ad accogliere sul suo territorio la costruzione del reattore ALFRED (Advanced Lead Fast Reactor European Demonstrator) che rappresenta il prototipo dimostrativo di piccola taglia della filiera di reattore veloce critico, refrigerato al piombo, che raggiungerà la maturità industriale col reattore di potenza ELFR (European Lead Fast Reactor) sviluppato nell’ambito del progetto EU-FP7-LEADER (Lead-cooled European Advanced Demonstration Reactor). Oltre questo primo scenario, alternativo ad un futuro nucleare della Romania incentrato solo sulla filiera CANDU, si analizzerà anche la fattibilità di un secondo sistema nucleare a ciclo chiuso che affianchi, alla filiera LFR, un ADS da 155 MWe destinato alla fissione e alla trasmutazione dei Minor Actinides (MA) prodotti dal parco reattori rumeno.
2014
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