The law 338/2000 regulating university residential housing has undoubtedly contributed to introducing innovative features in planning and designing, both at the urban and housing level. The extent, certainly significant, of residential construction actions, often linked with other services, provided an opportunity for renovation of the urban structure. Two models are usually preferred in this process: the Anglo-Saxon derived campus, isolated and self-sufficient in terms of didactic and residential features, and the one integrated with the urban context and with services to citizens, most commonly adopted in Europe. These models consequently characterize complex solutions at the housing level. The installment of a student community within the urban context affects this latter, since a student coming from other Regions interacts with the local population by bringing demands and economic relations with supporting services, social relations linked with leisure time, and cultural relations, because of his or her studies. It should not be overlooked that such demands are not constant, but always evolving, depending on age, and therefore reference requirement models for university housing are changed accordingly. They change also because of economic factors: the increasing reduction in enrollments (6%), most of all in Southern faculties (29.2% this year, with respect to all freshmen), is to be noted. They also vary depending on where students come from: the increase in “migrations” from the South to the North amounts to 36.4%. It’s a two-faced Italy, with different student profiles: one with financial resources allowing them to “leave home”, sometimes moving abroad, to become independent and prepare to working life; the other instead forced to “migrate” because there is no suitable local faculty, or because the local economy would not grant them a future. Therefore, new and different models have to be sought to reach a unified proposal that can meet both profiles’ needs, giving them equal dignity, that is, not just a “dorm room”, but most of all services. In order to do this, as it was successfully implemented abroad (e.g. in United Kingdom, and the USA), POE (Post Occupancy Evaluation) methodologies should be applied, capable of addressing and interpreting the demand, with the purpose of using its data in planning and designing facilities.

La normativa 338/2010 per l’edilizia residenziale universitaria ha sicuramente contribuito a stimolare caratteri innovativi nella programmazione e progettazione sia a scala urbana che edilizia. La dimensione, di certo significativa, degli interventi residenziali associata spesso ad altri servizi ha costituito per il tessuto urbano un’occasione per la sua riqualificazione privilegiando in genere due modelli: il campus, di derivazione anglosassone, isolato ed autosufficiente per l’insieme di funzioni didattiche e residenziali e quello integrato con il tessuto urbano ed i servizi cittadini, adottato in prevalenza in Europa. Tali modelli connotano di conseguenza anche le articolate soluzioni a scala edilizia. Prendiamo in esame Ora l’insediamento di una comunità studentesca in un tessuto urbano si riflette su quest’ultimo poiché uno studente che proviene da altre Regioni interagisce con la popolazione locale apportando istanze e relazioni economiche per i servizi di supporto, sociali correlate al tempo libero, culturali per gli studi che segue. Non va poi sottovalutato che tali istanze non sono costanti ma in continua evoluzione a secondo delle fasce di età e pertanto si modificano contestualmente i modelli esigenziali di riferimento della stessa residenza universitaria. Mutano anche per aspetti economici: da rilevare la crescente contrazione degli iscritti (calati del 6%) soprattutto nelle Facoltà del sud (quest’anno il 29,2%, rispetto al totale delle matricole); variano anche in funzione della provenienza geografica: l’aumento delle migrazioni dal sud verso il nord è pari al 36,4%. Un’Italia a due marce, con differenti profili di studenti: quello che, con le necessarie risorse economiche, può decidere liberamente di “uscire di casa”, andando anche all’estero, per acquisire autonomia, prepararsi alla vita lavorativa; quello che invece è “costretto ad emigrare” perché non c’è in loco la Facoltà che vorrebbe, perché l’economia locale non gli consentirebbe un futuro . Vanno ricercati pertanto nuovi e differenti modelli al fine di pervenire ad una proposta unitaria che soddisfi entrambi i profili restituendo ad essi pari dignità. Quindi non un semplice “posto letto”, ma soprattutto servizi. Per fare questo, come analogamente sviluppato con successo all’estero (vedi Olanda, Regno Unito, USA) occorre applicare metodologie POE in grado di intercettare la domanda, interpretarla, al fine di utilizzarne i dati nella programmazione e progettazione delle strutture.

Programmare residenze & servizi per studenti fuori sede: come intercettare correttamente la nuova domanda / Ferrante, Tiziana; Villani, Teresa. - STAMPA. - 1:(2016), pp. 205-218. (Intervento presentato al convegno Residenze e Servizi per Studenti Uniersitari tenutosi a Firenze).

Programmare residenze & servizi per studenti fuori sede: come intercettare correttamente la nuova domanda

FERRANTE, Tiziana
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
VILLANI, TERESA
2016

Abstract

The law 338/2000 regulating university residential housing has undoubtedly contributed to introducing innovative features in planning and designing, both at the urban and housing level. The extent, certainly significant, of residential construction actions, often linked with other services, provided an opportunity for renovation of the urban structure. Two models are usually preferred in this process: the Anglo-Saxon derived campus, isolated and self-sufficient in terms of didactic and residential features, and the one integrated with the urban context and with services to citizens, most commonly adopted in Europe. These models consequently characterize complex solutions at the housing level. The installment of a student community within the urban context affects this latter, since a student coming from other Regions interacts with the local population by bringing demands and economic relations with supporting services, social relations linked with leisure time, and cultural relations, because of his or her studies. It should not be overlooked that such demands are not constant, but always evolving, depending on age, and therefore reference requirement models for university housing are changed accordingly. They change also because of economic factors: the increasing reduction in enrollments (6%), most of all in Southern faculties (29.2% this year, with respect to all freshmen), is to be noted. They also vary depending on where students come from: the increase in “migrations” from the South to the North amounts to 36.4%. It’s a two-faced Italy, with different student profiles: one with financial resources allowing them to “leave home”, sometimes moving abroad, to become independent and prepare to working life; the other instead forced to “migrate” because there is no suitable local faculty, or because the local economy would not grant them a future. Therefore, new and different models have to be sought to reach a unified proposal that can meet both profiles’ needs, giving them equal dignity, that is, not just a “dorm room”, but most of all services. In order to do this, as it was successfully implemented abroad (e.g. in United Kingdom, and the USA), POE (Post Occupancy Evaluation) methodologies should be applied, capable of addressing and interpreting the demand, with the purpose of using its data in planning and designing facilities.
2016
Residenze e Servizi per Studenti Uniersitari
La normativa 338/2010 per l’edilizia residenziale universitaria ha sicuramente contribuito a stimolare caratteri innovativi nella programmazione e progettazione sia a scala urbana che edilizia. La dimensione, di certo significativa, degli interventi residenziali associata spesso ad altri servizi ha costituito per il tessuto urbano un’occasione per la sua riqualificazione privilegiando in genere due modelli: il campus, di derivazione anglosassone, isolato ed autosufficiente per l’insieme di funzioni didattiche e residenziali e quello integrato con il tessuto urbano ed i servizi cittadini, adottato in prevalenza in Europa. Tali modelli connotano di conseguenza anche le articolate soluzioni a scala edilizia. Prendiamo in esame Ora l’insediamento di una comunità studentesca in un tessuto urbano si riflette su quest’ultimo poiché uno studente che proviene da altre Regioni interagisce con la popolazione locale apportando istanze e relazioni economiche per i servizi di supporto, sociali correlate al tempo libero, culturali per gli studi che segue. Non va poi sottovalutato che tali istanze non sono costanti ma in continua evoluzione a secondo delle fasce di età e pertanto si modificano contestualmente i modelli esigenziali di riferimento della stessa residenza universitaria. Mutano anche per aspetti economici: da rilevare la crescente contrazione degli iscritti (calati del 6%) soprattutto nelle Facoltà del sud (quest’anno il 29,2%, rispetto al totale delle matricole); variano anche in funzione della provenienza geografica: l’aumento delle migrazioni dal sud verso il nord è pari al 36,4%. Un’Italia a due marce, con differenti profili di studenti: quello che, con le necessarie risorse economiche, può decidere liberamente di “uscire di casa”, andando anche all’estero, per acquisire autonomia, prepararsi alla vita lavorativa; quello che invece è “costretto ad emigrare” perché non c’è in loco la Facoltà che vorrebbe, perché l’economia locale non gli consentirebbe un futuro . Vanno ricercati pertanto nuovi e differenti modelli al fine di pervenire ad una proposta unitaria che soddisfi entrambi i profili restituendo ad essi pari dignità. Quindi non un semplice “posto letto”, ma soprattutto servizi. Per fare questo, come analogamente sviluppato con successo all’estero (vedi Olanda, Regno Unito, USA) occorre applicare metodologie POE in grado di intercettare la domanda, interpretarla, al fine di utilizzarne i dati nella programmazione e progettazione delle strutture.
residenze per studenti; POE
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Programmare residenze & servizi per studenti fuori sede: come intercettare correttamente la nuova domanda / Ferrante, Tiziana; Villani, Teresa. - STAMPA. - 1:(2016), pp. 205-218. (Intervento presentato al convegno Residenze e Servizi per Studenti Uniersitari tenutosi a Firenze).
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