Le elevate densità raggiunte da Aedes albopictus in molte città italiane rappresentano non solo un problema ecto-parassitario, ma anche un rischio di trasmissione di arbovirus, soprattutto in relazione alla possibile importazione di arbovirus patogeni (es. Dengue e Febbre Gialla) da parte di viaggiatori o migranti provenienti da aree endemiche. In effetti, nell’agosto del 2007 nella provincia di Ravenna, Ae. albopictus è stata responsabile di una epidemia del virus Chikungunya che ha causato più di 200 casi di malattia confermati, a partire da un singolo individuo infetto recentemente arrivato in Italia dall’India. L’ampia diffusione di questo potenziale vettore in Italia impone una maggiore conoscenza di alcuni aspetti della sua biologia utili alla valutazione del rischio di trasmissione di patogeni ed alla corretta pianificazione delle azioni di controllo, quali le abitudini di puntura e di riposo e la capacità di dispersione in funzione della ricerca dell’ospite oppure dei siti di ovideposizione. L’obiettivo della presente tesi di dottorato è l’analisi della capacità di dispersione di Ae. albopictus in differenti contesti ecologici italiani. Infatti, la maggior parte delle conoscenze oggi a disposizione su questo ed altri aspetti della biologia di Ae. albopictus derivano da studi effettuati in regioni del sud-est asiatico e del continente sud-americano. Tali informazioni, riferendosi a contesti molto differenti da quelli delle aree temperate, sono difficilmente applicabili alle popolazioni di Ae. albopictus del nostro Paese. Sono stati condotti esperimenti di Marcaggio-Rilascio-Ricattura in un’area di 250 m di raggio all’interno della Città Universitaria, dell’Università “Sapienza” di Roma (RM) nel 2008, ed in un’area rurale/periurbana, di 500 m di raggio nel Comune di Piove di Sacco, in provincia di Padova (PD) nel 2009. Ogni esperimento è stato replicato 3 volte rilasciando circa 500 femmine blood-fed a RM e circa 1.000 a PD. La ricattura degli individui rilasciati è stata effettuata mediante l’uso di 55 sticky traps a RM, e 96 a PD, per un periodo di circa 16 giorni dopo il rilascio. I tassi di ricattura ottenuti variano tra 3,3–5,1% a RM e 3,4–13,4% a PD. La maggior parte delle femmine sono state ricatturate gravide e nei primi 8 giorni dal rilascio. Questa osservazione, in accordo anche con i risultati di esperimenti di deposizione eseguiti in contemporanea, consente di concludere che quanto osservato si riferisce principalmente alla dispersione delle femmine in cerca di un sito di ovideposizione, al termine del ciclo gonotrofico attivato dal pasto sangue offerto loro prima del rilascio. Le femmine sono state ricatturate prevalentemente a 50-200 metri dal sito rilascio a RM e 0-150 m a PD. La distanza media percorsa è stata 105 - 139 m nell’area di RM e 68 – 110 m in quella di PD. In entrambi i siti le femmine hanno dimostrato di essere in grado di raggiungere il limite dell’area di studio (distanza massima osservata = 230 m a RM, 464 m a PD). Nel complesso, questi risultati consentono una prima valutazione delle capacità di dispersione delle femmine di Ae. albopictus in Europa e dimostrano l’abilità di questa specie di spostarsi per centinaia di metri in pochi giorni, anche in condizioni di ampia disponibilità di siti di ovideposizione. E’ pertanto possibile ipotizzare che le distanze coperte potrebbero aumentare sotto forti pressioni legate, ad esempio, alla scarsità di siti di ovideposizione o di ospiti su cui compiere il pasto di sangue. Questa conclusione è particolarmente importante nella pianificazione di attività di controllo in Italia, così come in altri Paesi europei, soprattutto qualora si miri ad interrompere la trasmissione di agenti patogeni nel corso di epidemie di arbovirus.

Aedes albopictus adult dispersal in different ecological contexts in Italy / Marini, Francesca. - (2011 Apr 18).

Aedes albopictus adult dispersal in different ecological contexts in Italy

MARINI, FRANCESCA
18/04/2011

Abstract

Le elevate densità raggiunte da Aedes albopictus in molte città italiane rappresentano non solo un problema ecto-parassitario, ma anche un rischio di trasmissione di arbovirus, soprattutto in relazione alla possibile importazione di arbovirus patogeni (es. Dengue e Febbre Gialla) da parte di viaggiatori o migranti provenienti da aree endemiche. In effetti, nell’agosto del 2007 nella provincia di Ravenna, Ae. albopictus è stata responsabile di una epidemia del virus Chikungunya che ha causato più di 200 casi di malattia confermati, a partire da un singolo individuo infetto recentemente arrivato in Italia dall’India. L’ampia diffusione di questo potenziale vettore in Italia impone una maggiore conoscenza di alcuni aspetti della sua biologia utili alla valutazione del rischio di trasmissione di patogeni ed alla corretta pianificazione delle azioni di controllo, quali le abitudini di puntura e di riposo e la capacità di dispersione in funzione della ricerca dell’ospite oppure dei siti di ovideposizione. L’obiettivo della presente tesi di dottorato è l’analisi della capacità di dispersione di Ae. albopictus in differenti contesti ecologici italiani. Infatti, la maggior parte delle conoscenze oggi a disposizione su questo ed altri aspetti della biologia di Ae. albopictus derivano da studi effettuati in regioni del sud-est asiatico e del continente sud-americano. Tali informazioni, riferendosi a contesti molto differenti da quelli delle aree temperate, sono difficilmente applicabili alle popolazioni di Ae. albopictus del nostro Paese. Sono stati condotti esperimenti di Marcaggio-Rilascio-Ricattura in un’area di 250 m di raggio all’interno della Città Universitaria, dell’Università “Sapienza” di Roma (RM) nel 2008, ed in un’area rurale/periurbana, di 500 m di raggio nel Comune di Piove di Sacco, in provincia di Padova (PD) nel 2009. Ogni esperimento è stato replicato 3 volte rilasciando circa 500 femmine blood-fed a RM e circa 1.000 a PD. La ricattura degli individui rilasciati è stata effettuata mediante l’uso di 55 sticky traps a RM, e 96 a PD, per un periodo di circa 16 giorni dopo il rilascio. I tassi di ricattura ottenuti variano tra 3,3–5,1% a RM e 3,4–13,4% a PD. La maggior parte delle femmine sono state ricatturate gravide e nei primi 8 giorni dal rilascio. Questa osservazione, in accordo anche con i risultati di esperimenti di deposizione eseguiti in contemporanea, consente di concludere che quanto osservato si riferisce principalmente alla dispersione delle femmine in cerca di un sito di ovideposizione, al termine del ciclo gonotrofico attivato dal pasto sangue offerto loro prima del rilascio. Le femmine sono state ricatturate prevalentemente a 50-200 metri dal sito rilascio a RM e 0-150 m a PD. La distanza media percorsa è stata 105 - 139 m nell’area di RM e 68 – 110 m in quella di PD. In entrambi i siti le femmine hanno dimostrato di essere in grado di raggiungere il limite dell’area di studio (distanza massima osservata = 230 m a RM, 464 m a PD). Nel complesso, questi risultati consentono una prima valutazione delle capacità di dispersione delle femmine di Ae. albopictus in Europa e dimostrano l’abilità di questa specie di spostarsi per centinaia di metri in pochi giorni, anche in condizioni di ampia disponibilità di siti di ovideposizione. E’ pertanto possibile ipotizzare che le distanze coperte potrebbero aumentare sotto forti pressioni legate, ad esempio, alla scarsità di siti di ovideposizione o di ospiti su cui compiere il pasto di sangue. Questa conclusione è particolarmente importante nella pianificazione di attività di controllo in Italia, così come in altri Paesi europei, soprattutto qualora si miri ad interrompere la trasmissione di agenti patogeni nel corso di epidemie di arbovirus.
18-apr-2011
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Tipologia: Tesi di dottorato
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