La Formaldeide (CH2O) è una sostanza organica volatile, fortemente irritante ed allergizzante, con un’evidenza epidemiologica “sufficiente” per tumore del rinofaringe (non sufficiente evidenza per leucemia, ed un’evidenza limitata per tumore naso-sinusale) [IARC, 2006]. Obiettivi La nuova classificazione H350 comporta per il Datore di lavoro l’obbligo di eliminare CH2O, aggiornare il Documento di Valutazione dei rischi, valutare l’esposizione, ed attuare un controllo sanitario “mirato”. Metodi Il “limite di esposizione” WHO per la popolazione generale[Circ. Min. Salute 1983] è di 0.1 ppm (0.123 mg/m3. SCOEL [2015] propone TWA 8-hour 0.3 ppm (0.369 mg/m3) e STEL 0.6ppm (0.738 mg/m3), attribuendo CH2O al carcinogen group C (genotoxic carcinogen with a mode of action based threshold; lo stimolo irritativo risulta critico per la “proliferazione cellulare” delle vie respiratorie). Per la determinazione ambientale della formaldeide l’OMS individua come metodo analitico la norma ISO 16000-3:2011. Per il monitoraggio biologico la determinazione di acido formico in urine di fine turno (IBE < 80 mg/g creat) risente di numerose interferenze; il dosaggio degli addotti all’albumina serica è applicato solo in ambito sperimentale; non sono stati individuati biomarkers di effetto precoce nell’uomo. Risultati Le misurazioni di monitoraggio ambientale risultano indispensabili per l’oggettiva definizione di livelli di esposizione ed individuazione di veri esposti a CH2O. Documenti tecnici [ISPRA, 2011; CCP-SG Agenti Chimici, 2012; SIMLII-UOOML Bergamo, 2015] considerano “esposto” a CH2O chi opera costantemente a valori superiori ai TLVs SCOEL. I lavoratori che si collocano tra i valori SCOEL e WHO, sono “temporaneamente esposti”, senza necessità di controlli sanitari; a seguito di un monitoraggio ambientale per 12 mesi e se il TLV SCOEL è rispettato, si procede a controlli periodici dell’esposizione; in caso di superamento si rivalutano i sistemi di bonifica, si attiva la sorveglianza sanitaria, si ripete il monitoraggio ambientale per un ulteriore anno; è “non esposto” (o potenzialmente esposto) chi opera a valori sempre inferiori al limite WHO. Conclusioni Il “Limite di Riferimento” WHO ed il “Valore Limite” SCOEL sono considerati protettivi per il rischio cancerogeno. L’obbiettivo finale, come nel caso di tutti gli agenti chimici/cancerogeni deve essere comunque l’eliminazione della formaldeide dai cicli produttivi, prevista entro il 2018 per le strutture di Anatomia patologica [Min. Salute, 2015; SIAPEC, 2016].

Valutazione dell’esposizione ad agenti chimici e cancerogeni: l’esempio della formaldeide / Cardoni, Francesca; Bacaloni, Alessandro; DE SIO, Simone; Simonazzi, Stefano. - ELETTRONICO. - 1:(2016), pp. 54-73. (Intervento presentato al convegno 1° Congreso Internacional de Medicina del Trabajo Italia – Argentina tenutosi a Buenos Aires nel 28-29 ottobre).

Valutazione dell’esposizione ad agenti chimici e cancerogeni: l’esempio della formaldeide

CARDONI, Francesca;BACALONI, Alessandro;DE SIO, SIMONE;SIMONAZZI, Stefano
2016

Abstract

La Formaldeide (CH2O) è una sostanza organica volatile, fortemente irritante ed allergizzante, con un’evidenza epidemiologica “sufficiente” per tumore del rinofaringe (non sufficiente evidenza per leucemia, ed un’evidenza limitata per tumore naso-sinusale) [IARC, 2006]. Obiettivi La nuova classificazione H350 comporta per il Datore di lavoro l’obbligo di eliminare CH2O, aggiornare il Documento di Valutazione dei rischi, valutare l’esposizione, ed attuare un controllo sanitario “mirato”. Metodi Il “limite di esposizione” WHO per la popolazione generale[Circ. Min. Salute 1983] è di 0.1 ppm (0.123 mg/m3. SCOEL [2015] propone TWA 8-hour 0.3 ppm (0.369 mg/m3) e STEL 0.6ppm (0.738 mg/m3), attribuendo CH2O al carcinogen group C (genotoxic carcinogen with a mode of action based threshold; lo stimolo irritativo risulta critico per la “proliferazione cellulare” delle vie respiratorie). Per la determinazione ambientale della formaldeide l’OMS individua come metodo analitico la norma ISO 16000-3:2011. Per il monitoraggio biologico la determinazione di acido formico in urine di fine turno (IBE < 80 mg/g creat) risente di numerose interferenze; il dosaggio degli addotti all’albumina serica è applicato solo in ambito sperimentale; non sono stati individuati biomarkers di effetto precoce nell’uomo. Risultati Le misurazioni di monitoraggio ambientale risultano indispensabili per l’oggettiva definizione di livelli di esposizione ed individuazione di veri esposti a CH2O. Documenti tecnici [ISPRA, 2011; CCP-SG Agenti Chimici, 2012; SIMLII-UOOML Bergamo, 2015] considerano “esposto” a CH2O chi opera costantemente a valori superiori ai TLVs SCOEL. I lavoratori che si collocano tra i valori SCOEL e WHO, sono “temporaneamente esposti”, senza necessità di controlli sanitari; a seguito di un monitoraggio ambientale per 12 mesi e se il TLV SCOEL è rispettato, si procede a controlli periodici dell’esposizione; in caso di superamento si rivalutano i sistemi di bonifica, si attiva la sorveglianza sanitaria, si ripete il monitoraggio ambientale per un ulteriore anno; è “non esposto” (o potenzialmente esposto) chi opera a valori sempre inferiori al limite WHO. Conclusioni Il “Limite di Riferimento” WHO ed il “Valore Limite” SCOEL sono considerati protettivi per il rischio cancerogeno. L’obbiettivo finale, come nel caso di tutti gli agenti chimici/cancerogeni deve essere comunque l’eliminazione della formaldeide dai cicli produttivi, prevista entro il 2018 per le strutture di Anatomia patologica [Min. Salute, 2015; SIAPEC, 2016].
2016
Atti Congressuali
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