La letteratura scientifica inerente i contesti funerari del Levante, si è limitata ad una descrizione superficiale delle sepolture senza procedere nello specifico ad un’analisi dettagliata dei resti osteologici, fondamentale per la comprensione e l’interpretazione dei rituali funerari. In questo contributo si vogliono analizzare in particolar modo le tombe di Gerico scavate dalla prima missione inglese condotta da J. Garstang dal 1930-al 1936. L’importanza di questa necropoli deriva soprattutto, dall’estensione cronologica e dalla continuità delle sequenze stratigrafiche che vanno dall’inizio dell’urbanizzazione in Palestina fino al Bronzo Tardo. Sono state analizzate le fasi del Bronzo Antico, estremamente importanti per comprendere la struttura economica, sociale e ideologica connessa con il fenomeno della sedentarizzazione. L’interesse risiede anche nell’impiego coincidente con la prima esperienza urbana gerichiota che è ben visibile nella necropoli ed è testimoniata dal passaggio dalla sepoltura secondaria a quella primaria, questo a conferma della sedentarizzazione, a partire dal Bronzo Antico IB, degli abitanti di Gerico. Le sepolture primarie prese in esame si distinguono per la singolare posizione fatta assumere al defunto, al momento della deposizione e in alcuni casi anche per il corredo funerario ad esso associato. Si tratta di sepolture provenienti dalla grande tomba A e dalla tomba 351; ognuna delle quali è caratterizzata da un’anomalìa che non trova immediati confronti nel territorio palestinese. La metodologia adottata parte dall’analisi dei diari di scavo e di tutta la documentazione edita e inedita, fino ad una rielaborazione grafica delle piante originali. L’obiettivo finale è comprendere la simbologia che sta dietro al gesto intenzionale per poter così intuire il pensiero religioso che ha portato al singolare trattamento del defunto.

SEPOLTURE ANOMALE NELLE TOMBE DEL BA I-III DI TELL ES-SULTAN/ GERICO (SCAVI J. GARSTANG) / Susanne, Moraw; Francesco, Ghilotti; Reine Marie Bérard, Victoria Russeva; Llorenç Alapont, Stephen Kay; Paola, Pagano; Cecilia Rossi, Alessandro Canci; Philippe Pergola, Stefano Roascio; Marie De Jonghe, Solenn De Larminat; Corinne Rousse, Solenn De Larminat; Paola Negri, Scafa; Maria Antonietta Iannelli, Serenella Scala; Ségolène Maudet, Luciano Altomare; Luca Scalco, Luigi Quattrocchi; Sonia, Modica; Angela, Bellia; Francesca Lai, Genita Mana; Elena Ramìrez Castillo, Clara Stevanato; Matteo Venturini, Maria Giovanna Belcastro; Simona, Dalsoglio; Sabrina, Batino; Lucina Giacopini, Giandomenico Ponticelli; Gaëlle Granier, Alexia Lattard; Giulia, Pedrucci; Paradiso, Stefania; Federica Maria Riso, Rossella Rinaldi; Ettore, Janulardo; Marica Baldoni, Sergio Del Ferro. - STAMPA. - (In corso di stampa), pp. ...-..... (Intervento presentato al convegno "ANTROPOLOGIA E ARCHEOLOGIA A CONFRONTO: Antropologia e Archeologia della Morte" RomArché 2015 tenutosi a Roma, VI Salone dell'Editoria Archeologica, Limes - Il confine nel 20-22 Maggio 2015).

SEPOLTURE ANOMALE NELLE TOMBE DEL BA I-III DI TELL ES-SULTAN/ GERICO (SCAVI J. GARSTANG)

PARADISO, STEFANIA;
In corso di stampa

Abstract

La letteratura scientifica inerente i contesti funerari del Levante, si è limitata ad una descrizione superficiale delle sepolture senza procedere nello specifico ad un’analisi dettagliata dei resti osteologici, fondamentale per la comprensione e l’interpretazione dei rituali funerari. In questo contributo si vogliono analizzare in particolar modo le tombe di Gerico scavate dalla prima missione inglese condotta da J. Garstang dal 1930-al 1936. L’importanza di questa necropoli deriva soprattutto, dall’estensione cronologica e dalla continuità delle sequenze stratigrafiche che vanno dall’inizio dell’urbanizzazione in Palestina fino al Bronzo Tardo. Sono state analizzate le fasi del Bronzo Antico, estremamente importanti per comprendere la struttura economica, sociale e ideologica connessa con il fenomeno della sedentarizzazione. L’interesse risiede anche nell’impiego coincidente con la prima esperienza urbana gerichiota che è ben visibile nella necropoli ed è testimoniata dal passaggio dalla sepoltura secondaria a quella primaria, questo a conferma della sedentarizzazione, a partire dal Bronzo Antico IB, degli abitanti di Gerico. Le sepolture primarie prese in esame si distinguono per la singolare posizione fatta assumere al defunto, al momento della deposizione e in alcuni casi anche per il corredo funerario ad esso associato. Si tratta di sepolture provenienti dalla grande tomba A e dalla tomba 351; ognuna delle quali è caratterizzata da un’anomalìa che non trova immediati confronti nel territorio palestinese. La metodologia adottata parte dall’analisi dei diari di scavo e di tutta la documentazione edita e inedita, fino ad una rielaborazione grafica delle piante originali. L’obiettivo finale è comprendere la simbologia che sta dietro al gesto intenzionale per poter così intuire il pensiero religioso che ha portato al singolare trattamento del defunto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/866056
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