Nell’ottobre 2013 l’IARC (International Agency for Research on Cancer) ha ufficialmente riconosciuto l’inquinamento atmosferico, ed in particolare il materiale particellare (PM), come agente cancerogeno. Il PM è composto da una miscela eterogenea di diversi inquinanti originati da molteplici sorgenti emissive, naturali e antropiche. La sua concentrazione e composizione chimica varia nello spazio e nel tempo in funzione dell'intensità delle sorgenti e delle condizioni meteorologiche. Nel presente lavoro viene valutata la qualità dell’aria nelle aree industriali di Ferrara, Gela (Cl) e Monfalcone (Go). L’area di studio di Ferrara comprende tre siti posti a diversa distanza da un impianto di termovalorizzazione. A partire dal 2008, sono state effettuate due campagne intensive per anno nei mesi di gennaio e giugno e due di monitoraggio di base nei mesi aprile e ottobre. Ciò ha permesso di generare un’ampia serie temporale di dati, utili per comprendere l’andamento nel tempo della concentrazione delle diverse specie chimiche presenti nella polvere e la sua relazione con i fenomeni meteorologici. L’area di studio a Gela comprende cinque siti di campionamento, uno posto all’interno del perimetro della raffineria, due immediatamente all’esterno e due rispettivamente a 5 e 15 chilometri circa di distanza dall’impianto. Il monitoraggio ha previsto due periodi di campionamento della durata di 15 giorni, uno nel periodo estivo e l’altro nel periodo invernale, allo scopo di individuare il contributo delle sorgenti, sia interne che esterne allo stabilimento, alla concentrazione di polvere atmosferica. Il monitoraggio in corso presso Monfalcone, finalizzato al controllo delle immissioni di una centrale termoelettrica a carbone, prevede sette siti di campionamento posti a diverse distanze dall’impianto; anche in questo caso sono previsti quattro periodi di campionamento, nelle stagioni invernale ed estiva, nel corso di due anni. Per tutte le campagne di cui sopra, l’applicazione al PM di un metodo di frazionamento chimico (frazioni estratta e residua) e dimensionale (frazioni fine e grossolana) ha permesso di suddividere la concentrazione totale di 20 elementi (As, Ba, Be, Cd, Co, Cu, Fe, Li, Mn, Pb, Ni, Rb, S, Sb, Se, Sn, Sr, Ti, Tl, V) in quattro diversi contributi, associati a diverse sorgenti emissive. I risultati ottenuti hanno evidenziato, per i siti di Ferrara e Gela, uno scarso contributo delle sorgenti locali e industriali alle concentrazioni di PM, mostrando invece un maggior contributo dovuto a sorgenti di tipo occasionale e incontrollato. E’ tutt’ora in corso il monitoraggio nell’area di Monfalcone.

Valutazione della qualità dell'aria in aree a diverso impatto antropico, con particolare riferimento al particolato atmosferico ed alla sua composizione chimica / Frasca, Daniele; Canepari, Silvia; Perrino, Cinzia. - In: ISTISAN CONGRESSI. - ISSN 0393-5620. - STAMPA. - 15/C2:(2015). (Intervento presentato al convegno Salute globale e scenari attuali: nuovi contributi di ricerca tenutosi a Istituto Superiore di Sanità Roma nel 16/04/2015).

Valutazione della qualità dell'aria in aree a diverso impatto antropico, con particolare riferimento al particolato atmosferico ed alla sua composizione chimica.

FRASCA, DANIELE;CANEPARI, Silvia;PERRINO, CINZIA
2015

Abstract

Nell’ottobre 2013 l’IARC (International Agency for Research on Cancer) ha ufficialmente riconosciuto l’inquinamento atmosferico, ed in particolare il materiale particellare (PM), come agente cancerogeno. Il PM è composto da una miscela eterogenea di diversi inquinanti originati da molteplici sorgenti emissive, naturali e antropiche. La sua concentrazione e composizione chimica varia nello spazio e nel tempo in funzione dell'intensità delle sorgenti e delle condizioni meteorologiche. Nel presente lavoro viene valutata la qualità dell’aria nelle aree industriali di Ferrara, Gela (Cl) e Monfalcone (Go). L’area di studio di Ferrara comprende tre siti posti a diversa distanza da un impianto di termovalorizzazione. A partire dal 2008, sono state effettuate due campagne intensive per anno nei mesi di gennaio e giugno e due di monitoraggio di base nei mesi aprile e ottobre. Ciò ha permesso di generare un’ampia serie temporale di dati, utili per comprendere l’andamento nel tempo della concentrazione delle diverse specie chimiche presenti nella polvere e la sua relazione con i fenomeni meteorologici. L’area di studio a Gela comprende cinque siti di campionamento, uno posto all’interno del perimetro della raffineria, due immediatamente all’esterno e due rispettivamente a 5 e 15 chilometri circa di distanza dall’impianto. Il monitoraggio ha previsto due periodi di campionamento della durata di 15 giorni, uno nel periodo estivo e l’altro nel periodo invernale, allo scopo di individuare il contributo delle sorgenti, sia interne che esterne allo stabilimento, alla concentrazione di polvere atmosferica. Il monitoraggio in corso presso Monfalcone, finalizzato al controllo delle immissioni di una centrale termoelettrica a carbone, prevede sette siti di campionamento posti a diverse distanze dall’impianto; anche in questo caso sono previsti quattro periodi di campionamento, nelle stagioni invernale ed estiva, nel corso di due anni. Per tutte le campagne di cui sopra, l’applicazione al PM di un metodo di frazionamento chimico (frazioni estratta e residua) e dimensionale (frazioni fine e grossolana) ha permesso di suddividere la concentrazione totale di 20 elementi (As, Ba, Be, Cd, Co, Cu, Fe, Li, Mn, Pb, Ni, Rb, S, Sb, Se, Sn, Sr, Ti, Tl, V) in quattro diversi contributi, associati a diverse sorgenti emissive. I risultati ottenuti hanno evidenziato, per i siti di Ferrara e Gela, uno scarso contributo delle sorgenti locali e industriali alle concentrazioni di PM, mostrando invece un maggior contributo dovuto a sorgenti di tipo occasionale e incontrollato. E’ tutt’ora in corso il monitoraggio nell’area di Monfalcone.
2015
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