Gli adolescenti che utilizzano la Rete in modo problematico hanno anche riportato meno soddisfazione nelle relazioni interpersonali e relazioni più povere con i loro genitori (Liu & Kou, 2007). Altri studi hanno mostrato come l’attaccamento giochi un ruolo nella modalità con la quale la persona interagisce con gli altri nella Rete (Buote et.al. 2009). Il presente contributo si propone di riportare parte dei risultati di una ricerca, che si sta svolgendo presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università Sapienza di Roma, tesa ad fornire una fotografia dettagliata dell’uso delle nuove strumentazioni tecnologiche su un campione di 500 soggetti del Lazio, (13-18 anni), mostrando la relazione con aspetti sintomatologici rilevati dall’SLC-90, con lo stato dell’attaccamento (Ca-Mir), con la percezione dell’attaccamento ai genitori e agli amici. Nello specifico in questa sede verranno presentati i risultati di un campione (n=50) di adolescenti ai quali è stata somministrata l’AICA per analizzare le possibili relazioni tra la sicurezza dell’attaccamento, vista come fattore protettivo, e l’utilizzo adeguato degli strumenti proposti dal mondo virtuale Nonostante siano ancora scarsi gli studi che hanno direttamente indagato la relazione tra modelli di attaccamento e l’utilizzo problematico di Internet, i dati delle ricerche condotte in questo ambito ci forniscono una prova indiretta di questa relazione (Volpi, 2014). Ad esempio, strategie di adattamento Preoccupato, come ritiro, senso di colpa (Li et.al.2009), timidezza e un controllo degli impulsi esterno (Chak & Leung, 2004) hanno mostrato relazioni significative con un utilizzo problematico della Rete (Wei et.al. 2005). La recente pubblicazione del DSM5 (maggio 2013) ha ritenuto necessario raccomandare ulteriori ricerche nell’area dell’Internet Addiction (IA) prima di fornire al disturbo criteri di legittimità diagnostica. OBIETTIVI: la ricerca ha analizzato la relazione tra l’utilizzo di internet da parte degli adolescenti, in relazione alle variabili dell’attaccamento. Lo scopo della ricerca è quello delineare un profilo psicologico degli adolescenti per discriminare le variabili che delineano il confine tra uso e abuso. METODOLOGIA: hanno partecipato allo studio 500 adolescenti (F=221; M=214) con un’età compresa tra i 13 e i 18 anni. STRUMENTI: BFAS -The Bergen Facebook Addiction Scale (Andreassen, et. Al. 2012); SPQ - Shorter Promis Questionnaire (adattamento italiano Baiocco et.al. 2005); MPIQ - Mobile Phone Involvement Questionnaire (Walsh et.al., 2010); UCLA - Loniless Scale (Russel, 1996); Self Disclosure Online (Schouten et.al. 2007); IPPA – Inventory of Parent and Peer Attachment (Armsed e Greenberg, 1989; SCL-90 - Syntom Check List (Derogratis, 1980) Ca-mir (Pierrehumbert 1996). RISULTATI PRELIMINARI: I risultati dello studio hanno messo in evidenza quanto l’identità “digitale” delle nuove generazioni multitasking sia rappresentativa nella popolazione adolescenziale normale e come il ”rifugio nella Rete” sia strettamente legato a situazioni di vulnerabilità psichica e trascuratezza emotiva. L’utilizzo non adeguato di Facebook viene predetto dalla rabbia provata nei confronti del padre e mostra relazioni significative con la depressione e sintomi ossessivi compulsivi; emergono inoltre differenze significative legate alle differenze di genere e all’età. CONCLUSIONI: viene evidenziata la relazione predittiva tra la sicurezza dell’attaccamento e l’utilizzo adeguato di Facebook, che si riflette nella percezione della sicurezza dell’attaccamento ai genitori e agli amici, nella capacità di esprimere le proprie emozioni, nel mantenere l’equilibrio tra amicizie online e amicizie offline, nel benessere psicologico; variabili queste che impediscono l’isolamento nelle “stanze virtuali”.
I MODELLI DI ATTACCAMENTO NEL WEB / Volpi, Barbara; Marconi, Pl. - (2014). (Intervento presentato al convegno XVI Congresso Nazionale AIP - Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica tenutosi a Pisa nel 19-21-9-2014).
I MODELLI DI ATTACCAMENTO NEL WEB
VOLPI, BARBARA;
2014
Abstract
Gli adolescenti che utilizzano la Rete in modo problematico hanno anche riportato meno soddisfazione nelle relazioni interpersonali e relazioni più povere con i loro genitori (Liu & Kou, 2007). Altri studi hanno mostrato come l’attaccamento giochi un ruolo nella modalità con la quale la persona interagisce con gli altri nella Rete (Buote et.al. 2009). Il presente contributo si propone di riportare parte dei risultati di una ricerca, che si sta svolgendo presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università Sapienza di Roma, tesa ad fornire una fotografia dettagliata dell’uso delle nuove strumentazioni tecnologiche su un campione di 500 soggetti del Lazio, (13-18 anni), mostrando la relazione con aspetti sintomatologici rilevati dall’SLC-90, con lo stato dell’attaccamento (Ca-Mir), con la percezione dell’attaccamento ai genitori e agli amici. Nello specifico in questa sede verranno presentati i risultati di un campione (n=50) di adolescenti ai quali è stata somministrata l’AICA per analizzare le possibili relazioni tra la sicurezza dell’attaccamento, vista come fattore protettivo, e l’utilizzo adeguato degli strumenti proposti dal mondo virtuale Nonostante siano ancora scarsi gli studi che hanno direttamente indagato la relazione tra modelli di attaccamento e l’utilizzo problematico di Internet, i dati delle ricerche condotte in questo ambito ci forniscono una prova indiretta di questa relazione (Volpi, 2014). Ad esempio, strategie di adattamento Preoccupato, come ritiro, senso di colpa (Li et.al.2009), timidezza e un controllo degli impulsi esterno (Chak & Leung, 2004) hanno mostrato relazioni significative con un utilizzo problematico della Rete (Wei et.al. 2005). La recente pubblicazione del DSM5 (maggio 2013) ha ritenuto necessario raccomandare ulteriori ricerche nell’area dell’Internet Addiction (IA) prima di fornire al disturbo criteri di legittimità diagnostica. OBIETTIVI: la ricerca ha analizzato la relazione tra l’utilizzo di internet da parte degli adolescenti, in relazione alle variabili dell’attaccamento. Lo scopo della ricerca è quello delineare un profilo psicologico degli adolescenti per discriminare le variabili che delineano il confine tra uso e abuso. METODOLOGIA: hanno partecipato allo studio 500 adolescenti (F=221; M=214) con un’età compresa tra i 13 e i 18 anni. STRUMENTI: BFAS -The Bergen Facebook Addiction Scale (Andreassen, et. Al. 2012); SPQ - Shorter Promis Questionnaire (adattamento italiano Baiocco et.al. 2005); MPIQ - Mobile Phone Involvement Questionnaire (Walsh et.al., 2010); UCLA - Loniless Scale (Russel, 1996); Self Disclosure Online (Schouten et.al. 2007); IPPA – Inventory of Parent and Peer Attachment (Armsed e Greenberg, 1989; SCL-90 - Syntom Check List (Derogratis, 1980) Ca-mir (Pierrehumbert 1996). RISULTATI PRELIMINARI: I risultati dello studio hanno messo in evidenza quanto l’identità “digitale” delle nuove generazioni multitasking sia rappresentativa nella popolazione adolescenziale normale e come il ”rifugio nella Rete” sia strettamente legato a situazioni di vulnerabilità psichica e trascuratezza emotiva. L’utilizzo non adeguato di Facebook viene predetto dalla rabbia provata nei confronti del padre e mostra relazioni significative con la depressione e sintomi ossessivi compulsivi; emergono inoltre differenze significative legate alle differenze di genere e all’età. CONCLUSIONI: viene evidenziata la relazione predittiva tra la sicurezza dell’attaccamento e l’utilizzo adeguato di Facebook, che si riflette nella percezione della sicurezza dell’attaccamento ai genitori e agli amici, nella capacità di esprimere le proprie emozioni, nel mantenere l’equilibrio tra amicizie online e amicizie offline, nel benessere psicologico; variabili queste che impediscono l’isolamento nelle “stanze virtuali”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.