Aree di confine. Per una nuova concettualizzazione sociologica degli spazi e dei tempi nelle relazioni sociali.

The awareness that just in the "border areas" you can find new objects of investigation, new problems regarding the contexts of action, should be considered fruitful for the social sciences, as it assumes a priori and not having to statically detect the world of relationships social, real or symbolic nature. The latter, in fact, in the new territory that you should explore, would still be relevant in the context of structures already defined, and in those who are going to disperse and then regroup using what already exists, abandoning a portion, joining with others not before known. This way of thinking would lead inevitably to overcome disciplinary boundaries in concrete moment of empirical investigations and even in conceptual constructions, as presupposes the ability to single out new concepts on how you are looking at. Ultimately it could be argued that it is precisely in the "border areas" social scientists have a greater chance to understand what elements, such as structures, such as characters and personalities, both individual and collective, are in the process of change and, therefore, change the their way of being in the world.

La consapevolezza che proprio nelle “aree di confine” si possano trovare nuovi oggetti d’indagine, nuove problematiche inerenti i contesti d’azione, dovrebbe considerarsi fruttuosa per le scienze sociali, in quanto presuppone di non dover staticamente e aprioristicamente rilevare il mondo delle relazioni sociali, di natura concreta o simbolica. Queste ultime, infatti, nel nuovo territorio che si dovrebbe esplorare, sarebbero comunque rilevanti sia nell’ambito di strutture già definite, sia in quelle che si accingono a disperdersi per poi riaggregarsi utilizzando quanto già presente, abbandonandone una parte, congiungendosi con altre prima non conosciute. Questo modo di pensare porterebbe inevitabilmente a superare gli steccati disciplinari nel momento concreto delle indagini empiriche e perfino nelle costruzioni concettuali, poiché presupporrebbe la possibilità di enucleare nuovi concetti da quanto si sta esaminando. In definitiva si potrebbe affermare che è proprio nelle “aree di confine” gli scienziati sociali hanno la probabilità maggiore di capire quali elementi, quali strutture, quali caratteri e personalità, sia individuali che collettivi, sono in procinto di mutare e, quindi, cambiare il loro modo d’essere nel mondo.