Roma in 100 immagini, espressione di altrettante sensazioni. Sono sufficienti a percepire la città? Basta riferirsi alla psicologia della Gestalt per sapere che “il tutto è più della somma delle singole parti”. Queste immagini richiamano i modelli gestaltici depositati nella nostra mente, ma non danno la percezione globale della città. Roma è più della somma di singole sensazioni. Percepiamo tramite i sensi i fenomeni di una realtà che consideriamo esterna, poi li analizziamo e interpretiamo grazie a processi intuitivi, psichici ed intellettivi. La percezione, oltre che acquisizione oggettiva, è interpretazione soggettiva. Il paesaggio non è solo il risultato di interventi umani o di trasformazioni naturali, è anche il prodotto della nostra percezione; la conoscenza "si sposta dal paesaggio al sé, a quel sé che, posto in rapporto con il mondo esterno, lo trasforma in senso per il tramite della percezione" (Socco). Utilizziamo soprattutto la vista. I paesaggi che ci circondano, però, ci stimolano anche con rumori, odori, sapori e sensazioni tattili. Basta chiudere gli occhi e il rumore prende il sopravvento: rumore naturale, come la pioggia che cade, o artificiale, come un treno che passa. Basta escludere anche le orecchie per far sì che sia l'odore a guidarci, l'odore dei fiori e delle piante, nonché della città. È l'odore del cibo che ci attrae in particolar modo; a volte non sappiamo resistere, vogliamo assaggiare. È grazie al tatto che proviamo sensazioni di caldo e di freddo e l'acqua sulla pelle, nell'afosità dell'estate, è qualcosa di sublime. Il paesaggio "è ciò che fa da sfondo al flusso soggettivo del vissuto e che concorre a dare senso al vissuto e al quale il vissuto dà senso" (Socco). È per questo che per la Convenzione europea del paesaggio il concetto di percezione è fondamentale: "Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e delle loro interrelazioni". È emerso, negli anni, "il bisogno delle popolazioni di riappropriarsi del proprio ambiente di vita, anche attraverso la percezione sensoriale degli elementi naturali e culturali che lo contraddistinguono" (Priore). "L'uomo abita veramente il territorio soltanto se ne ha prodotto una rappresentazione paesaggistica" (Raffestin); ciò può avvenire dopo una adeguata percezione di tutto ciò che lo circonda.

Percezione / Sciarrone, Cristina; Greco, Raffaello. - STAMPA. - (2014). (Intervento presentato al convegno Comunicare il paesaggio: parole chiave per un dialogo transdisciplinare tenutosi a Facoltà di Architettura, La Sapienza, Roma nel 16 aprile 2014).

Percezione

SCIARRONE, CRISTINA;GRECO, RAFFAELLO
2014

Abstract

Roma in 100 immagini, espressione di altrettante sensazioni. Sono sufficienti a percepire la città? Basta riferirsi alla psicologia della Gestalt per sapere che “il tutto è più della somma delle singole parti”. Queste immagini richiamano i modelli gestaltici depositati nella nostra mente, ma non danno la percezione globale della città. Roma è più della somma di singole sensazioni. Percepiamo tramite i sensi i fenomeni di una realtà che consideriamo esterna, poi li analizziamo e interpretiamo grazie a processi intuitivi, psichici ed intellettivi. La percezione, oltre che acquisizione oggettiva, è interpretazione soggettiva. Il paesaggio non è solo il risultato di interventi umani o di trasformazioni naturali, è anche il prodotto della nostra percezione; la conoscenza "si sposta dal paesaggio al sé, a quel sé che, posto in rapporto con il mondo esterno, lo trasforma in senso per il tramite della percezione" (Socco). Utilizziamo soprattutto la vista. I paesaggi che ci circondano, però, ci stimolano anche con rumori, odori, sapori e sensazioni tattili. Basta chiudere gli occhi e il rumore prende il sopravvento: rumore naturale, come la pioggia che cade, o artificiale, come un treno che passa. Basta escludere anche le orecchie per far sì che sia l'odore a guidarci, l'odore dei fiori e delle piante, nonché della città. È l'odore del cibo che ci attrae in particolar modo; a volte non sappiamo resistere, vogliamo assaggiare. È grazie al tatto che proviamo sensazioni di caldo e di freddo e l'acqua sulla pelle, nell'afosità dell'estate, è qualcosa di sublime. Il paesaggio "è ciò che fa da sfondo al flusso soggettivo del vissuto e che concorre a dare senso al vissuto e al quale il vissuto dà senso" (Socco). È per questo che per la Convenzione europea del paesaggio il concetto di percezione è fondamentale: "Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e delle loro interrelazioni". È emerso, negli anni, "il bisogno delle popolazioni di riappropriarsi del proprio ambiente di vita, anche attraverso la percezione sensoriale degli elementi naturali e culturali che lo contraddistinguono" (Priore). "L'uomo abita veramente il territorio soltanto se ne ha prodotto una rappresentazione paesaggistica" (Raffestin); ciò può avvenire dopo una adeguata percezione di tutto ciò che lo circonda.
2014
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/660213
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