In diversi ambiti gli psicologi, soprattutto italiani ed europei, si trovano ad esplicare una funzione non sempre chiara e definita, principalmente in risposta a domande di sostegno e inclusione sociale. Nell’ambito sanitario, la perdita della specificità e del valore dell’apporto della competenza psicologica si avverte in modo più critico. Lo studio della rappresentazione dell’intervento psicologico risulta piuttosto lacunosa, nel nostro paese come all’estero. La presente ricerca intende esplorare la rappresentazione della psicologia nei medici ospedalieri italiani. L’assenza di strumenti nella letteratura ha reso necessaria la costruzione di un questionario specificamente destinato composto di 13 scale. Il questionario è stato somministrato ad un campione di 172 medici ospedalieri italiani e ha permesso l’individuazione di 3 diversi repertori culturali (profili) nel modo in cui i medici ospedalieri si rappresentano e concettualizzano l’intervento psicologico: gli engeliani, i biomedici, gli ignari. I medici appartenenti al profilo Engeliano considerano utile il contributo della competenza psicologica per problematiche inerenti sia il cliente esterno che quello interno. Gli altri due profili sembrano portatori di domande di “provocazione” (“perché dovrei aver bisogno di te?”, “se non so chi sei, perché e come dovrei utilizzarti?”) e di soluzioni semplici e sbrigative di “esplulsione”. Sono state rintracciate differenze relativamente al genere, all’età, alla specializzazione, agli anni di servizio. Il contributo si propone di avviare una riflessione su come gli psicologi possano migliorare la qualità dei servizi ospedalieri cogliendo ma anche sviluppando la specificità della domanda che tali contesti rivolgono alla psicologia.
LA RAPPESENTAZIONE DELL’INTERVENTO PSICOLOGICO NEI MEDICI OSPEDALIERI ITALIANI / Tomai, Manuela; Rosa, Veronica; Esposito, Francesca. - STAMPA. - (2013), pp. 40-40. (Intervento presentato al convegno XV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia clinica e dinamica tenutosi a Napoli nel 27-29 settembre 2013).
LA RAPPESENTAZIONE DELL’INTERVENTO PSICOLOGICO NEI MEDICI OSPEDALIERI ITALIANI
TOMAI, MANUELA;ROSA, VERONICA;ESPOSITO, FRANCESCA
2013
Abstract
In diversi ambiti gli psicologi, soprattutto italiani ed europei, si trovano ad esplicare una funzione non sempre chiara e definita, principalmente in risposta a domande di sostegno e inclusione sociale. Nell’ambito sanitario, la perdita della specificità e del valore dell’apporto della competenza psicologica si avverte in modo più critico. Lo studio della rappresentazione dell’intervento psicologico risulta piuttosto lacunosa, nel nostro paese come all’estero. La presente ricerca intende esplorare la rappresentazione della psicologia nei medici ospedalieri italiani. L’assenza di strumenti nella letteratura ha reso necessaria la costruzione di un questionario specificamente destinato composto di 13 scale. Il questionario è stato somministrato ad un campione di 172 medici ospedalieri italiani e ha permesso l’individuazione di 3 diversi repertori culturali (profili) nel modo in cui i medici ospedalieri si rappresentano e concettualizzano l’intervento psicologico: gli engeliani, i biomedici, gli ignari. I medici appartenenti al profilo Engeliano considerano utile il contributo della competenza psicologica per problematiche inerenti sia il cliente esterno che quello interno. Gli altri due profili sembrano portatori di domande di “provocazione” (“perché dovrei aver bisogno di te?”, “se non so chi sei, perché e come dovrei utilizzarti?”) e di soluzioni semplici e sbrigative di “esplulsione”. Sono state rintracciate differenze relativamente al genere, all’età, alla specializzazione, agli anni di servizio. Il contributo si propone di avviare una riflessione su come gli psicologi possano migliorare la qualità dei servizi ospedalieri cogliendo ma anche sviluppando la specificità della domanda che tali contesti rivolgono alla psicologia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.