Introduzione: Studi recenti hanno messo in evidenza che indizi spaziali di tipo centrale, quali lo sguardo o le frecce, sono in grado di determinare spostamenti automatici dell’attenzione. Tuttavia, non è ancora noto se l’orientamento attenzionale determinato da questi indizi spaziali possa legarsi agli oggetti in movimento presenti nel campo visivo (attenzione object-based). In questo studio la componente object-based di queste due tiplogie di orientamento è stata valutata per mezzo di una variante del paradigma di cueing-spaziale. Metodo: Trenta studenti universitari hanno partecipato all’esperimento. Sullo schermo di un computer venivano presentati due box periferici e l’attenzione dei partecipanti era diretta verso uno dei due box per mezzo di una freccia o di un volto con sguardo direzionale. Successivamente i box venivano fatti ruotare di 90° in senso orario o antiorario e il target veniva presentato in uno dei due box. Risultati: I partecipanti erano piú rapidi nel rilevare il target quando veniva presentato nel box che era stato precedentemente segnalato rispetto a quando veniva presentato nel box opposto (F1,29=6.08, p=.019). Questo effetto si è osservato indipendentemente dalla tipologia dell’indizio spaziale (F<1). Conclusioni: Coerentemente con una visione adattiva dei meccanismi attenzionali, i risultati indicano che sia l’orientamento attenzionale in risposta allo sguardo che l’orientamento in risposta alle frecce è in grado di legarsi agli oggetti in movimento presenti nel campo visivo.
Gli effetti attenzionali elicitati dallo sguardo e dalle frecce all’interno di un display dinamico / Marotta, Andrea; Lupiáñez, J.; Martella, Diana; Maccari, Lisa; Spagna, Alfredo; Casagrande, Maria. - STAMPA. - (2012), pp. 131-131.
Gli effetti attenzionali elicitati dallo sguardo e dalle frecce all’interno di un display dinamico
MAROTTA, ANDREA;MARTELLA, DIANA;MACCARI, LISA;SPAGNA, Alfredo;CASAGRANDE, Maria
2012
Abstract
Introduzione: Studi recenti hanno messo in evidenza che indizi spaziali di tipo centrale, quali lo sguardo o le frecce, sono in grado di determinare spostamenti automatici dell’attenzione. Tuttavia, non è ancora noto se l’orientamento attenzionale determinato da questi indizi spaziali possa legarsi agli oggetti in movimento presenti nel campo visivo (attenzione object-based). In questo studio la componente object-based di queste due tiplogie di orientamento è stata valutata per mezzo di una variante del paradigma di cueing-spaziale. Metodo: Trenta studenti universitari hanno partecipato all’esperimento. Sullo schermo di un computer venivano presentati due box periferici e l’attenzione dei partecipanti era diretta verso uno dei due box per mezzo di una freccia o di un volto con sguardo direzionale. Successivamente i box venivano fatti ruotare di 90° in senso orario o antiorario e il target veniva presentato in uno dei due box. Risultati: I partecipanti erano piú rapidi nel rilevare il target quando veniva presentato nel box che era stato precedentemente segnalato rispetto a quando veniva presentato nel box opposto (F1,29=6.08, p=.019). Questo effetto si è osservato indipendentemente dalla tipologia dell’indizio spaziale (F<1). Conclusioni: Coerentemente con una visione adattiva dei meccanismi attenzionali, i risultati indicano che sia l’orientamento attenzionale in risposta allo sguardo che l’orientamento in risposta alle frecce è in grado di legarsi agli oggetti in movimento presenti nel campo visivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.