Come away with me. Participatory cultures, television viewing, social media and civic engagementObiettivi contribution and theories of riferimentoObiettivo of this paper is to reason about the role that social media exercise - in agreement with the contents of traditional media - in the definition of a sense of social and cultural participation of the subjects life quotidiana.In particular object of our work are participatory practices put in place by the users of social media in the shelter of Come away with me, a television program aired on Rai in November 2010 for 4 episodes. The product is configured as a real media event (Dayan and Katz, 1992), for several reasons: First, it has created a huge media coverage, both through traditional means and social media, which has been previously developed and after the broadcast, in relation to the political significance of the proposed contents (beds in key ideological and oppositional to the government) and with respect to the choice of conductors and guest of the program (one of which is the well-known writer Roberto Saviano, author of Gomorrah, a book report on the Camorra, openly deployed in an anti-Berlusconi). Another noteworthy aspect is undoubtedly the result in terms of audience figures recorded during the 4 episodes: the detection system metric Auditel (people meter) reported average audience share in prime time equal to 25.48%, 30%, 21,21% 31,60% 29,17%, and an average audience of around 9 million, while in a state of constant contraction of the plays of generalist TV (free and / or public service), the program was ranked seventh place among the most viewed in Italy in 2010 and brought in front of the tv screens young audiences, now oriented towards other forms of cultural consumption. Finally, for the first time significantly in Italy, it was found, next to a program certainly not entertainment or fiction, a phenomenon consisting of fruition online and just in time of the product (Baym), through social media that relaunched content and comments, cultivating a sense of belonging and community rituals and performative innovative audience.Nell between the 'context of a wider reflection on the relationship between use of new technologies, projections of identity and articulation of social relations (see, among others, Boase and Wellman 2006 Buckingham in 2008, Castells 2001, Castells et al., 2006 Wellman 2004), this paper refers, specifically, the broad debate developed around the concepts of convergence culture, participatory cultures , user generated content (see first Jenkins 2006 Jenkins et al., 2009

Vieni via con me. Culture partecipative, fruizione televisiva, social media e civic engagement Obiettivi del contributo e teorie di riferimento Obiettivo di questo paper è ragionare sul ruolo che i social media esercitano - in accordo con i contenuti mediali tradizionali - nella definizione del senso di appartenenza sociale e partecipazione culturale dei soggetti alla vita quotidiana. In particolare, oggetto del nostro lavoro sono le pratiche partecipative messe in campo dagli utenti dei social media a ridosso di Vieni via con me, un programma televisivo andato in onda sulla Rai nel mese di novembre 2010, per 4 puntate. Il prodotto si è configurato come vero e proprio media event (Dayan e Katz, 1992), per diverse ragioni: In primo luogo, ha dato vita ad una vastissima copertura mediale, sia attraverso mezzi tradizionali che social media, che si è sviluppata precedentemente e successivamente alla messa in onda, in relazione alla valenza politica dei contenuti proposti (letti in chiave ideologico-oppositiva al Governo) e rispetto alla scelta dei conduttori e degli ospiti del programma (uno dei quali è il noto scrittore Roberto Saviano, autore di Gomorra, un libro denuncia sulla camorra, apertamente schierato in senso anti-Berlusconiano). Un altro aspetto degno di nota è senza dubbio il risultato in termini di dati di ascolto registrati durante le 4 puntate: il sistema di rilevazione metrico Auditel (people meter) ha segnalato medie di share nel prime time pari al 25,48%, 30%, 21,21% 31,60% 29,17% , e un ascolto medio intorno ai 9 milioni; pur in una fase di costante contrazione degli ascolti della tv generalista (free e/o servizio pubblico), il programma si è posizionato al 7 posto tra i più visti in Italia nel 2010 e ha riportato davanti agli schermi tv pubblici giovani, ormai orientati verso altre forme di consumo culturale. Infine, per la prima volta in maniera significativa in Italia, è emerso, a ridosso di un programma certamente non di intrattenimento o di fiction, un fenomeno consistente di fruizione on line e just in time del prodotto (Baym), attraverso social media che ne hanno rilanciato contenuti e commenti, coltivando un senso di appartenenza e di comunità e una ritualità performativa innovativa tra le audience. Nell’ambito di una più ampia riflessione sul rapporto tra utilizzo delle nuove tecnologie, proiezioni identitarie e articolazione delle relazioni sociali (si vedano, tra gli altri, Boase e Wellman 2006, Buckingham 2008, Castells 2001, Castells et al., 2006, Wellman 2004), il presente lavoro fa riferimento, in modo specifico, all’ampio dibattito sviluppato intorno ai concetti di cultura convergente, culture partecipative, user generated content (si vedano in primo luogo Jenkins 2006 e Jenkins et al. 2009; Burgess e Green, 2009), recuperando parte della letteratura sul fandom e, in particolare, sulle produzioni dei fan (si vedano tra gli altri Jenkins 2006, Hills 2002). Faremo inoltre riferimento alla più recente letteratura sulle nuove pratiche di fruizione televisiva, che vedono una crescente integrazione tra la programmazione broadcast e forme di appropriazione dei contenuti da parte delle audience che prevedono un crescente uso dei social media – e di Twitter1 in particolare (Gripsrud, 2010; Kackman et al, 2011; Rappaport, 2011). Attraverso il commento e la rielaborazione in tempo reale dei contenuti broadcast, le audience connesse costituiscono specifiche comunità immaginate (Anderson, 1983) legate a specifici contenuti mediali. Il programma è stato recepito come un'occasione di riflessione politica, con forti connotazioni anti governative, al punto che la sua stessa fruizione è stata interpretata, da molti degli spettatori attivi sui social media, come un momento di civic engagement (sul tema della nuova sfera pubblica si vedano Castells 2008 e 2009; sul rapporto tra social media e civic engagement si veda Johnson et al, 2011). Obiettivi di ricerca 1.Valutare l’impatto del prodotto a livello sociale e culturale, cercando di individuare le ragioni di un successo non solo televisivo (e fuori dai canoni televisivi) e rintracciando le connessioni tra l’engagement nei confronti del programma tv e l’eventuale civic engagement (Silverstone, 1999) dei soggetti verso la sfera politica e pubblica. 2.Individuare le ritualità del consumo del contenuto mediale e la costruzione grassroot dell’evento, indagando e descrivendo le connessioni esistenti tra il momento squisitamente televisivo e le pratiche discorsive e produttive delle audience, così come si sono concretizzate attraverso differenti piattaforme di comunicazione on line. 3.Cogliere i tratti e le pratiche di una participatory culture (Jenkins et al., 2009) e individuare i segni della costruzione di una comunità immaginata (Anderson, 1983) tra i pubblici dell’evento. 4.Leggere il ruolo dei social network sites in Italia come preparatori ad una nuova forma di partecipazione politica (in linea con quanto emerso recentemente in Nord Africa o a ridosso delle elezioni amministrative di maggio 2011) Metodologia utilizzata Dal punto di vista della metodologia di ricerca, è stato scelto un approccio blended, etnografico e netnografico (Hine, 2000; Markham & Baym, 2009; Kozinets, 2010): 1.Interviste in profondità (30) ai pubblici del programma, selezionati sulla base dei dati di ascolto registrati dal people meter (Auditel) sulle motivazioni del successo del prodotto, sul vissuto sociale e culturale dell’intervistato, il contesto e le pratiche della sua fruizione televisiva, l’approccio al programma, la percezione e il giudizio del prodotto o di alcune sue parti, l’eventuale utilizzo di Internet e dei social media prima, durante o dopo la visione, la valenza politica del consumo culturale. 2.Analisi quanti-qualitativa dei Tweet registrati in rete in relazione al programma #Vieni via con me# (26.000), per cronologia (just in time o pre-post visione), tipologia di contenuti e aree semantiche di riferimento. 3.Analisi quanti-qualitativa dei video caricati su Youtube in relazione al programma, in termini di cronologia (just in time o post visione), tipologia dei video (cut and paste, o new editing), visualizzazioni e commenti. Principali risultati della ricerca La ricerca ha prodotto interessanti esiti in termini di individuazione di: nuove modalità ibride di fruizione dei contenuti video attraverso diverse piattaforme Costruzioni di comunità e rituali on line in relazione a contenuti mediali off line Emergenza di pratiche proprie della cultura partecipativa Connessione tra consumo mediale e civic engagement

Vieni via con me. Consumo televisivo, social media e civic engagement / Ando', Romana; Comunello, F.. - ELETTRONICO. - (2011). (Intervento presentato al convegno Comunicazione e civic engagement tenutosi a Roma nel Settembre 2011).

Vieni via con me. Consumo televisivo, social media e civic engagement

ANDO', Romana;F. Comunello
2011

Abstract

Come away with me. Participatory cultures, television viewing, social media and civic engagementObiettivi contribution and theories of riferimentoObiettivo of this paper is to reason about the role that social media exercise - in agreement with the contents of traditional media - in the definition of a sense of social and cultural participation of the subjects life quotidiana.In particular object of our work are participatory practices put in place by the users of social media in the shelter of Come away with me, a television program aired on Rai in November 2010 for 4 episodes. The product is configured as a real media event (Dayan and Katz, 1992), for several reasons: First, it has created a huge media coverage, both through traditional means and social media, which has been previously developed and after the broadcast, in relation to the political significance of the proposed contents (beds in key ideological and oppositional to the government) and with respect to the choice of conductors and guest of the program (one of which is the well-known writer Roberto Saviano, author of Gomorrah, a book report on the Camorra, openly deployed in an anti-Berlusconi). Another noteworthy aspect is undoubtedly the result in terms of audience figures recorded during the 4 episodes: the detection system metric Auditel (people meter) reported average audience share in prime time equal to 25.48%, 30%, 21,21% 31,60% 29,17%, and an average audience of around 9 million, while in a state of constant contraction of the plays of generalist TV (free and / or public service), the program was ranked seventh place among the most viewed in Italy in 2010 and brought in front of the tv screens young audiences, now oriented towards other forms of cultural consumption. Finally, for the first time significantly in Italy, it was found, next to a program certainly not entertainment or fiction, a phenomenon consisting of fruition online and just in time of the product (Baym), through social media that relaunched content and comments, cultivating a sense of belonging and community rituals and performative innovative audience.Nell between the 'context of a wider reflection on the relationship between use of new technologies, projections of identity and articulation of social relations (see, among others, Boase and Wellman 2006 Buckingham in 2008, Castells 2001, Castells et al., 2006 Wellman 2004), this paper refers, specifically, the broad debate developed around the concepts of convergence culture, participatory cultures , user generated content (see first Jenkins 2006 Jenkins et al., 2009
2011
Vieni via con me. Culture partecipative, fruizione televisiva, social media e civic engagement Obiettivi del contributo e teorie di riferimento Obiettivo di questo paper è ragionare sul ruolo che i social media esercitano - in accordo con i contenuti mediali tradizionali - nella definizione del senso di appartenenza sociale e partecipazione culturale dei soggetti alla vita quotidiana. In particolare, oggetto del nostro lavoro sono le pratiche partecipative messe in campo dagli utenti dei social media a ridosso di Vieni via con me, un programma televisivo andato in onda sulla Rai nel mese di novembre 2010, per 4 puntate. Il prodotto si è configurato come vero e proprio media event (Dayan e Katz, 1992), per diverse ragioni: In primo luogo, ha dato vita ad una vastissima copertura mediale, sia attraverso mezzi tradizionali che social media, che si è sviluppata precedentemente e successivamente alla messa in onda, in relazione alla valenza politica dei contenuti proposti (letti in chiave ideologico-oppositiva al Governo) e rispetto alla scelta dei conduttori e degli ospiti del programma (uno dei quali è il noto scrittore Roberto Saviano, autore di Gomorra, un libro denuncia sulla camorra, apertamente schierato in senso anti-Berlusconiano). Un altro aspetto degno di nota è senza dubbio il risultato in termini di dati di ascolto registrati durante le 4 puntate: il sistema di rilevazione metrico Auditel (people meter) ha segnalato medie di share nel prime time pari al 25,48%, 30%, 21,21% 31,60% 29,17% , e un ascolto medio intorno ai 9 milioni; pur in una fase di costante contrazione degli ascolti della tv generalista (free e/o servizio pubblico), il programma si è posizionato al 7 posto tra i più visti in Italia nel 2010 e ha riportato davanti agli schermi tv pubblici giovani, ormai orientati verso altre forme di consumo culturale. Infine, per la prima volta in maniera significativa in Italia, è emerso, a ridosso di un programma certamente non di intrattenimento o di fiction, un fenomeno consistente di fruizione on line e just in time del prodotto (Baym), attraverso social media che ne hanno rilanciato contenuti e commenti, coltivando un senso di appartenenza e di comunità e una ritualità performativa innovativa tra le audience. Nell’ambito di una più ampia riflessione sul rapporto tra utilizzo delle nuove tecnologie, proiezioni identitarie e articolazione delle relazioni sociali (si vedano, tra gli altri, Boase e Wellman 2006, Buckingham 2008, Castells 2001, Castells et al., 2006, Wellman 2004), il presente lavoro fa riferimento, in modo specifico, all’ampio dibattito sviluppato intorno ai concetti di cultura convergente, culture partecipative, user generated content (si vedano in primo luogo Jenkins 2006 e Jenkins et al. 2009; Burgess e Green, 2009), recuperando parte della letteratura sul fandom e, in particolare, sulle produzioni dei fan (si vedano tra gli altri Jenkins 2006, Hills 2002). Faremo inoltre riferimento alla più recente letteratura sulle nuove pratiche di fruizione televisiva, che vedono una crescente integrazione tra la programmazione broadcast e forme di appropriazione dei contenuti da parte delle audience che prevedono un crescente uso dei social media – e di Twitter1 in particolare (Gripsrud, 2010; Kackman et al, 2011; Rappaport, 2011). Attraverso il commento e la rielaborazione in tempo reale dei contenuti broadcast, le audience connesse costituiscono specifiche comunità immaginate (Anderson, 1983) legate a specifici contenuti mediali. Il programma è stato recepito come un'occasione di riflessione politica, con forti connotazioni anti governative, al punto che la sua stessa fruizione è stata interpretata, da molti degli spettatori attivi sui social media, come un momento di civic engagement (sul tema della nuova sfera pubblica si vedano Castells 2008 e 2009; sul rapporto tra social media e civic engagement si veda Johnson et al, 2011). Obiettivi di ricerca 1.Valutare l’impatto del prodotto a livello sociale e culturale, cercando di individuare le ragioni di un successo non solo televisivo (e fuori dai canoni televisivi) e rintracciando le connessioni tra l’engagement nei confronti del programma tv e l’eventuale civic engagement (Silverstone, 1999) dei soggetti verso la sfera politica e pubblica. 2.Individuare le ritualità del consumo del contenuto mediale e la costruzione grassroot dell’evento, indagando e descrivendo le connessioni esistenti tra il momento squisitamente televisivo e le pratiche discorsive e produttive delle audience, così come si sono concretizzate attraverso differenti piattaforme di comunicazione on line. 3.Cogliere i tratti e le pratiche di una participatory culture (Jenkins et al., 2009) e individuare i segni della costruzione di una comunità immaginata (Anderson, 1983) tra i pubblici dell’evento. 4.Leggere il ruolo dei social network sites in Italia come preparatori ad una nuova forma di partecipazione politica (in linea con quanto emerso recentemente in Nord Africa o a ridosso delle elezioni amministrative di maggio 2011) Metodologia utilizzata Dal punto di vista della metodologia di ricerca, è stato scelto un approccio blended, etnografico e netnografico (Hine, 2000; Markham & Baym, 2009; Kozinets, 2010): 1.Interviste in profondità (30) ai pubblici del programma, selezionati sulla base dei dati di ascolto registrati dal people meter (Auditel) sulle motivazioni del successo del prodotto, sul vissuto sociale e culturale dell’intervistato, il contesto e le pratiche della sua fruizione televisiva, l’approccio al programma, la percezione e il giudizio del prodotto o di alcune sue parti, l’eventuale utilizzo di Internet e dei social media prima, durante o dopo la visione, la valenza politica del consumo culturale. 2.Analisi quanti-qualitativa dei Tweet registrati in rete in relazione al programma #Vieni via con me# (26.000), per cronologia (just in time o pre-post visione), tipologia di contenuti e aree semantiche di riferimento. 3.Analisi quanti-qualitativa dei video caricati su Youtube in relazione al programma, in termini di cronologia (just in time o post visione), tipologia dei video (cut and paste, o new editing), visualizzazioni e commenti. Principali risultati della ricerca La ricerca ha prodotto interessanti esiti in termini di individuazione di: nuove modalità ibride di fruizione dei contenuti video attraverso diverse piattaforme Costruzioni di comunità e rituali on line in relazione a contenuti mediali off line Emergenza di pratiche proprie della cultura partecipativa Connessione tra consumo mediale e civic engagement
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/429320
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact