Il ferro, elemento essenziale per gli esseri viventi a causa della sua caratteristica di acquisire e cedere elettroni, può, se presente in eccesso, essere tossico a causa della sua capacità di promuovere la formazione di specie reattive dell'ossigeno e la moltiplicazione microbica. Questa doppia natura impone una sottile regolazione dell'omeostasi sistemica del ferro che, nell'uomo, è regolata dall'assorbimento intestinale e dal trasporto del ferro dalle cellule al circolo. In condizioni patologiche, l'inibizione del trasporto del ferro dalle cellule al circolo porta ad anemia da carenza di ferro associata ad un dannoso accumulo di ferro nei tessuti e nelle secrezioni, che favorisce le infezioni e le infiammazioni. La regolazione ed il mantenimento dell'omeostasi sistemica del ferro sono fattori chiave per la salute dell'uomo. Nei tessuti e nelle secrezioni, in situazioni fisiologiche, la concentrazione di ferro disponibile non deve superare 10 -18 M ed è garantita dalla lattoferrina (Lf), una glicoproteina in grado di chelare due ioni ferrici per molecola. Lf è sintetizzata dalle ghiandole esocrine e dai neutrofili nei siti di infezione e d'infiammazione e differentemente dalla transferrina, tipica proteina di trasporto del ferro che rilascia questo ione già a pH 6.5, Lf è in grado di tenere legato lo ione ferrico fino a pH inferiori a 4, tipici dei siti d'infezione ed infiammazione. Alla Lf fu primariamente attribuita un'azione antimicrobica dipendente dalla sua capacità di legare, con alta affinità, il ferro necessario alla replicazione dei microorganismi. Successivamente, le furono attribuite numerose altre funzioni indipendenti dalla capacità di chelare il ferro, come, recentemente, quella di diminuire la sintesi delle citochine pro-infiammatorie, inclusa l'interleuchina 6 (IL-6). Infatti, in alcune situazioni patologiche, la quantità di ferro è così elevata da rimanere ancora in eccesso dopo la saturazione completa della lattoferrina. L'eccesso di ferro disponibile attiva un processo infiammatorio che richiama i neutrofili che, a loro volta, secernono la lattoferrina nel sito d'infezione/infiammazione, contribuendo alla diminuzione sia del ferro disponibile che della sintesi delle citochine pro-infiammatorie. Le nuove acquisizioni sui disordini dell'omeostasi sistemica del ferro, dipendenti dal sovraccarico di ferro nei tessuti e dalle citochine proinfiammatorie, unitamente ai nostri recenti risultati sull'attività antiinfiammatoria della lattoferrina ottenuti in vitro ed in vivo, ci hanno permesso di scoprire il ruolo chiave di questa proteina naturale, estratta dal latte bovino, nella regolazione dell'omeostasi sistemica del ferro attraverso la diminuzione dell'infiammazione, ed il conseguente ripristino dell'espressione della ferroportina e dell'epcidina, principali fattori dell'omeostasi sistemica del ferro.

Importanza dell'attività antinfiammatoria della lattoferrina nell'omeostasi sistemica del ferro / Paesano, Rosalba; Berlutti, Francesca; Pantanella, Fabrizio; Valenti, Piera. - (2009), p. 14. (Intervento presentato al convegno I Convegno Nazionale Sostanze naturali: dalla ricerca di base all'applicazione clinica tenutosi a Istituto Superiore di Sanità Roma nel 23-25 marzo 2009).

Importanza dell'attività antinfiammatoria della lattoferrina nell'omeostasi sistemica del ferro.

PAESANO, Rosalba;BERLUTTI, Francesca;PANTANELLA, Fabrizio;VALENTI, PIERA
2009

Abstract

Il ferro, elemento essenziale per gli esseri viventi a causa della sua caratteristica di acquisire e cedere elettroni, può, se presente in eccesso, essere tossico a causa della sua capacità di promuovere la formazione di specie reattive dell'ossigeno e la moltiplicazione microbica. Questa doppia natura impone una sottile regolazione dell'omeostasi sistemica del ferro che, nell'uomo, è regolata dall'assorbimento intestinale e dal trasporto del ferro dalle cellule al circolo. In condizioni patologiche, l'inibizione del trasporto del ferro dalle cellule al circolo porta ad anemia da carenza di ferro associata ad un dannoso accumulo di ferro nei tessuti e nelle secrezioni, che favorisce le infezioni e le infiammazioni. La regolazione ed il mantenimento dell'omeostasi sistemica del ferro sono fattori chiave per la salute dell'uomo. Nei tessuti e nelle secrezioni, in situazioni fisiologiche, la concentrazione di ferro disponibile non deve superare 10 -18 M ed è garantita dalla lattoferrina (Lf), una glicoproteina in grado di chelare due ioni ferrici per molecola. Lf è sintetizzata dalle ghiandole esocrine e dai neutrofili nei siti di infezione e d'infiammazione e differentemente dalla transferrina, tipica proteina di trasporto del ferro che rilascia questo ione già a pH 6.5, Lf è in grado di tenere legato lo ione ferrico fino a pH inferiori a 4, tipici dei siti d'infezione ed infiammazione. Alla Lf fu primariamente attribuita un'azione antimicrobica dipendente dalla sua capacità di legare, con alta affinità, il ferro necessario alla replicazione dei microorganismi. Successivamente, le furono attribuite numerose altre funzioni indipendenti dalla capacità di chelare il ferro, come, recentemente, quella di diminuire la sintesi delle citochine pro-infiammatorie, inclusa l'interleuchina 6 (IL-6). Infatti, in alcune situazioni patologiche, la quantità di ferro è così elevata da rimanere ancora in eccesso dopo la saturazione completa della lattoferrina. L'eccesso di ferro disponibile attiva un processo infiammatorio che richiama i neutrofili che, a loro volta, secernono la lattoferrina nel sito d'infezione/infiammazione, contribuendo alla diminuzione sia del ferro disponibile che della sintesi delle citochine pro-infiammatorie. Le nuove acquisizioni sui disordini dell'omeostasi sistemica del ferro, dipendenti dal sovraccarico di ferro nei tessuti e dalle citochine proinfiammatorie, unitamente ai nostri recenti risultati sull'attività antiinfiammatoria della lattoferrina ottenuti in vitro ed in vivo, ci hanno permesso di scoprire il ruolo chiave di questa proteina naturale, estratta dal latte bovino, nella regolazione dell'omeostasi sistemica del ferro attraverso la diminuzione dell'infiammazione, ed il conseguente ripristino dell'espressione della ferroportina e dell'epcidina, principali fattori dell'omeostasi sistemica del ferro.
2009
I Convegno Nazionale Sostanze naturali: dalla ricerca di base all'applicazione clinica
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Importanza dell'attività antinfiammatoria della lattoferrina nell'omeostasi sistemica del ferro / Paesano, Rosalba; Berlutti, Francesca; Pantanella, Fabrizio; Valenti, Piera. - (2009), p. 14. (Intervento presentato al convegno I Convegno Nazionale Sostanze naturali: dalla ricerca di base all'applicazione clinica tenutosi a Istituto Superiore di Sanità Roma nel 23-25 marzo 2009).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/392378
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