In questo scritto vogliamo delineare e paragonare i modelli relativi alle motivazioni e ai meccanismi di difesa elaborati da Drew Westen e Joseph Lichtenberg. Abbiamo scelto questi due autori perchè entrambi cercano di integrare le ipotesi psicoanalitiche con quelle elaborate in ambiti della ricerca (che per il momento definiamo genericamente “empirici”) sul funzionamento della mente; se questo è l'elemento che li accomuna, non poche sono però le caratteristiche che li differenziano. Per prima evidenziamo quella che ci sembra più rilevante: mentre Lichtenberg utilizza gli studi e le ipotesi nate nel contesto dell’infant research per costruire un modello del funzionamento motivazionale (vedi Lichtenberg, 1989) che poi applica alla clinica (Lichtenberg, 1996), Westen utilizza i dati della ricerca per validare e modificare ipotesi nate in buona parte in contesto clinico (Westen, 1999). Entrambi gli autori possono essere considerati esponenti di rilievo di un modo di intendere la psicoanalisi che ha avuto una notevole diffusione negli ultimi vent'anni. La convivenza istituzionale di psicoanalisti e psicologi accademici, lo sviluppo della psicologia cognitiva, le scoperte delle neuroscienze, la diffusione dell’utilizzo di metodi di analisi dei dati basati sulla statistica e di strumenti di rilevazione e osservazione dei dati sofisticati e flessibili, nonché le richieste di validazione empirico-quantitativa delle asserzioni psicoanalitiche avanzate da molti epistemologi, dal mercato degli assicuratori e da numerosi ricercatori, sono alcuni dei fattori che hanno portato un numero sempre maggiore di analisti a rivedere o riformulare i propri modelli sulla base di studi sperimentali o quasi sperimentali. In una recente intervista pubblicata sulla Newsletter dell’International Psychoanalytical Association, Fonagy (1999a) si augura un maggiore impegno della ricerca qualitativa e quantitativa nello studio degli esiti del trattamento, nella risoluzone dei problemi concettuali e nel miglioramento dell'immagine pubblica della psicoanalisi: “Il progresso della nostra disciplina dipende dalla rottura del suo isolamento rispetto agli straordinari progressi degli altri campi scientifici”. Sia Westen sia Lichtenberg hanno tentato di integrare le ipotesi psicoanalitiche con le teorie nate nell’ambito della ricerca psicologica sperimentale: mentre, però, Westen fa riferimento in prevalenza a risultati delle ricerche a orientamento piagetiano, neopiagetiano, comportamentista, cognitivista, neurofisiologico ed evoluzionista, Lichtenberg risente soprattutto dell’influenza dell’infant research, della teoria dei sistemi, delle neuroscienze, della psicologia del Sé e delle riflessioni di derivazione intersoggettivista. Le ipotesi sulle motivazioni che spingono l’uomo ad agire e sui meccanismi che celano a se stessi e agli altri la vera natura dei propri pensieri, affetti e comportamenti sono sempre state al centro della teoria psicoanalitica. Se circa le ipotesi sulla funzione delle difese è però ravvisabile una certa continuità, quelle riguardanti le motivazioni sono state quasi subito al centro di un acceso dibattito, basti pensare alle defezioni di Adler e Jung dal movimento freudiano; l’adesione alla teoria delle pulsioni, a quella delle relazioni oggettuali, alla rivisitazione del concetto di libido proposta da Fairbairn, o alla teoria dell’attaccamento, per fare qualche esempio, ha sancito l’appartenenza di uno studioso a una o all’altra corrente psicoanalitica. Per motivi di spazio, in questo articolo ci limiteremo a trattare gli aspetti teorici dei modelli di Westen e Lichtenberg, rimandando a un futuro lavoro le considerazioni cliniche.

L’organizzazione della motivazione e delle difese nei modelli di Drew Westen e Joseph Lichtenberg / Lingiardi, Vittorio; Gazzillo, Francesco. - In: RICERCA IN PSICOTERAPIA. - ISSN 1592-8543. - STAMPA. - 2:4(2001), pp. 83-103.

L’organizzazione della motivazione e delle difese nei modelli di Drew Westen e Joseph Lichtenberg

LINGIARDI, Vittorio;GAZZILLO, FRANCESCO
2001

Abstract

In questo scritto vogliamo delineare e paragonare i modelli relativi alle motivazioni e ai meccanismi di difesa elaborati da Drew Westen e Joseph Lichtenberg. Abbiamo scelto questi due autori perchè entrambi cercano di integrare le ipotesi psicoanalitiche con quelle elaborate in ambiti della ricerca (che per il momento definiamo genericamente “empirici”) sul funzionamento della mente; se questo è l'elemento che li accomuna, non poche sono però le caratteristiche che li differenziano. Per prima evidenziamo quella che ci sembra più rilevante: mentre Lichtenberg utilizza gli studi e le ipotesi nate nel contesto dell’infant research per costruire un modello del funzionamento motivazionale (vedi Lichtenberg, 1989) che poi applica alla clinica (Lichtenberg, 1996), Westen utilizza i dati della ricerca per validare e modificare ipotesi nate in buona parte in contesto clinico (Westen, 1999). Entrambi gli autori possono essere considerati esponenti di rilievo di un modo di intendere la psicoanalisi che ha avuto una notevole diffusione negli ultimi vent'anni. La convivenza istituzionale di psicoanalisti e psicologi accademici, lo sviluppo della psicologia cognitiva, le scoperte delle neuroscienze, la diffusione dell’utilizzo di metodi di analisi dei dati basati sulla statistica e di strumenti di rilevazione e osservazione dei dati sofisticati e flessibili, nonché le richieste di validazione empirico-quantitativa delle asserzioni psicoanalitiche avanzate da molti epistemologi, dal mercato degli assicuratori e da numerosi ricercatori, sono alcuni dei fattori che hanno portato un numero sempre maggiore di analisti a rivedere o riformulare i propri modelli sulla base di studi sperimentali o quasi sperimentali. In una recente intervista pubblicata sulla Newsletter dell’International Psychoanalytical Association, Fonagy (1999a) si augura un maggiore impegno della ricerca qualitativa e quantitativa nello studio degli esiti del trattamento, nella risoluzone dei problemi concettuali e nel miglioramento dell'immagine pubblica della psicoanalisi: “Il progresso della nostra disciplina dipende dalla rottura del suo isolamento rispetto agli straordinari progressi degli altri campi scientifici”. Sia Westen sia Lichtenberg hanno tentato di integrare le ipotesi psicoanalitiche con le teorie nate nell’ambito della ricerca psicologica sperimentale: mentre, però, Westen fa riferimento in prevalenza a risultati delle ricerche a orientamento piagetiano, neopiagetiano, comportamentista, cognitivista, neurofisiologico ed evoluzionista, Lichtenberg risente soprattutto dell’influenza dell’infant research, della teoria dei sistemi, delle neuroscienze, della psicologia del Sé e delle riflessioni di derivazione intersoggettivista. Le ipotesi sulle motivazioni che spingono l’uomo ad agire e sui meccanismi che celano a se stessi e agli altri la vera natura dei propri pensieri, affetti e comportamenti sono sempre state al centro della teoria psicoanalitica. Se circa le ipotesi sulla funzione delle difese è però ravvisabile una certa continuità, quelle riguardanti le motivazioni sono state quasi subito al centro di un acceso dibattito, basti pensare alle defezioni di Adler e Jung dal movimento freudiano; l’adesione alla teoria delle pulsioni, a quella delle relazioni oggettuali, alla rivisitazione del concetto di libido proposta da Fairbairn, o alla teoria dell’attaccamento, per fare qualche esempio, ha sancito l’appartenenza di uno studioso a una o all’altra corrente psicoanalitica. Per motivi di spazio, in questo articolo ci limiteremo a trattare gli aspetti teorici dei modelli di Westen e Lichtenberg, rimandando a un futuro lavoro le considerazioni cliniche.
2001
sistemi motivazionali; difese; conflitti
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
L’organizzazione della motivazione e delle difese nei modelli di Drew Westen e Joseph Lichtenberg / Lingiardi, Vittorio; Gazzillo, Francesco. - In: RICERCA IN PSICOTERAPIA. - ISSN 1592-8543. - STAMPA. - 2:4(2001), pp. 83-103.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/366811
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