Our study proves the usefulness of platelet gel in the treatment of the diabetic foot. We started in January 2006 to treat diabetic wounds of the foot in the outpatients’ surgical department with encouraging results. Despite its expensive and complex preparation, the platelet gel is useful and convenient because it succeeds in shortening the ambulatory treatment period. Besides, in our opinion, the multidisciplinary approach of this treatment is rather important: actually, it implies the cooperation of dermatologist, surgeon, orthopaedist, immunologist, diabetologist and, if necessary, the cardiologist. That is why it reduces wastes of work-time and the expenses for consultants, medications and dressing material.

IL GEL PIASTRINICO NEL TRATTAMENTO DEL “PIEDE DIABETICO”: ESPERIENZA PRELIMINARE Massimo Chiaretti*, Giancarlo Ferrazza+, Rita Maria Fracassi@ , Andrea Negro°, Domenico Tuscano* (*) Dipartimento di Chirurgia Generale, Specialità Chirurgiche e Trapianti d’Organo “Paride Stefanini” Azienda Policlinico Umberto I, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (+ ) Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Azienda Policlinico Umberto I, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (@) Servizio di Immunoematologia IRCCS Ospedale Bambino Gesù, sede di Roma. (°) Azienda S. Andrea, II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” La nostra esperienza evidenzia l’utilità del gel piastrinico (GP) nel trattamento ambulatoriale delle piaghe torpide della pianta del piede in paziente diabetico. Il GP guarisce in tempi prevedibili ulcerazioni torpide che richiedevano lunghissimi periodi di medicazioni complesse senza raggiungere il risultato prefissato. La nostra esperienza, analogamente ai risultati di altri autori, depone favorevolmente per questo trattamento. La metodica personalmente messa a punto prevede il curettage dopo disinfezione, l’inoculazione di 1 UI di insulina pronta alla base del cratere ulcerativo e quindi l’applicazione di 5 ml di GP con 1 ml di Trombina autologa attivata. L’applicazione può essere eseguita mediante un puntale spray o cannula a seconda delle esigenze dell’operatore o del tipo di lesione. In caso di ferite più piccole o man mano che la ferita in trattamento si riduce di ampiezza, il prodotto può essere aliquotato e congelato per successive somministrazioni. Il GP e la trombina vanno spalmati in situ e su un supporto inerte riassorbibile di acido ialuronico (Hialogel) con il quale si zaffa la cavità e che impedisce la dispersione della parte liquida e non completamente gelificabile, ricca dei fattori di crescita (PDGF, TGF, EGF, ed altri). Il rapporto strettamente collaborativo tra dermatologo, chirurgo, ortopedico, immunotrasfusionista, diabetologo e cardiologo, risolve questa problematica con un approccio multidisciplinare. Lo stretto coordinamento tra centro trasfusionale ed ambulatorio chirurgico evita inutili attese al Paziente, accorcia i tempi di esecuzione della medicazione, abbatte i costi per l’impiego di materiali e alla lunga diventa conveniente rispetto al tradizionale trattamento.

Il gel piastrinico nel trattamento del “piede diabetico”: esperienza preliminare / Chiaretti, Massimo; Ferrazza, G; FRACASSI R., M; Negro, A; Tuscano, D.. - In: MEDICINA ESTETICA. - ISSN 0391-3619. - STAMPA. - 31:1(2007), pp. 259-260. (Intervento presentato al convegno XXVIII° Congresso SIME Società Medicina Estetica tenutosi a Rome).

Il gel piastrinico nel trattamento del “piede diabetico”: esperienza preliminare

CHIARETTI, Massimo
Conceptualization
;
NEGRO A
Supervision
;
2007

Abstract

Our study proves the usefulness of platelet gel in the treatment of the diabetic foot. We started in January 2006 to treat diabetic wounds of the foot in the outpatients’ surgical department with encouraging results. Despite its expensive and complex preparation, the platelet gel is useful and convenient because it succeeds in shortening the ambulatory treatment period. Besides, in our opinion, the multidisciplinary approach of this treatment is rather important: actually, it implies the cooperation of dermatologist, surgeon, orthopaedist, immunologist, diabetologist and, if necessary, the cardiologist. That is why it reduces wastes of work-time and the expenses for consultants, medications and dressing material.
2007
IL GEL PIASTRINICO NEL TRATTAMENTO DEL “PIEDE DIABETICO”: ESPERIENZA PRELIMINARE Massimo Chiaretti*, Giancarlo Ferrazza+, Rita Maria Fracassi@ , Andrea Negro°, Domenico Tuscano* (*) Dipartimento di Chirurgia Generale, Specialità Chirurgiche e Trapianti d’Organo “Paride Stefanini” Azienda Policlinico Umberto I, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (+ ) Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Azienda Policlinico Umberto I, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (@) Servizio di Immunoematologia IRCCS Ospedale Bambino Gesù, sede di Roma. (°) Azienda S. Andrea, II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” La nostra esperienza evidenzia l’utilità del gel piastrinico (GP) nel trattamento ambulatoriale delle piaghe torpide della pianta del piede in paziente diabetico. Il GP guarisce in tempi prevedibili ulcerazioni torpide che richiedevano lunghissimi periodi di medicazioni complesse senza raggiungere il risultato prefissato. La nostra esperienza, analogamente ai risultati di altri autori, depone favorevolmente per questo trattamento. La metodica personalmente messa a punto prevede il curettage dopo disinfezione, l’inoculazione di 1 UI di insulina pronta alla base del cratere ulcerativo e quindi l’applicazione di 5 ml di GP con 1 ml di Trombina autologa attivata. L’applicazione può essere eseguita mediante un puntale spray o cannula a seconda delle esigenze dell’operatore o del tipo di lesione. In caso di ferite più piccole o man mano che la ferita in trattamento si riduce di ampiezza, il prodotto può essere aliquotato e congelato per successive somministrazioni. Il GP e la trombina vanno spalmati in situ e su un supporto inerte riassorbibile di acido ialuronico (Hialogel) con il quale si zaffa la cavità e che impedisce la dispersione della parte liquida e non completamente gelificabile, ricca dei fattori di crescita (PDGF, TGF, EGF, ed altri). Il rapporto strettamente collaborativo tra dermatologo, chirurgo, ortopedico, immunotrasfusionista, diabetologo e cardiologo, risolve questa problematica con un approccio multidisciplinare. Lo stretto coordinamento tra centro trasfusionale ed ambulatorio chirurgico evita inutili attese al Paziente, accorcia i tempi di esecuzione della medicazione, abbatte i costi per l’impiego di materiali e alla lunga diventa conveniente rispetto al tradizionale trattamento.
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