Gli scienziati francesi dei primi dell’Ottocento svilupparono una teoria dell’elasticità lineare pensando la materia costituita da particelle puntiformi che si scambiano forze centrali opposte di intensità dipendente dalla distanza tra i punti. Per materiali isotropi la teoria forniva un legame costitutivo dipendente da una sola costante, mentre l’esperienza ne suggeriva due. Questo fatto pose in crisi il modello molecolare e portò all’affermazione di un modello continuo. Voigt riprese ed arricchì il modello molecolare, proponendo una soluzione meccanicistica coerente con l’esperienza: i costituenti elementari dei corpi non vanno ricercati in particelle puntiformi indifferenziate ma in corpuscoli a cui si possa attribuire un orientamento nello spazio e che insieme a forze si scambiano anche momenti.
Il modello molecolare di Voigt / Trovalusci, Patrizia; Ruta, Giuseppe; Capecchi, Danilo. - STAMPA. - (2006), pp. 183-194.
Il modello molecolare di Voigt
TROVALUSCI, Patrizia;RUTA, Giuseppe;CAPECCHI, Danilo
2006
Abstract
Gli scienziati francesi dei primi dell’Ottocento svilupparono una teoria dell’elasticità lineare pensando la materia costituita da particelle puntiformi che si scambiano forze centrali opposte di intensità dipendente dalla distanza tra i punti. Per materiali isotropi la teoria forniva un legame costitutivo dipendente da una sola costante, mentre l’esperienza ne suggeriva due. Questo fatto pose in crisi il modello molecolare e portò all’affermazione di un modello continuo. Voigt riprese ed arricchì il modello molecolare, proponendo una soluzione meccanicistica coerente con l’esperienza: i costituenti elementari dei corpi non vanno ricercati in particelle puntiformi indifferenziate ma in corpuscoli a cui si possa attribuire un orientamento nello spazio e che insieme a forze si scambiano anche momenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.