La storia di Colli sul Velino corre lungo i percorsi delle sue acque. Da sempre l’elemento “umido” ha svolto un ruolo centrale nel segnare l’identità del paesaggio e nel condizionare gli assetti territoriali, le scelte insediative, le articolazioni socio-economico-politiche e i modelli culturali. Il paesaggio dei “colli supra il Velino” è un esempio, ancora leggibile, del rapporto tra uomo e ambiente umido nei diversi periodi storici. Le comunità del luogo hanno da sempre sfruttato le risorse messe a disposizione dall’ambiente fluvio-lacustre. Studiare il paesaggio significa ricostruire la storia del complesso rapporto tra uomo e natura, individuando gli equilibri raggiunti e le cause della loro rottura, come l’uomo abbia modificato le linee evolutive degli elementi fisici del paesaggio e risposto alle provocazioni dell’ambiente fisico adattandosi ai cambiamenti. Si può parlare per tutti gli ambiti territoriali della piana di Rieti di un “instabile” paesaggio forgiato sulla continua e drammatica storia umana, dalla protostoria fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, tesa a strappare la terra alle acque: un paesaggio “liquido” in cui l’alternarsi di suoli umidi, trasformati poi in suoli asciutti e adatti all’agricoltura, ha determinato l’identità degli uomini delle paludi diventati magistrali bonificatori.
I paesaggi d'acqua di Colli sul Velino (RI) / Licordari, Francesca; Virili, Carlo. - (2021), pp. 71-87. ( Landscapes – Paesaggi culturali Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ).
I paesaggi d'acqua di Colli sul Velino (RI)
Francesca Licordari;Carlo Virili
2021
Abstract
La storia di Colli sul Velino corre lungo i percorsi delle sue acque. Da sempre l’elemento “umido” ha svolto un ruolo centrale nel segnare l’identità del paesaggio e nel condizionare gli assetti territoriali, le scelte insediative, le articolazioni socio-economico-politiche e i modelli culturali. Il paesaggio dei “colli supra il Velino” è un esempio, ancora leggibile, del rapporto tra uomo e ambiente umido nei diversi periodi storici. Le comunità del luogo hanno da sempre sfruttato le risorse messe a disposizione dall’ambiente fluvio-lacustre. Studiare il paesaggio significa ricostruire la storia del complesso rapporto tra uomo e natura, individuando gli equilibri raggiunti e le cause della loro rottura, come l’uomo abbia modificato le linee evolutive degli elementi fisici del paesaggio e risposto alle provocazioni dell’ambiente fisico adattandosi ai cambiamenti. Si può parlare per tutti gli ambiti territoriali della piana di Rieti di un “instabile” paesaggio forgiato sulla continua e drammatica storia umana, dalla protostoria fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, tesa a strappare la terra alle acque: un paesaggio “liquido” in cui l’alternarsi di suoli umidi, trasformati poi in suoli asciutti e adatti all’agricoltura, ha determinato l’identità degli uomini delle paludi diventati magistrali bonificatori.| File | Dimensione | Formato | |
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