L’accesso diseguale ai servizi essenziali nelle aree interne - territori italiani caratterizzati da una distanza significativa dai centri erogatori di istruzione, sanità e mobilità, con conseguente rischio di spopolamento e declino socio-economico (SNAI, 2013) - costituisce una problematica complessa in relazione alla coesione territoriale. La presente ricerca si propone di approfondire come l’efficacia delle politiche pubbliche possa essere rafforzata attraverso l’integrazione di pratiche di service design nei processi decisionali delle Pubbliche Amministrazioni (PA), con un’attenzione particolare al coordinamento multilivello. Gli attori analizzati sono articolati su tre livelli interconnessi in un sistema non gerarchico: - Micro: cittadinanza, enti del terzo settore e imprese sociali, che promuovono partecipazione, monitoraggio e gestione dei servizi, contribuendo alla co-progettazione con gli attori meso; - Meso: enti regionali, locali e partner (sia pubblici sia privati), che traducono le strategie in piani territoriali, coordinano risorse e facilitano processi di co-progettazione con attori locali; - Macro: Unione Europea e organismi nazionali/europei, che definiscono regole, finanziamenti e programmi a livello sovraordinato. Considerando questi livelli in chiave sistemica, le funzioni correlate al coordinamento sono: - Macro: definisce norme e finanziamenti, ma è caratterizzata da elevata complessità burocratica e tempi prolungati di programmazione; - Meso: coordina e pianifica, ma si confronta con rigidità procedurali e disallineamenti sia verso l’alto (macro) sia verso il basso (micro); integra risorse e traduce strategie in piani attuativi; - Micro: attiva iniziative civiche, sebbene vincolate dalle condizioni poste dai livelli superiori; promuove partecipazione e pratiche collaborative spesso non riconosciute e sostenute in modo strutturale. Il modello qui proposto mira a costruire ponti tra i livelli, rendendo dinamici i processi top-down (dalle politiche alle azioni) e bottom-up (dal territorio verso le istituzioni) mediante approcci di service design che, oltre a fornire una rappresentazione visiva come quella illustrata nel poster, consentono di sperimentare, adattare e migliorare la pertinenza delle soluzioni a scala locale. Un elemento cruciale dell’analisi riguarda i disallineamenti tra livelli, emergenti da studi e interviste: - Bandi e priorità: gap linguistico e barriere interpretative ostacolano l’accesso; standard (termini, metriche, formati) spesso incongruenti con le pratiche locali; bandi settoriali e tempistiche rigide limitano una visione integrata; - Strategie e attuazione: le strategie territoriali esplicitano obiettivi di integrazione che, però, si traducono in bandi e linee di finanziamento che frammentano i progetti; - Processi e criteri di valutazione: i criteri macro risultano spesso disallineati rispetto ai bisogni locali; la logica single-fund segmenta interventi originariamente integrati; - Progetti e finanziamenti: i progetti integrati vengono scomposti in multiple domande, causando una perdita di coerenza complessiva; - Linguaggio e capacità locali: il linguaggio standardizzato a livello macro fatica a dialogare con le competenze effettive dei livelli meso e micro; - Criteri e risultati attesi: i criteri di valutazione macro privilegiano la conformità formale, mentre i risultati attesi a livello locale sono correlati all’effettivo utilizzo e impatto dei servizi; - Strategie integrate e frammentazione percepita: strategie formulate come integrate a livello macro si traducono in interventi frammentati a livello meso e in una percezione di scollamento da parte della cittadinanza. In conclusione, il modello propone un paradigma di governance multilivello inteso come un’alleanza fra allocazione delle risorse dall’alto e iniziative dal basso. La rappresentazione visiva presentata nel poster illustra come politiche, finanziamenti e azioni territoriali possano essere connessi in modo integrato, migliorando l’accesso ai servizi, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse europee e nazionali e riconsegnando centralità alle capacità locali e all’equità di sviluppo.
Service Design per il Settore Pubblico: come Potenziare le Strategie di Coordinamento tra Pubbliche Amministrazioni e Comunità / Gracci, Rachele; Tognetti, Marco. - (2025). (Intervento presentato al convegno III Convegno annuale ANDA tenutosi a Alessandria, Italia).
Service Design per il Settore Pubblico: come Potenziare le Strategie di Coordinamento tra Pubbliche Amministrazioni e Comunità
Gracci Rachele
;
2025
Abstract
L’accesso diseguale ai servizi essenziali nelle aree interne - territori italiani caratterizzati da una distanza significativa dai centri erogatori di istruzione, sanità e mobilità, con conseguente rischio di spopolamento e declino socio-economico (SNAI, 2013) - costituisce una problematica complessa in relazione alla coesione territoriale. La presente ricerca si propone di approfondire come l’efficacia delle politiche pubbliche possa essere rafforzata attraverso l’integrazione di pratiche di service design nei processi decisionali delle Pubbliche Amministrazioni (PA), con un’attenzione particolare al coordinamento multilivello. Gli attori analizzati sono articolati su tre livelli interconnessi in un sistema non gerarchico: - Micro: cittadinanza, enti del terzo settore e imprese sociali, che promuovono partecipazione, monitoraggio e gestione dei servizi, contribuendo alla co-progettazione con gli attori meso; - Meso: enti regionali, locali e partner (sia pubblici sia privati), che traducono le strategie in piani territoriali, coordinano risorse e facilitano processi di co-progettazione con attori locali; - Macro: Unione Europea e organismi nazionali/europei, che definiscono regole, finanziamenti e programmi a livello sovraordinato. Considerando questi livelli in chiave sistemica, le funzioni correlate al coordinamento sono: - Macro: definisce norme e finanziamenti, ma è caratterizzata da elevata complessità burocratica e tempi prolungati di programmazione; - Meso: coordina e pianifica, ma si confronta con rigidità procedurali e disallineamenti sia verso l’alto (macro) sia verso il basso (micro); integra risorse e traduce strategie in piani attuativi; - Micro: attiva iniziative civiche, sebbene vincolate dalle condizioni poste dai livelli superiori; promuove partecipazione e pratiche collaborative spesso non riconosciute e sostenute in modo strutturale. Il modello qui proposto mira a costruire ponti tra i livelli, rendendo dinamici i processi top-down (dalle politiche alle azioni) e bottom-up (dal territorio verso le istituzioni) mediante approcci di service design che, oltre a fornire una rappresentazione visiva come quella illustrata nel poster, consentono di sperimentare, adattare e migliorare la pertinenza delle soluzioni a scala locale. Un elemento cruciale dell’analisi riguarda i disallineamenti tra livelli, emergenti da studi e interviste: - Bandi e priorità: gap linguistico e barriere interpretative ostacolano l’accesso; standard (termini, metriche, formati) spesso incongruenti con le pratiche locali; bandi settoriali e tempistiche rigide limitano una visione integrata; - Strategie e attuazione: le strategie territoriali esplicitano obiettivi di integrazione che, però, si traducono in bandi e linee di finanziamento che frammentano i progetti; - Processi e criteri di valutazione: i criteri macro risultano spesso disallineati rispetto ai bisogni locali; la logica single-fund segmenta interventi originariamente integrati; - Progetti e finanziamenti: i progetti integrati vengono scomposti in multiple domande, causando una perdita di coerenza complessiva; - Linguaggio e capacità locali: il linguaggio standardizzato a livello macro fatica a dialogare con le competenze effettive dei livelli meso e micro; - Criteri e risultati attesi: i criteri di valutazione macro privilegiano la conformità formale, mentre i risultati attesi a livello locale sono correlati all’effettivo utilizzo e impatto dei servizi; - Strategie integrate e frammentazione percepita: strategie formulate come integrate a livello macro si traducono in interventi frammentati a livello meso e in una percezione di scollamento da parte della cittadinanza. In conclusione, il modello propone un paradigma di governance multilivello inteso come un’alleanza fra allocazione delle risorse dall’alto e iniziative dal basso. La rappresentazione visiva presentata nel poster illustra come politiche, finanziamenti e azioni territoriali possano essere connessi in modo integrato, migliorando l’accesso ai servizi, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse europee e nazionali e riconsegnando centralità alle capacità locali e all’equità di sviluppo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


