Nel corso dell’Eneolitico (IV- III millennio a.C), in Italia Centrale e Meridionale sono attestate pratiche funerarie diverse: le sepolture possono essere singole o plurime, rimaneggiate o lasciate in deposizione primaria. Questo contributo propone un’analisi delle manipolazioni post-deposizionali dei resti umani in contesti riferibili alle culture di Rinaldone e Gaudo, con l’obiettivo di distinguere tra interventi pratici, finalizzati al riuso degli spazi, e gesti intenzionali con valenza rituale. Questi ultimi sembrano esprimere un significato simbolico, legato alla trasformazione del defunto in antenato, attraverso azioni che ne ridefiniscono lo status nella comunità dei vivi (Brelich 1966). L’indagine si basa su sepolture documentate nel Lazio e in Area Romana, caratterizzate da disarticolazione, selezione e riposizionamento dei resti. L’analisi integra dati tafonomici, antropologici e contestuali, con attenzione alla distribuzione dei resti, alla frequenza delle manipolazioni. In questo quadro, si riflette criticamente sull’uso del concetto di “sepoltura secondaria”, spesso impiegato in modo generico per descrivere pratiche diverse. Come discusso in studi recenti (Chénier 2009; Weiss-Krejci 2011), tale etichetta rischia di appiattire l’eterogeneità culturale delle pratiche post-deposizionali e di ridurre a classificazione univoca una pluralità di gesti, simboli e scelte sociali. I dati preliminari suggeriscono che la distinzione archeologica tra gesto pratico e gesto rituale non sia sempre netta. Tuttavia, esistono contesti nei quali le due pratiche sembrano ravvisabili e distinguibili. L’analisi permette di cogliere come le pratiche funerarie eneolitiche riflettano una relazione complessa e dinamica tra la gestione concreta dello spazio sepolcrale e la costruzione della memoria dei defunti all'interno della comunità.
Necessità o gesto rituale? Ipotesi interpretative per la manipolazione dei resti umani nelle culture di Rinaldone e Gaudo / Daniele, Annamaria. - (2025). (Intervento presentato al convegno LX Riunione Scientifica IIPP “Contesti e paesaggi funerari tra Eneolitico e antica età del Bronzo” tenutosi a Bologna).
Necessità o gesto rituale? Ipotesi interpretative per la manipolazione dei resti umani nelle culture di Rinaldone e Gaudo
Annamaria Daniele
Primo
2025
Abstract
Nel corso dell’Eneolitico (IV- III millennio a.C), in Italia Centrale e Meridionale sono attestate pratiche funerarie diverse: le sepolture possono essere singole o plurime, rimaneggiate o lasciate in deposizione primaria. Questo contributo propone un’analisi delle manipolazioni post-deposizionali dei resti umani in contesti riferibili alle culture di Rinaldone e Gaudo, con l’obiettivo di distinguere tra interventi pratici, finalizzati al riuso degli spazi, e gesti intenzionali con valenza rituale. Questi ultimi sembrano esprimere un significato simbolico, legato alla trasformazione del defunto in antenato, attraverso azioni che ne ridefiniscono lo status nella comunità dei vivi (Brelich 1966). L’indagine si basa su sepolture documentate nel Lazio e in Area Romana, caratterizzate da disarticolazione, selezione e riposizionamento dei resti. L’analisi integra dati tafonomici, antropologici e contestuali, con attenzione alla distribuzione dei resti, alla frequenza delle manipolazioni. In questo quadro, si riflette criticamente sull’uso del concetto di “sepoltura secondaria”, spesso impiegato in modo generico per descrivere pratiche diverse. Come discusso in studi recenti (Chénier 2009; Weiss-Krejci 2011), tale etichetta rischia di appiattire l’eterogeneità culturale delle pratiche post-deposizionali e di ridurre a classificazione univoca una pluralità di gesti, simboli e scelte sociali. I dati preliminari suggeriscono che la distinzione archeologica tra gesto pratico e gesto rituale non sia sempre netta. Tuttavia, esistono contesti nei quali le due pratiche sembrano ravvisabili e distinguibili. L’analisi permette di cogliere come le pratiche funerarie eneolitiche riflettano una relazione complessa e dinamica tra la gestione concreta dello spazio sepolcrale e la costruzione della memoria dei defunti all'interno della comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


