Il contributo tenta di sviluppare il filone di ricerca bioregionalista che riconosce la mutazione antropologica del rapporto fra insediamento umano e ambiente, associata alla dilatazione della dimensione spaziale delle urbanizzazioni contemporanee e al ruolo dominante dell’iperspazio telematico, e la conseguente necessità di ricercare una nuova forma di urbanità in grado di tenerne conto (Magnaghi, 2014). Ricercando abduttivamente analogie fra due casi studio molto differenti, ma entrambi riconducibili a questioni di rapporto tra flussi e luoghi, si mira a rivelare le specifiche latenze “progettuali”, ovverosia le potenzialità inaspettate di ri-territorializzazione. Il primo caso studio riguarda gli esiti socio-spaziali di processualità translocali capaci di riconfigurare il rapporto rurale-urbano, indagati tramite la ricostruzione dei processi recenti di de/ri-territorializzazione del Delta del Nilo. Attraverso il secondo caso, costituito dal progetto romano “ReTer”, si analizza la funzione che una componente GeoWeb dell’infosfera può svolgere per la ricostruzione di una agency collettiva territoriale. Ciò che emerge dagli studi di caso, e li accomuna nonostante le già menzionate e macroscopiche differenze, è che il superamento del tradizionale concetto di comunità, nell’un caso tramite il riconoscimento e l’empowerment delle “comunità della diaspora” e nell’altro tramite lo sviluppo di “informatiche di comunità”, è in grado effettivamente di generare significative potenzialità riterritorializzanti.
Configurazioni ri-territorializzanti in contesti translocali e ipermediali / Simoncini, Stefano; De Bonis, Luciano; Giangrande, Francesca. - (2019), pp. 7-12. (Intervento presentato al convegno Confini, movimenti, luoghi. Politiche e progetti per città e territori in transizione tenutosi a Firenze).
Configurazioni ri-territorializzanti in contesti translocali e ipermediali
Simoncini, Stefano
;De Bonis, Luciano
;Francesca, Giangrande
2019
Abstract
Il contributo tenta di sviluppare il filone di ricerca bioregionalista che riconosce la mutazione antropologica del rapporto fra insediamento umano e ambiente, associata alla dilatazione della dimensione spaziale delle urbanizzazioni contemporanee e al ruolo dominante dell’iperspazio telematico, e la conseguente necessità di ricercare una nuova forma di urbanità in grado di tenerne conto (Magnaghi, 2014). Ricercando abduttivamente analogie fra due casi studio molto differenti, ma entrambi riconducibili a questioni di rapporto tra flussi e luoghi, si mira a rivelare le specifiche latenze “progettuali”, ovverosia le potenzialità inaspettate di ri-territorializzazione. Il primo caso studio riguarda gli esiti socio-spaziali di processualità translocali capaci di riconfigurare il rapporto rurale-urbano, indagati tramite la ricostruzione dei processi recenti di de/ri-territorializzazione del Delta del Nilo. Attraverso il secondo caso, costituito dal progetto romano “ReTer”, si analizza la funzione che una componente GeoWeb dell’infosfera può svolgere per la ricostruzione di una agency collettiva territoriale. Ciò che emerge dagli studi di caso, e li accomuna nonostante le già menzionate e macroscopiche differenze, è che il superamento del tradizionale concetto di comunità, nell’un caso tramite il riconoscimento e l’empowerment delle “comunità della diaspora” e nell’altro tramite lo sviluppo di “informatiche di comunità”, è in grado effettivamente di generare significative potenzialità riterritorializzanti.| File | Dimensione | Formato | |
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