Introduzione: Il temperamento fa riferimento alle differenze nei livelli di reattività e di autoregolazione, su base biologica, che caratterizzano i bambini molto precocemente (Rothbart & Posner, 2022), influenzando la loro modalità di interagire socialmente (Sanson et al., 2004). Le caratteristiche temperamentali e le esperienze sociali favoriscono lo sviluppo della teoria della mente (ToM), ovvero la capacità di inferire gli stati mentali altrui come credenze, intenzioni, desideri ed emozioni, differenziandoli dai propri stati mentali. Tuttavia, le evidenze empiriche appaiono frammentarie; per tale ragione, l’obiettivo della revisione sistematica della letteratura proposta è sintetizzare tali evidenze al fine di offrire indicazioni utili alla comprensione delle competenze socio-emotive e alla loro applicazione nei contesti educativi. Metodo: La ricerca degli studi primari è stata realizzata seguendo le linee guida PRISMA (Page et al., 2020) e consultando i database PubMed, Scopus, Web of Science e PsycINFO in una cornice temporale che va dal 1978 a marzo 2025. La strategia di ricerca ha impiegato diverse parole chiave, tra cui “Temperament*”, “ToM” e “Child*”. La selezione per titolo ed abstract e, successivamente, per full-text, avvenuta sulla base di specifici criteri di inclusione (e. g., studi condotti su bambini con sviluppo tipico, con un’età compresa tra 18 mesi e 12 anni, con valutazioni del temperamento e della ToM) ed esclusione (e.g., articoli non peer-reviewed) ha consentito di includere nella sintesi qualitativa 38 articoli. Risultati: Gli studi sono stati condotti principalmente negli Stati Uniti (n=18) e in Germania (n=8), con un approccio principalmente longitudinale (n=23) e coinvolgendo soprattutto bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. In alcuni studi (n=13), l’obiettivo principale non era verificare la relazione tra temperamento e la ToM, sebbene entrambi i costrutti siano stati esaminati. Nei restanti studi (n=25), invece, la relazione è stata analizzata tramite analisi di correlazione lineare di Pearson. Le ricerche si sono concentrate soprattutto su alcune dimensioni del temperamento, in particolare sulla timidezza, sul controllo inibitorio e attentivo, sulla paura, sulla rabbia/frustrazione e sull’attività motoria. Tra queste, la timidezza è risultata la variabile più frequentemente associata in modo positivo ai livelli di ToM, mentre per il controllo inibitorio e attentivo i risultati appaiono meno coerenti: in alcuni casi emergono correlazioni significative con competenze più avanzate di ToM, in altri, invece, tali associazioni non vengono confermate. La dimensione che presenta i risultati più contraddittori risulta essere quella della rabbia/frustrazione, significativa in alcune analisi, ma non nella maggior parte di queste. Discussione: Questa revisione mette in luce un crescente interesse scientifico per il rapporto tra temperamento e teoria della mente, ma anche una notevole eterogeneità nei risultati. Alcuni studi evidenziano correlazioni significative tra caratteristiche temperamentali e livelli di ToM, mentre altri non rilevano associazioni consistenti. Tale variabilità può essere attribuita a differenze nei disegni di ricerca, negli strumenti di valutazione e negli approcci analitici adottati. Nel complesso, le evidenze suggeriscono che il temperamento possa contribuire, almeno in parte, allo sviluppo della teoria della mente, ma sono necessari ulteriori studi con metodologie più uniformi per chiarire la natura di questa relazione.

Temperamento e Teoria della Mente: una revisione sistematica della letteratura / Muscedere, Giorgia; Lonigro, Antonia; Laghi, Fiorenzo. - (2025). (Intervento presentato al convegno Workshop PRIN 2022, Competenze socio-emotive nei contesti educativi: un confronto tra ricerca e territorio tenutosi a Roma (Italia)).

Temperamento e Teoria della Mente: una revisione sistematica della letteratura

Giorgia Muscedere;Antonia Lonigro;Fiorenzo Laghi
2025

Abstract

Introduzione: Il temperamento fa riferimento alle differenze nei livelli di reattività e di autoregolazione, su base biologica, che caratterizzano i bambini molto precocemente (Rothbart & Posner, 2022), influenzando la loro modalità di interagire socialmente (Sanson et al., 2004). Le caratteristiche temperamentali e le esperienze sociali favoriscono lo sviluppo della teoria della mente (ToM), ovvero la capacità di inferire gli stati mentali altrui come credenze, intenzioni, desideri ed emozioni, differenziandoli dai propri stati mentali. Tuttavia, le evidenze empiriche appaiono frammentarie; per tale ragione, l’obiettivo della revisione sistematica della letteratura proposta è sintetizzare tali evidenze al fine di offrire indicazioni utili alla comprensione delle competenze socio-emotive e alla loro applicazione nei contesti educativi. Metodo: La ricerca degli studi primari è stata realizzata seguendo le linee guida PRISMA (Page et al., 2020) e consultando i database PubMed, Scopus, Web of Science e PsycINFO in una cornice temporale che va dal 1978 a marzo 2025. La strategia di ricerca ha impiegato diverse parole chiave, tra cui “Temperament*”, “ToM” e “Child*”. La selezione per titolo ed abstract e, successivamente, per full-text, avvenuta sulla base di specifici criteri di inclusione (e. g., studi condotti su bambini con sviluppo tipico, con un’età compresa tra 18 mesi e 12 anni, con valutazioni del temperamento e della ToM) ed esclusione (e.g., articoli non peer-reviewed) ha consentito di includere nella sintesi qualitativa 38 articoli. Risultati: Gli studi sono stati condotti principalmente negli Stati Uniti (n=18) e in Germania (n=8), con un approccio principalmente longitudinale (n=23) e coinvolgendo soprattutto bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. In alcuni studi (n=13), l’obiettivo principale non era verificare la relazione tra temperamento e la ToM, sebbene entrambi i costrutti siano stati esaminati. Nei restanti studi (n=25), invece, la relazione è stata analizzata tramite analisi di correlazione lineare di Pearson. Le ricerche si sono concentrate soprattutto su alcune dimensioni del temperamento, in particolare sulla timidezza, sul controllo inibitorio e attentivo, sulla paura, sulla rabbia/frustrazione e sull’attività motoria. Tra queste, la timidezza è risultata la variabile più frequentemente associata in modo positivo ai livelli di ToM, mentre per il controllo inibitorio e attentivo i risultati appaiono meno coerenti: in alcuni casi emergono correlazioni significative con competenze più avanzate di ToM, in altri, invece, tali associazioni non vengono confermate. La dimensione che presenta i risultati più contraddittori risulta essere quella della rabbia/frustrazione, significativa in alcune analisi, ma non nella maggior parte di queste. Discussione: Questa revisione mette in luce un crescente interesse scientifico per il rapporto tra temperamento e teoria della mente, ma anche una notevole eterogeneità nei risultati. Alcuni studi evidenziano correlazioni significative tra caratteristiche temperamentali e livelli di ToM, mentre altri non rilevano associazioni consistenti. Tale variabilità può essere attribuita a differenze nei disegni di ricerca, negli strumenti di valutazione e negli approcci analitici adottati. Nel complesso, le evidenze suggeriscono che il temperamento possa contribuire, almeno in parte, allo sviluppo della teoria della mente, ma sono necessari ulteriori studi con metodologie più uniformi per chiarire la natura di questa relazione.
2025
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1749602
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