Quadro teorico: Le Safe Zone sono programmi rivolti al personale dei contesti educativi che formano alla conoscenza delle identità LGBTQ+. La letteratura internazionale evidenzia come tali programmi aiutino a promuovere ambienti scolastici e universitari accoglienti per tutte le persone, formando il personale sui temi dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, e fornendo strategie utili per affrontare situazioni di discriminazione, esclusione o disagio che possono emergere nei contesti educativi. La ricerca si inserisce nel dibattito sul benessere scolastico, la riduzione delle discriminazioni e il miglioramento del clima accademico. Metodologia, obiettivi e contesto: È stata condotta una revisione sistematica della letteratura (novembre 2023 – maggio 2024) attraverso quattro database scientifici (PsycInfo, Scopus, Web of Science, ERIC). La ricerca è stata focalizzata su implementazione, contenuti ed esiti dei programmi Safe Zone in scuole e università. Sono state selezionate pubblicazioni contenenti parole chiave associate ai termini “Safe Zone”, “Safe Space” e “scuola o università”. Sono stati inclusi 123 lavori, di cui sei sottoposti a metanalisi. Risultati: Abbiamo sintetizzato i risultati emersi in tre aree tematiche: (A) linee guida e buone prassi (n=110), (B) contenuti della formazione Safe Zone (n=44), (C) esiti legati all’implementazione della formazione Safe Zone (n=37). La quasi totalità degli studi ha riportato effetti positivi sul benessere di studenti e personale e sul clima istituzionale. La metanalisi ha mostrato che il personale formato presenta maggiori conoscenze (d=1,51; 5 studi) e atteggiamenti più positivi verso le persone LGBTQ+ (d=0,30; 4 studi). Questi programmi sembrano dunque migliorare il clima istituzionale, favorendo un’ambiente più sicuro e accogliente e rafforzando sia la visibilità che il supporto percepito dalle persone LGBTQ+.
Safe Zone training: Buone prassi, contenuti e impatto nei contesti scolastici e universitari / Micoli, A.; Pistella, J.; Baiocco, R.. - (2025). (Intervento presentato al convegno Evidence based education e didattica universitaria. Teorie, metodi e strumenti per la Qualità del'Inclusione e dell'Innovazione tenutosi a Roma).
Safe Zone training: Buone prassi, contenuti e impatto nei contesti scolastici e universitari
Micoli A.Primo
;Pistella J.Secondo
;Baiocco R.Ultimo
2025
Abstract
Quadro teorico: Le Safe Zone sono programmi rivolti al personale dei contesti educativi che formano alla conoscenza delle identità LGBTQ+. La letteratura internazionale evidenzia come tali programmi aiutino a promuovere ambienti scolastici e universitari accoglienti per tutte le persone, formando il personale sui temi dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, e fornendo strategie utili per affrontare situazioni di discriminazione, esclusione o disagio che possono emergere nei contesti educativi. La ricerca si inserisce nel dibattito sul benessere scolastico, la riduzione delle discriminazioni e il miglioramento del clima accademico. Metodologia, obiettivi e contesto: È stata condotta una revisione sistematica della letteratura (novembre 2023 – maggio 2024) attraverso quattro database scientifici (PsycInfo, Scopus, Web of Science, ERIC). La ricerca è stata focalizzata su implementazione, contenuti ed esiti dei programmi Safe Zone in scuole e università. Sono state selezionate pubblicazioni contenenti parole chiave associate ai termini “Safe Zone”, “Safe Space” e “scuola o università”. Sono stati inclusi 123 lavori, di cui sei sottoposti a metanalisi. Risultati: Abbiamo sintetizzato i risultati emersi in tre aree tematiche: (A) linee guida e buone prassi (n=110), (B) contenuti della formazione Safe Zone (n=44), (C) esiti legati all’implementazione della formazione Safe Zone (n=37). La quasi totalità degli studi ha riportato effetti positivi sul benessere di studenti e personale e sul clima istituzionale. La metanalisi ha mostrato che il personale formato presenta maggiori conoscenze (d=1,51; 5 studi) e atteggiamenti più positivi verso le persone LGBTQ+ (d=0,30; 4 studi). Questi programmi sembrano dunque migliorare il clima istituzionale, favorendo un’ambiente più sicuro e accogliente e rafforzando sia la visibilità che il supporto percepito dalle persone LGBTQ+.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


