Nonostante le sue peculiarità, Roma costituisce un caso paradigmatico dei processi globali che localmente generano frammentazione territoriale e sociale, soprattutto in ragione di una forte preminenza della rendita urbana. Il paper propone di superare una visione deterministica dei regimi urbani a partire da alcune assunzioni della Actor-Network Theory (ANT) di Bruno Latour, che considera la società come un campo dinamico di relazioni tra attori umani e non umani. Questo approccio consente di rilevare l’ambivalenza del regime urbano di Roma, che ha favorito sia la rendita che l’autorganizzazione, generando un contesto territorialmente molto problematico ma socialmente caratterizzato da un elevato potenziale trasformativo. Come dimostra il caso studio presentato, l’università, agendo in quanto attore terzo, può far leva su questo potenziale e favorire un’apertura delle istituzioni a processi di apprendimento mutuo volti a sperimentare forme di governance collaborativa improntata al commoning e a modelli di sviluppo locale alternativi.
Condizioni attuali e sviluppi possibili del regime urbano di Roma: dal laissez-faire alla governance collaborativa? / Brignone, Luca; Simoncini, Stefano. - In: TRACCE URBANE. - ISSN 2532-6562. - (2024), pp. 378-401. [10.13133/2532-6562/18857]
Condizioni attuali e sviluppi possibili del regime urbano di Roma: dal laissez-faire alla governance collaborativa?
luca brignone;stefano simoncini
2024
Abstract
Nonostante le sue peculiarità, Roma costituisce un caso paradigmatico dei processi globali che localmente generano frammentazione territoriale e sociale, soprattutto in ragione di una forte preminenza della rendita urbana. Il paper propone di superare una visione deterministica dei regimi urbani a partire da alcune assunzioni della Actor-Network Theory (ANT) di Bruno Latour, che considera la società come un campo dinamico di relazioni tra attori umani e non umani. Questo approccio consente di rilevare l’ambivalenza del regime urbano di Roma, che ha favorito sia la rendita che l’autorganizzazione, generando un contesto territorialmente molto problematico ma socialmente caratterizzato da un elevato potenziale trasformativo. Come dimostra il caso studio presentato, l’università, agendo in quanto attore terzo, può far leva su questo potenziale e favorire un’apertura delle istituzioni a processi di apprendimento mutuo volti a sperimentare forme di governance collaborativa improntata al commoning e a modelli di sviluppo locale alternativi.File | Dimensione | Formato | |
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