1. INTRODUZIONE La sindrome di Floating-Harbor (FLHS) è una malattia genetica rara causata da mutazioni in eterozigosi del gene SRCAP (16p11.2), che codifica un’ATPasi coinvolta nel rimodellamento della cromatina ed è cofattore di CREBBP, gene responsabile della sindrome di Rubinstein-Taybi. La prevalenza e l’incidenza di FLHS non sono note; in letteratura sono riportati circa 100 casi. I segni clinici comprendono dismorfismi facciali tipici, bassa statura, ritardo del linguaggio espressivo (con comprensione preservata), età ossea ritardata e anomalie scheletriche variabili. Il nostro caso rappresenta, secondo i dati attualmente disponibili, il paziente con FLHS più giovane diagnosticato in letteratura. L’impiego precoce di strumenti digitali di intelligenza artificiale, quali Face2Gene, infatti, ci ha permesso di facilitare il sospetto diagnostico prima della comparsa del quadro fenotipico completo, anticipando dunque terapia e presa in carico. 2. PRESENTAZIONE DEL CASO G.T., lattante di sette mesi di origine rumena nato da genitori non consanguinei, è stato inizialmente ricoverato per scarso accrescimento ponderale e difficoltà all’alimentazione. L’esame obiettivo, tuttavia, suggeriva la presenza di una sindrome genetica: tratti dismorfici tipici (faccia triangolare, occhi infossati, naso bulboso, columella larga, filtro corto, labbra sottili), clinodattilia bilaterale, criptorchidismo, basso peso, bassa statura con età ossea ritardata. Il sospetto precoce di FLHS, emerso grazie all’analisi del fenotipo facciale mediante Face2Gene [Figura 1], ha consentito l’attivazione anticipata di una presa in carico multidisciplinare (pediatra, genetista clinico, neuropsichiatra infantile, logopedista, ORL, endocrinologo, etc.), qualche settimana prima della conferma diagnostica avvenuta tramite Next-Generation Sequencing (eseguito precedentemente alla nostra valutazione, presso altro centro) con identificazione di una variante patogenetica del gene SRCAP. 3. CONCLUSIONI L’impiego precoce di strumenti di intelligenza artificiale, quali Face2Gene, può risultare fondamentale per orientare rapidamente il sospetto clinico verso una sindrome genetica rara, permettendo diagnosi precoce e interventi mirati. In epoca infantile, la diagnosi differenziale della FLHS con altre condizioni caratterizzate da fenotipo simile (sindrome di Silver-Russell, sindrome di Rubinstein-Taybi, sindrome di Kabuki) è essenziale per definire il corretto iter diagnostico e terapeutico. Un riconoscimento precoce consente un trattamento riabilitativo anticipato e un counselling genetico accurato per la famiglia, con potenziale impatto prognostico positivo. Il nostro caso, il più precoce noto in letteratura con diagnosi confermata di FLHS, supporta dunque l’utilizzo, quale “aiuto” diagnostico, dell’analisi facciale computerizzata nei lattanti con dismorfismi e scarso accrescimento, al fine di anticiparne la presa in carico mirata multidisciplinare, migliorando così la prognosi e la qualità di vita.

Utilizzo dell’applicazione Face2Gene come supporto non invasivo alla diagnosi genetica nella sindrome di Floating-Harbor: il caso più giovane descritto in letteratura / Gioacchini, Giorgio; Spalice, Alberto; Tarani, Luigi; Paparella, Roberto. - (2025). ( 80° Congresso Italiano di Pediatria - SIP 2025 Napoli ).

Utilizzo dell’applicazione Face2Gene come supporto non invasivo alla diagnosi genetica nella sindrome di Floating-Harbor: il caso più giovane descritto in letteratura

Gioacchini Giorgio;Spalice Alberto;Tarani Luigi;Paparella Roberto
2025

Abstract

1. INTRODUZIONE La sindrome di Floating-Harbor (FLHS) è una malattia genetica rara causata da mutazioni in eterozigosi del gene SRCAP (16p11.2), che codifica un’ATPasi coinvolta nel rimodellamento della cromatina ed è cofattore di CREBBP, gene responsabile della sindrome di Rubinstein-Taybi. La prevalenza e l’incidenza di FLHS non sono note; in letteratura sono riportati circa 100 casi. I segni clinici comprendono dismorfismi facciali tipici, bassa statura, ritardo del linguaggio espressivo (con comprensione preservata), età ossea ritardata e anomalie scheletriche variabili. Il nostro caso rappresenta, secondo i dati attualmente disponibili, il paziente con FLHS più giovane diagnosticato in letteratura. L’impiego precoce di strumenti digitali di intelligenza artificiale, quali Face2Gene, infatti, ci ha permesso di facilitare il sospetto diagnostico prima della comparsa del quadro fenotipico completo, anticipando dunque terapia e presa in carico. 2. PRESENTAZIONE DEL CASO G.T., lattante di sette mesi di origine rumena nato da genitori non consanguinei, è stato inizialmente ricoverato per scarso accrescimento ponderale e difficoltà all’alimentazione. L’esame obiettivo, tuttavia, suggeriva la presenza di una sindrome genetica: tratti dismorfici tipici (faccia triangolare, occhi infossati, naso bulboso, columella larga, filtro corto, labbra sottili), clinodattilia bilaterale, criptorchidismo, basso peso, bassa statura con età ossea ritardata. Il sospetto precoce di FLHS, emerso grazie all’analisi del fenotipo facciale mediante Face2Gene [Figura 1], ha consentito l’attivazione anticipata di una presa in carico multidisciplinare (pediatra, genetista clinico, neuropsichiatra infantile, logopedista, ORL, endocrinologo, etc.), qualche settimana prima della conferma diagnostica avvenuta tramite Next-Generation Sequencing (eseguito precedentemente alla nostra valutazione, presso altro centro) con identificazione di una variante patogenetica del gene SRCAP. 3. CONCLUSIONI L’impiego precoce di strumenti di intelligenza artificiale, quali Face2Gene, può risultare fondamentale per orientare rapidamente il sospetto clinico verso una sindrome genetica rara, permettendo diagnosi precoce e interventi mirati. In epoca infantile, la diagnosi differenziale della FLHS con altre condizioni caratterizzate da fenotipo simile (sindrome di Silver-Russell, sindrome di Rubinstein-Taybi, sindrome di Kabuki) è essenziale per definire il corretto iter diagnostico e terapeutico. Un riconoscimento precoce consente un trattamento riabilitativo anticipato e un counselling genetico accurato per la famiglia, con potenziale impatto prognostico positivo. Il nostro caso, il più precoce noto in letteratura con diagnosi confermata di FLHS, supporta dunque l’utilizzo, quale “aiuto” diagnostico, dell’analisi facciale computerizzata nei lattanti con dismorfismi e scarso accrescimento, al fine di anticiparne la presa in carico mirata multidisciplinare, migliorando così la prognosi e la qualità di vita.
2025
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1740362
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