Introduzione La sindrome di Beckwith-Wiedemann (BWS) è una patologia caratterizzata da iperaccrescimento, malformazioni congenite e tendenza a sviluppare neoplasie, correlata ad alterazioni a carico di geni regolatori “imprinted” situati sulla regione del cromosoma 11p15.5, più frequentemente con perdita della metilazione LOM dell’allele materno IC2 o per disomia uniparentale paterna segmentale (UPD) dell’11p15.5. L’incidenza della SBW è di 1:10.000 nati vivi concepiti naturalmente, ed è ormai noto che vi sia una forte correlazione tra le tecniche di riproduzione assistita (ART) e la BWS, dove il rischio aumenta fino a 10 volte rispetto a un bambino concepito spontaneamente (1:1126)1. Obiettivi dello studio L’obiettivo di questo studio retrospettivo è l’individuazione delle correlazioni tra le tecniche di riproduzione assistita e l’instaurarsi di quadri patologici causati da difetti da imprinting e la comprensione delle conseguenze da un punto di vista genetico, molecolare e clinico che queste tecniche inducono nel bambino. Materiali e metodi È stato condotto uno studio retrospettivo multicentrico su un campione di 74 pazienti affetti da BWSp nati dopo ART i cui criteri di inclusone nello studio sono stati: -diagnosi di BWS con score del 2018 International Consensus con punteggio> o = a 4 e/o test molecolare positivo, -concepimento tramite ART: le tecniche considerate sono state stimolazione ovarica, inseminazione intrauterina (IUI), fecondazione in vitro (IVF) o iniezione intracitoplasmatica di sperma (ICSI). Tale gruppo studio è stato confrontato con (figura 1): 1) Una coorte di pazienti affetti dalla SBW concepiti tramite ART (ART-BWS), n=168 2) Una coorte di pazienti affetti da BWS concepiti naturalmente (non ART-BWS), n=304 3) Una coorte di pazienti nati da ART non affetti da BWS (ART-non BWS), n=172.568 Risultati Dal nostro studio è emerso che i casi IC2-LoM erano rispettivamente del 78,5% contro il 93,2% nella ART-BWSp derivata dalla letteratura e del 59,2% nella coorte non ART-BWSp. Questa differenza con la letteratura precedente è dovuta a una frazione più alta di casi di UPD(11)pat nella nostra coorte ART-BWSp rispetto alla letteratura: infatti la frequenza di UPD(11)pat nella nostra coorte ART-BWSp (18,5%) non era significativamente diversa da quella osservata nella coorte non-ART BWSp (27,3%), ma era significativamente superiore a quella riportata in letteratura ART- BWSp. Per quanto riguarda le caratteristiche cliniche, abbiamo evidenziato che l'onfalocele era meno frequente nel sottogruppo IC2-LoM ART-BWSp rispetto a quello nei pazienti concepiti naturalmente con lo stesso difetto molecolare (13,7% vs. 28,9%); tuttavia, i difetti minori della parete addominale erano più comuni nel primo che nel secondo gruppo (52,9% vs. 36,7%). Coerente con i dati in letteratura, nel gruppo di studio ART-BWSp, il sottogruppo con mosaicismo di UPD(11)pat ha mostrato una maggiore frequenza di iperaccrescimento lateralizzato, neoplasie e anomalie renali rispetto al sottogruppo con mutazione IC2-LoM.Infine, dal confronto tra la nostra coorte ART-BWSp e i bambini concepiti dopo ART nel periodo 2005-2018 è emerso che i pazienti con ART-BWSp erano più comunemente prematuri (42,5%) rispetto sia a quelli del Registro italiano ART (20,8%, p = 0,022) sia ai bambini BWSp concepiti naturalmente (28,6%, p <0,001). Conclusione Il nostro studio ha confermato che il rischio di BWSp nei bambini nati dopo ART è 10 volte maggiore rispetto a quelli concepiti naturalmente e che l'incidenza di pazienti con BWSp concepiti attraverso l'ART aumenta nel tempo parallelamente alla tendenza dell'ART in Italia negli ultimi decenni (figura 2). Non abbiamo osservato alcuna correlazione tra rischio di BWSp e il tipo di tecnica utilizzata per l’ART, né con altre variabili come causa di infertilità o età dei genitori. Inoltre, dai dati emersi sembrerebbe che i pazienti con BWSp nati attraverso l'ART avrebbero un fenotipo più lieve. Infine, al contrario dei dati precedenti, sembra che la suddivisione dei vari sottotipi molecolari di BWSp non sia molto diversa nei pazienti ART e nei pazienti concepiti naturalmente (% di UPD e IC2-LoM).

Correlazione delle tecniche di fecondazione assistita con le malattie da imprinting genomico: l’esempio della Sindrome di Beckwith-Wiedemann / Menghi, M.; Micangeli, G.; Paparella, R.; Tarani, F.; Nyffenegger, A.; Fiore, M.; Tarani, L.. - (2023). (Intervento presentato al convegno 78° Congresso Nazionale di Pediatria - SIP tenutosi a Torino; Italia).

Correlazione delle tecniche di fecondazione assistita con le malattie da imprinting genomico: l’esempio della Sindrome di Beckwith-Wiedemann

Menghi M.;Micangeli G.;Paparella R.;Tarani F.;Nyffenegger A.;Tarani L.
2023

Abstract

Introduzione La sindrome di Beckwith-Wiedemann (BWS) è una patologia caratterizzata da iperaccrescimento, malformazioni congenite e tendenza a sviluppare neoplasie, correlata ad alterazioni a carico di geni regolatori “imprinted” situati sulla regione del cromosoma 11p15.5, più frequentemente con perdita della metilazione LOM dell’allele materno IC2 o per disomia uniparentale paterna segmentale (UPD) dell’11p15.5. L’incidenza della SBW è di 1:10.000 nati vivi concepiti naturalmente, ed è ormai noto che vi sia una forte correlazione tra le tecniche di riproduzione assistita (ART) e la BWS, dove il rischio aumenta fino a 10 volte rispetto a un bambino concepito spontaneamente (1:1126)1. Obiettivi dello studio L’obiettivo di questo studio retrospettivo è l’individuazione delle correlazioni tra le tecniche di riproduzione assistita e l’instaurarsi di quadri patologici causati da difetti da imprinting e la comprensione delle conseguenze da un punto di vista genetico, molecolare e clinico che queste tecniche inducono nel bambino. Materiali e metodi È stato condotto uno studio retrospettivo multicentrico su un campione di 74 pazienti affetti da BWSp nati dopo ART i cui criteri di inclusone nello studio sono stati: -diagnosi di BWS con score del 2018 International Consensus con punteggio> o = a 4 e/o test molecolare positivo, -concepimento tramite ART: le tecniche considerate sono state stimolazione ovarica, inseminazione intrauterina (IUI), fecondazione in vitro (IVF) o iniezione intracitoplasmatica di sperma (ICSI). Tale gruppo studio è stato confrontato con (figura 1): 1) Una coorte di pazienti affetti dalla SBW concepiti tramite ART (ART-BWS), n=168 2) Una coorte di pazienti affetti da BWS concepiti naturalmente (non ART-BWS), n=304 3) Una coorte di pazienti nati da ART non affetti da BWS (ART-non BWS), n=172.568 Risultati Dal nostro studio è emerso che i casi IC2-LoM erano rispettivamente del 78,5% contro il 93,2% nella ART-BWSp derivata dalla letteratura e del 59,2% nella coorte non ART-BWSp. Questa differenza con la letteratura precedente è dovuta a una frazione più alta di casi di UPD(11)pat nella nostra coorte ART-BWSp rispetto alla letteratura: infatti la frequenza di UPD(11)pat nella nostra coorte ART-BWSp (18,5%) non era significativamente diversa da quella osservata nella coorte non-ART BWSp (27,3%), ma era significativamente superiore a quella riportata in letteratura ART- BWSp. Per quanto riguarda le caratteristiche cliniche, abbiamo evidenziato che l'onfalocele era meno frequente nel sottogruppo IC2-LoM ART-BWSp rispetto a quello nei pazienti concepiti naturalmente con lo stesso difetto molecolare (13,7% vs. 28,9%); tuttavia, i difetti minori della parete addominale erano più comuni nel primo che nel secondo gruppo (52,9% vs. 36,7%). Coerente con i dati in letteratura, nel gruppo di studio ART-BWSp, il sottogruppo con mosaicismo di UPD(11)pat ha mostrato una maggiore frequenza di iperaccrescimento lateralizzato, neoplasie e anomalie renali rispetto al sottogruppo con mutazione IC2-LoM.Infine, dal confronto tra la nostra coorte ART-BWSp e i bambini concepiti dopo ART nel periodo 2005-2018 è emerso che i pazienti con ART-BWSp erano più comunemente prematuri (42,5%) rispetto sia a quelli del Registro italiano ART (20,8%, p = 0,022) sia ai bambini BWSp concepiti naturalmente (28,6%, p <0,001). Conclusione Il nostro studio ha confermato che il rischio di BWSp nei bambini nati dopo ART è 10 volte maggiore rispetto a quelli concepiti naturalmente e che l'incidenza di pazienti con BWSp concepiti attraverso l'ART aumenta nel tempo parallelamente alla tendenza dell'ART in Italia negli ultimi decenni (figura 2). Non abbiamo osservato alcuna correlazione tra rischio di BWSp e il tipo di tecnica utilizzata per l’ART, né con altre variabili come causa di infertilità o età dei genitori. Inoltre, dai dati emersi sembrerebbe che i pazienti con BWSp nati attraverso l'ART avrebbero un fenotipo più lieve. Infine, al contrario dei dati precedenti, sembra che la suddivisione dei vari sottotipi molecolari di BWSp non sia molto diversa nei pazienti ART e nei pazienti concepiti naturalmente (% di UPD e IC2-LoM).
2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1736530
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