Lo studio propone l’analisi e la ricostruzione delle vicende architettoniche e delle fasi costruttive delle varie fabbriche succedutesi nel tempo a Roma nel sito posto tra piazza Colonna e piazza di Pietra, iniziato dalla metà del XVI secolo con la Compagnia di Santa Maria della Pietà “de’ Pazzi” con l’affitto di una piccola casa e la realizzazione di una piccola cappella per l’accoglienza “de poveri forestieri e pazzi”, e proseguito grazie a donazioni e acquisti con la realizzazione di un vero e proprio edificio chiesastico e di una struttura ospedaliera via via sempre più ampia e organizzata, fino ad arrivare ad occupare già nel XVII secolo tutto il fronte che da piazza Colonna, attraverso l’attuale via dei Bergamaschi arrivava a via di Pietra, oltre al possesso di molte case poste in affitto sullo stesso vicolo. L’attività della Compagnia proseguirà a piazza Colonna fino al 1725, quando Benedetto XIII ne decide il trasferimento assegnando il sito all’Arciconfraternita dei SS. Bartolomeo ed Alessandro dei Bergamaschi; questi inizieranno una intensa attività edilizia, condotta dall’architetto Gabriele Valvassori, che porterà alla ristrutturazione della chiesa e alla realizzazione della nuova sede dei Bergamaschi, un grande casamento comprendente appartamenti d’affitto, botteghe, un ospedale, l’oratorio e un collegio. Le fasi architettoniche sono esaminate anche in relazione allo sviluppo dell’intero isolato posto tra piazza Colonna, piazza di Pietra e la via del Corso; le vicende edilizie del complesso si muovono accanto alle complesse serie di lavori di ampliamento promosse sulle loro proprietà dalle famiglie del Bufalo e Jacovacci, influenzate in parte dalle politiche urbane dei papi che investono l’area nel corso dei secoli, trasformandola da quartiere periferico a una delle più importanti della città di Roma. Nella lunga attività edilizia esaminata compaiono i nomi di Annibale Lippi, Francesco Peparelli, Francesco e Giovan Battista Contini, Carlo De Dominicis e Gabriele Valvassori le cui attività si susseguono e si intrecciano in una intricata stratificazione di ruoli e azioni, specchio della società romana delle varie epoche.
La Compagnia di Santa Maria della Pietà "de' Pazzi" e l'Arciconfraternita dei Bergamaschi a piazza Colonna e l'opera di Gabriele Valvassori / Stampete, Virginia. - (2025 Feb 05).
La Compagnia di Santa Maria della Pietà "de' Pazzi" e l'Arciconfraternita dei Bergamaschi a piazza Colonna e l'opera di Gabriele Valvassori
STAMPETE, VIRGINIA
05/02/2025
Abstract
Lo studio propone l’analisi e la ricostruzione delle vicende architettoniche e delle fasi costruttive delle varie fabbriche succedutesi nel tempo a Roma nel sito posto tra piazza Colonna e piazza di Pietra, iniziato dalla metà del XVI secolo con la Compagnia di Santa Maria della Pietà “de’ Pazzi” con l’affitto di una piccola casa e la realizzazione di una piccola cappella per l’accoglienza “de poveri forestieri e pazzi”, e proseguito grazie a donazioni e acquisti con la realizzazione di un vero e proprio edificio chiesastico e di una struttura ospedaliera via via sempre più ampia e organizzata, fino ad arrivare ad occupare già nel XVII secolo tutto il fronte che da piazza Colonna, attraverso l’attuale via dei Bergamaschi arrivava a via di Pietra, oltre al possesso di molte case poste in affitto sullo stesso vicolo. L’attività della Compagnia proseguirà a piazza Colonna fino al 1725, quando Benedetto XIII ne decide il trasferimento assegnando il sito all’Arciconfraternita dei SS. Bartolomeo ed Alessandro dei Bergamaschi; questi inizieranno una intensa attività edilizia, condotta dall’architetto Gabriele Valvassori, che porterà alla ristrutturazione della chiesa e alla realizzazione della nuova sede dei Bergamaschi, un grande casamento comprendente appartamenti d’affitto, botteghe, un ospedale, l’oratorio e un collegio. Le fasi architettoniche sono esaminate anche in relazione allo sviluppo dell’intero isolato posto tra piazza Colonna, piazza di Pietra e la via del Corso; le vicende edilizie del complesso si muovono accanto alle complesse serie di lavori di ampliamento promosse sulle loro proprietà dalle famiglie del Bufalo e Jacovacci, influenzate in parte dalle politiche urbane dei papi che investono l’area nel corso dei secoli, trasformandola da quartiere periferico a una delle più importanti della città di Roma. Nella lunga attività edilizia esaminata compaiono i nomi di Annibale Lippi, Francesco Peparelli, Francesco e Giovan Battista Contini, Carlo De Dominicis e Gabriele Valvassori le cui attività si susseguono e si intrecciano in una intricata stratificazione di ruoli e azioni, specchio della società romana delle varie epoche.| File | Dimensione | Formato | |
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