Dal 1996 ad oggi, nel sistema scolastico italiano sono stati introdotti quattro interventi normativi a carattere strutturale (riforme) e, dal 2022, sono stati previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) altri sei interventi che tendono a modificare alcuni assi portanti del sistema stesso. Al di sotto dei risultati che osserviamo in provvedimenti legislativi spesso criticati dai commentatori per assenza di un apporto di cambiamenti sostanziali del sistema, risiedono dei nodi, dei meccanismi coadiuvanti o bloccanti cambiamenti sostanziali: questi meccanismi sono l’oggetto della presente ricerca. Prendendo in considerazione il lasso temporale 1996-2024, l’obiettivo della presente ricerca è spiegare i fattori e meccanismi che hanno portato alla definizione di contenuto, approvazione e implementazione delle politiche educative costitutive degli interventi legislativi che si sono susseguiti. Il periodo 1996-2024 è stato selezionato a partire dal modello teorico dalla sociologa Archer (1989, 2013) che definiva come “inerziali” le modalità di intervento legislativo in sistemi fortemente centralizzati come quello italiano. Quali meccanismi determinano gli interventi normativi sul sistema scolastico italiano per le dimensioni di policy relative alle aree di accesso, curriculum e formazione iniziale insegnanti? Le tre dimensioni di policy (PD) di interesse, componenti dell’area di policy dell’educazione, intrinsecamente “multi-dimensionale”, individuate all’interno degli interventi normativi a carattere strutturale sul sistema scolastico che si sono realizzati nel periodo preso in osservazione sono: “PD1” politiche di accesso; “PD2” politiche di curriculum; “PD3” formazione iniziale degli insegnanti, che occasionalmente verranno sintetizzate con le sigle di riferimento per fissare in breve i campi di ricerca di interesse. Mentre le politiche di accesso e di curriculum fanno rispettivamente riferimento ai concetti di educazione come distribuzione di opportunità, ed educazione come luogo di formazione di competenze, le ri-concettualizzazioni che proponiamo ne ampliano il campo d’indagine. La ricerca consta di quattro studi, due a livello nazionale e due a livello regionale. Il primo studio a livello nazionale individua la presenza di un mismatch-disallineamento tra le politiche di accesso e di curriculum e ne indaga l’origine e la permanenza. Il secondo studio indaga le modalità di riforma dei regimi di formazione iniziale insegnanti. Il terzo studio, a livello regionale, indaga la politica del dimensionamento scolastico in tre regioni tramite caso studio multiplo con unità sub-nazionali, ovvero le Regioni Emilia-Romagna, Lazio e Campania. L’ultimo studio indaga, considerando le stesse tre regioni, le traiettorie di trasformazione dei sistemi IeFP nelle tre regini, caratterizzati da diverse impostazioni delle politiche di accesso e curriculum. Applicando la metodologia dell’analisi storica comparata tramite process tracing, vengono evidenziati per ogni studio i processi che hanno sotteso la trasformazione dei fenomeni indagati: tramite interviste élite e analisi dei documenti, il minimo denominatore comune tra i quattro studi è la presenza di nodi irrisolti nei rapporti tra Stato e Regioni sul tema istruzione e formazione. A metà tra i sistemi comprensivi e selettivi, il nostro sistema emerge tendere al secondo estremo. Solo conoscendo i meccanismi esplicativi che sottendono le “crisi” ricorrenti del nostro paese si possono immaginare piani di intervento, come può esserlo, appunto, un piano pandemico, di sistema.

"Piani educativi pandemici": politiche di accesso, curriculum e formazione insegnanti (1996-2024) / Favella, Astrid. - (2024 Dec 18).

"Piani educativi pandemici": politiche di accesso, curriculum e formazione insegnanti (1996-2024)

FAVELLA, ASTRID
18/12/2024

Abstract

Dal 1996 ad oggi, nel sistema scolastico italiano sono stati introdotti quattro interventi normativi a carattere strutturale (riforme) e, dal 2022, sono stati previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) altri sei interventi che tendono a modificare alcuni assi portanti del sistema stesso. Al di sotto dei risultati che osserviamo in provvedimenti legislativi spesso criticati dai commentatori per assenza di un apporto di cambiamenti sostanziali del sistema, risiedono dei nodi, dei meccanismi coadiuvanti o bloccanti cambiamenti sostanziali: questi meccanismi sono l’oggetto della presente ricerca. Prendendo in considerazione il lasso temporale 1996-2024, l’obiettivo della presente ricerca è spiegare i fattori e meccanismi che hanno portato alla definizione di contenuto, approvazione e implementazione delle politiche educative costitutive degli interventi legislativi che si sono susseguiti. Il periodo 1996-2024 è stato selezionato a partire dal modello teorico dalla sociologa Archer (1989, 2013) che definiva come “inerziali” le modalità di intervento legislativo in sistemi fortemente centralizzati come quello italiano. Quali meccanismi determinano gli interventi normativi sul sistema scolastico italiano per le dimensioni di policy relative alle aree di accesso, curriculum e formazione iniziale insegnanti? Le tre dimensioni di policy (PD) di interesse, componenti dell’area di policy dell’educazione, intrinsecamente “multi-dimensionale”, individuate all’interno degli interventi normativi a carattere strutturale sul sistema scolastico che si sono realizzati nel periodo preso in osservazione sono: “PD1” politiche di accesso; “PD2” politiche di curriculum; “PD3” formazione iniziale degli insegnanti, che occasionalmente verranno sintetizzate con le sigle di riferimento per fissare in breve i campi di ricerca di interesse. Mentre le politiche di accesso e di curriculum fanno rispettivamente riferimento ai concetti di educazione come distribuzione di opportunità, ed educazione come luogo di formazione di competenze, le ri-concettualizzazioni che proponiamo ne ampliano il campo d’indagine. La ricerca consta di quattro studi, due a livello nazionale e due a livello regionale. Il primo studio a livello nazionale individua la presenza di un mismatch-disallineamento tra le politiche di accesso e di curriculum e ne indaga l’origine e la permanenza. Il secondo studio indaga le modalità di riforma dei regimi di formazione iniziale insegnanti. Il terzo studio, a livello regionale, indaga la politica del dimensionamento scolastico in tre regioni tramite caso studio multiplo con unità sub-nazionali, ovvero le Regioni Emilia-Romagna, Lazio e Campania. L’ultimo studio indaga, considerando le stesse tre regioni, le traiettorie di trasformazione dei sistemi IeFP nelle tre regini, caratterizzati da diverse impostazioni delle politiche di accesso e curriculum. Applicando la metodologia dell’analisi storica comparata tramite process tracing, vengono evidenziati per ogni studio i processi che hanno sotteso la trasformazione dei fenomeni indagati: tramite interviste élite e analisi dei documenti, il minimo denominatore comune tra i quattro studi è la presenza di nodi irrisolti nei rapporti tra Stato e Regioni sul tema istruzione e formazione. A metà tra i sistemi comprensivi e selettivi, il nostro sistema emerge tendere al secondo estremo. Solo conoscendo i meccanismi esplicativi che sottendono le “crisi” ricorrenti del nostro paese si possono immaginare piani di intervento, come può esserlo, appunto, un piano pandemico, di sistema.
18-dic-2024
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