C’è una terra che nel suo nome reca il destino dell’urbano: Civita. Si tratta di un piccolo paese dell’alto Lazio aggrappato precariamente ad una rupe di tufo che si muove e si sgretola senza sosta. Civita di Bagnoregio è un luogo che ha imparato storicamente a vivere in costante tensione dialettica con la morte. Questa capacità di adattamento oggi tuttavia vacilla di fronte all’irrompere di un fenomeno che sta mettendo in pericolo l’esistenza del borgo: un turismo di massa che sta producendo lacerazioni violente. Un processo attraverso cui la mercificazione ha finito col fagocitare ogni ambito del vivere. L’espansione senza limiti di un gigantesco apparato di accumulazione mercantile sta triturando tutto. In questa nuova tragica frontiera dell’irrimediabile, Civita ha espulso la vita e la sua capacità di rigenerazione. Quell’abitare, un tempo cucito saldamente alla terra, si sta sfaldando, nell’assenza di azioni capaci di gettare avanti, nel futuro, l’esistente. Rispetto a questo scenario apparentemente irreversibile, può l’arte svolgere un ruolo riparatore?
Civitonia. Avamposto immaginifico / Attili, Giovanni. - (2024), pp. 52-67. - SYLVA.
Civitonia. Avamposto immaginifico
Giovanni Attili
2024
Abstract
C’è una terra che nel suo nome reca il destino dell’urbano: Civita. Si tratta di un piccolo paese dell’alto Lazio aggrappato precariamente ad una rupe di tufo che si muove e si sgretola senza sosta. Civita di Bagnoregio è un luogo che ha imparato storicamente a vivere in costante tensione dialettica con la morte. Questa capacità di adattamento oggi tuttavia vacilla di fronte all’irrompere di un fenomeno che sta mettendo in pericolo l’esistenza del borgo: un turismo di massa che sta producendo lacerazioni violente. Un processo attraverso cui la mercificazione ha finito col fagocitare ogni ambito del vivere. L’espansione senza limiti di un gigantesco apparato di accumulazione mercantile sta triturando tutto. In questa nuova tragica frontiera dell’irrimediabile, Civita ha espulso la vita e la sua capacità di rigenerazione. Quell’abitare, un tempo cucito saldamente alla terra, si sta sfaldando, nell’assenza di azioni capaci di gettare avanti, nel futuro, l’esistente. Rispetto a questo scenario apparentemente irreversibile, può l’arte svolgere un ruolo riparatore?File | Dimensione | Formato | |
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