La scoperta di nuovi documenti permette di aggiungere un nuovo tassello alla conoscenza dell'area degli ex Tribunali di via Giulia e alla storia della nascita della chiesa di Santa Maria del Suffragio rimasta ancora oggi in gran parte inesplorata. Nonostante continui tentativi di riprendere il cantiere del Palazzo dei Tribunali voluto da papa Giulio II, il grande sito caratterizzato dalle incompiute strutture superstiti, tutt’ora in parte visibili, fu oggetto da parte della Camera Apostolica e del Capitolo di San Pietro, di numerose frammentazioni e lottizzazioni, ospitando varie destinazioni ad opera di concessionari mossi per lo più da fini speculativi. Questo spazio, rimasto per lo più inutilizzato, nel secondo Cinquecento cominciò a ricoprire un ruolo importante nella vita pubblica di Roma, fino a quando nel 1575, abbandonato definitivamente l’originario progetto, parte dell’area venne venduta alla Compagnia dei Bresciani che ne fece la propria sede; mentre la chiesa di San Bigio della Pagnotta era stata ricostruita già a partire dal 1514. A partire dalla fine del Cinquecento, dopo la fase di destrutturazione, l’area lentamente ricominciò a riacquisire una nuova configurazione e coerenza, frutto di un’incessante opera di negoziazione e mediazione tra privati e autorità ecclesiastiche, che ebbe finalmente una prima conclusione con la costruzione del nuovo complesso di Santa Maria del Suffragio nel 1617.
Le origini della chiesa di Santa Maria del Suffragio in via Giulia / Stampete, Virginia. - In: PALLADIO. - ISSN 0031-0379. - 73:Anno XXXVII(2024), pp. 123-138.
Le origini della chiesa di Santa Maria del Suffragio in via Giulia
Virginia Stampete
2024
Abstract
La scoperta di nuovi documenti permette di aggiungere un nuovo tassello alla conoscenza dell'area degli ex Tribunali di via Giulia e alla storia della nascita della chiesa di Santa Maria del Suffragio rimasta ancora oggi in gran parte inesplorata. Nonostante continui tentativi di riprendere il cantiere del Palazzo dei Tribunali voluto da papa Giulio II, il grande sito caratterizzato dalle incompiute strutture superstiti, tutt’ora in parte visibili, fu oggetto da parte della Camera Apostolica e del Capitolo di San Pietro, di numerose frammentazioni e lottizzazioni, ospitando varie destinazioni ad opera di concessionari mossi per lo più da fini speculativi. Questo spazio, rimasto per lo più inutilizzato, nel secondo Cinquecento cominciò a ricoprire un ruolo importante nella vita pubblica di Roma, fino a quando nel 1575, abbandonato definitivamente l’originario progetto, parte dell’area venne venduta alla Compagnia dei Bresciani che ne fece la propria sede; mentre la chiesa di San Bigio della Pagnotta era stata ricostruita già a partire dal 1514. A partire dalla fine del Cinquecento, dopo la fase di destrutturazione, l’area lentamente ricominciò a riacquisire una nuova configurazione e coerenza, frutto di un’incessante opera di negoziazione e mediazione tra privati e autorità ecclesiastiche, che ebbe finalmente una prima conclusione con la costruzione del nuovo complesso di Santa Maria del Suffragio nel 1617.File | Dimensione | Formato | |
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