Il radicale stravolgimento dei modi dell’abitare e della convivenza civile costringe oggi a riflettere nuovamente sul ruolo dell’architettura all’interno della società contemporanea: il progetto, per sua natura, non può essere meramente constatativo nei confronti della realtà, piuttosto opera nei confronti di quest’ultima fornendo soluzioni alle problematiche contingenti attraverso la prefigurazione di rinnovate concezioni spaziali. La cultura dell’abitare e il suo evolversi pone dunque a chi progetta un ulteriore interrogativo sulle relazioni fondamentali che intercorrono tra lo spazio individuale, lo spazio collettivo e lo spazio pubblico, definendo un’idea complessa e contemporanea di città. In tal senso, bisogna prendere atto che il problema della città e quello della casa sono sinergicamente connessi, dunque non antinomici, basti pensare all’assunto albertiano secondo il quale «la casa è una piccola città così come la città è una grande casa». Di fronte a questo scenario domandarsi che tipo di città si immagina per il nostro futuro prossimo richiede di accogliere le istanze del nostro tempo, la crisi pandemica, la guerra e l’emergenza climatica, le quali stanno ridefinendo il senso dello spazio della città, che da mera sommatoria di singolarità, condizione reificata nella città informale e nello sprawl urbano, richiede sempre maggiore attenzione nei confronti delle relazioni tra gli elementi che compongono uno scenario condiviso, sede effettiva di una comunità plurale: quale carattere assumono le infrastrutture, il tessuto continuo delle abitazioni, i luoghi di aggregazione, le emergenze monumentali, storiche e naturali nella città contemporanea? Attraverso il disegno di una città plausibile, si vuole porre l’attenzione sull’attuale condizione spaziale che presenterebbe una città del nostro tempo. Plausibile poiché le componenti sono “estratte” dalla città attuale e perché le relazioni tra strada e edificio, tra tessuto continuo ed emergenze monumentali assumono configurazioni inedite ma non aliene all’attuale modo con cui costruiamo i nostri spazi urbani. In tal senso, la città della Storia rivela la natura archetipale degli spazi che la compongono, principi formali ancora operativamente validi per la città del futuro.
Lo spazio dell’uomo libero. Un progetto plausibile per la città contemporanea / Lubrano, Oreste; Campanile, Nicola; Di Costanzo, Gennaro. - (2023), pp. 1020-1023. (Intervento presentato al convegno IX Forum ProArch. TRANSIZIONI. L’avvenire della didattica e della ricerca per il progetto di architettura IX Forum ProArch tenutosi a Cagliari).
Lo spazio dell’uomo libero. Un progetto plausibile per la città contemporanea
Oreste Lubrano;
2023
Abstract
Il radicale stravolgimento dei modi dell’abitare e della convivenza civile costringe oggi a riflettere nuovamente sul ruolo dell’architettura all’interno della società contemporanea: il progetto, per sua natura, non può essere meramente constatativo nei confronti della realtà, piuttosto opera nei confronti di quest’ultima fornendo soluzioni alle problematiche contingenti attraverso la prefigurazione di rinnovate concezioni spaziali. La cultura dell’abitare e il suo evolversi pone dunque a chi progetta un ulteriore interrogativo sulle relazioni fondamentali che intercorrono tra lo spazio individuale, lo spazio collettivo e lo spazio pubblico, definendo un’idea complessa e contemporanea di città. In tal senso, bisogna prendere atto che il problema della città e quello della casa sono sinergicamente connessi, dunque non antinomici, basti pensare all’assunto albertiano secondo il quale «la casa è una piccola città così come la città è una grande casa». Di fronte a questo scenario domandarsi che tipo di città si immagina per il nostro futuro prossimo richiede di accogliere le istanze del nostro tempo, la crisi pandemica, la guerra e l’emergenza climatica, le quali stanno ridefinendo il senso dello spazio della città, che da mera sommatoria di singolarità, condizione reificata nella città informale e nello sprawl urbano, richiede sempre maggiore attenzione nei confronti delle relazioni tra gli elementi che compongono uno scenario condiviso, sede effettiva di una comunità plurale: quale carattere assumono le infrastrutture, il tessuto continuo delle abitazioni, i luoghi di aggregazione, le emergenze monumentali, storiche e naturali nella città contemporanea? Attraverso il disegno di una città plausibile, si vuole porre l’attenzione sull’attuale condizione spaziale che presenterebbe una città del nostro tempo. Plausibile poiché le componenti sono “estratte” dalla città attuale e perché le relazioni tra strada e edificio, tra tessuto continuo ed emergenze monumentali assumono configurazioni inedite ma non aliene all’attuale modo con cui costruiamo i nostri spazi urbani. In tal senso, la città della Storia rivela la natura archetipale degli spazi che la compongono, principi formali ancora operativamente validi per la città del futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.