La peculiarità del piccolo borgo di Cavaion Veronese non risiede tanto nella presenza di architetture singolari, o “monumenti”, nel senso rossiano del termine, quanto nella stringente dialettica che intercorre tra la storia e la geografia del territorio, tra morfologia urbana e identità dei luoghi. Orientato sul versante meridionale del monte Moscal, ai piedi delle testimonianze archeologiche collocate sul monte San Michele, l’antica Caput leonis, talvolta anche Capalionis, gode di una posizione che, oltre a offrire singolari visuali e scorci prospettici, fece di questo luogo uno dei principali nodi di scambio commerciale e culturale con i limitrofi territori lacustri e nel suo entroterra. L’esigenza di collocare una Nuova Scuola Secondaria di Primo Grado – da cui la pubblicazione del Concorso di progettazione in due gradi – impone una necessaria opera di riconoscimento della forma del suolo, interpretata come ‘invito’ per la produzione delle nuove forme architettoniche. Il nuovo complesso scolastico si radica al suolo attraverso un crepidoma litico – posizionato parallelamente alle curve di livello – su cui si stagliano due ‘bracci’ ortogonali ‘tettonici’ – sospesi mediante l’ausilio di elementi puntuali contenenti i collegamenti verticali – protesi verso l’esternità del paesaggio. Tipologicamente la scuola potrebbe essere decritta come un edificio a ‘pettine’ composto da tre corpi di fabbrica: uno più basso, un basamento ‘abitato’ disponibile a molteplici utilizzi che ricorre al naturale salto di quota per definire un nuovo accesso dalla Piazza della Chiesa di San Giovanni Battista, e due corpi più alti, a esso normali – aulario, laboratori e biblioteca – ai quali viene affidato il compito di custodire e tramandare il ‘sapere’. Si sonda così la possibilità di ridefinire il senso del tema attraverso la meditata collocazione nel territorio di strutture formali capaci di realizzare la necessaria commistione tra spazi antropici e frammenti di natura, guardando alla scuola non solo come edificio collettivo, destinato a una comunità selezionata di docenti e studenti, quanto piuttosto come un luogo pubblico, aperto alla città e ai cittadini. In questi termini, la nuova scuola immaginata per il comune di Cavaion ambisce a divenire “elemento primario” chiamato a stabilire tensioni a distanza con gli edifici esistenti – il centro sanitario, la Chiesa e il Cimitero – definendo una nuova “centralità” urbana immersa nella natura e candidata alla trasformazione delle logiche sintattiche dei luoghi mediante una figura perentoria stagliata verso l’orizzonte.
Una scuola nella natura. Nuovo complesso scolastico a Cavaion Veronese / Visconti, Federica; Capozzi, Renato; Santacroce, Andrea; Lubrano, Oreste; Campanile, Nicola; Linda Di Giacomo Russo, Maria. - (2023), pp. 1048-1051. (Intervento presentato al convegno IX Forum ProArch. TRANSIZIONI. L’avvenire della didattica e della ricerca per il progetto di architettura IX Forum ProArch tenutosi a Cagliari).
Una scuola nella natura. Nuovo complesso scolastico a Cavaion Veronese
Federica Visconti;Renato Capozzi;Oreste Lubrano;
2023
Abstract
La peculiarità del piccolo borgo di Cavaion Veronese non risiede tanto nella presenza di architetture singolari, o “monumenti”, nel senso rossiano del termine, quanto nella stringente dialettica che intercorre tra la storia e la geografia del territorio, tra morfologia urbana e identità dei luoghi. Orientato sul versante meridionale del monte Moscal, ai piedi delle testimonianze archeologiche collocate sul monte San Michele, l’antica Caput leonis, talvolta anche Capalionis, gode di una posizione che, oltre a offrire singolari visuali e scorci prospettici, fece di questo luogo uno dei principali nodi di scambio commerciale e culturale con i limitrofi territori lacustri e nel suo entroterra. L’esigenza di collocare una Nuova Scuola Secondaria di Primo Grado – da cui la pubblicazione del Concorso di progettazione in due gradi – impone una necessaria opera di riconoscimento della forma del suolo, interpretata come ‘invito’ per la produzione delle nuove forme architettoniche. Il nuovo complesso scolastico si radica al suolo attraverso un crepidoma litico – posizionato parallelamente alle curve di livello – su cui si stagliano due ‘bracci’ ortogonali ‘tettonici’ – sospesi mediante l’ausilio di elementi puntuali contenenti i collegamenti verticali – protesi verso l’esternità del paesaggio. Tipologicamente la scuola potrebbe essere decritta come un edificio a ‘pettine’ composto da tre corpi di fabbrica: uno più basso, un basamento ‘abitato’ disponibile a molteplici utilizzi che ricorre al naturale salto di quota per definire un nuovo accesso dalla Piazza della Chiesa di San Giovanni Battista, e due corpi più alti, a esso normali – aulario, laboratori e biblioteca – ai quali viene affidato il compito di custodire e tramandare il ‘sapere’. Si sonda così la possibilità di ridefinire il senso del tema attraverso la meditata collocazione nel territorio di strutture formali capaci di realizzare la necessaria commistione tra spazi antropici e frammenti di natura, guardando alla scuola non solo come edificio collettivo, destinato a una comunità selezionata di docenti e studenti, quanto piuttosto come un luogo pubblico, aperto alla città e ai cittadini. In questi termini, la nuova scuola immaginata per il comune di Cavaion ambisce a divenire “elemento primario” chiamato a stabilire tensioni a distanza con gli edifici esistenti – il centro sanitario, la Chiesa e il Cimitero – definendo una nuova “centralità” urbana immersa nella natura e candidata alla trasformazione delle logiche sintattiche dei luoghi mediante una figura perentoria stagliata verso l’orizzonte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.