I tre progetti a confronto redatti in occasione della IX edizione del workshop “Etruscan places. Mediterranean glances”, promosso dalla rete DHTL – all’interno della più vasta tematica del rapporto archeologia/architettura – hanno riguardato la riconfigurazione dell’ingresso alla necropoli di Caere, che attualmente non è altro che uno slargo irregolare destinato a parcheggio, dal quale inizia il percorso di visita, scandito da un doppio filare di pini. A sinistra dello slargo emerge una parte del banco tufaceo costituente la morfologia dell’area, nel quale sono presenti piccole camere sepolcrali. I progetti assumono come condizione necessaria la valorizzazione/modificazione del banco tufaceo. A partire dalla attuale quota di imposta del plateau di accesso, inferiore di 1m rispetto a quella di avvio del viale alberato, le tre soluzioni assumono come azione comune lo scavo di un percorso parallelo al limite tufaceo esistente, realizzando una continuità di percorrenza e di accesso tra le aree a sinistra e a destra del percorso alberato. La prima soluzione propone una sala ipostila ipogea di impianto rettangolare che ridefinisce la forma del banco secondo una lieve pendenza, denunciata all’esterno attraverso alcuni volumi per la risalita e l’illuminazione, oltre che di un belvedere gradonato per guadagnare la veduta del mare. La seconda e la terza versione, di contro, valorizzano la quota di imposta del banco tufaceo attuale, ricavando, in luogo dello slargo informe, uno spalto dalla esatta geometria ottenuta per stereotomia che realizza un fronte aperto mediante il quale sondare i modi diversi di rappresentazione all’esterno degli spazi ctoni ricavati o per sostruzione o per cavazione. Se la seconda ipotesi assume ancora una teoria di campate murarie voltate con cui conformare l’interno, denunciato da una facciata in pietra scandita a sua volta da una sequenza uniforme di aperture, la terza propone, grazie al taglio del banco, l’emersione della sua natura lapidea, esprimendo in modo radicale il suo carattere di architettura stereotomica non solo attraverso i varchi di accesso, questa volta concentrati e serrati, ma anche nella sua conformazione planimetrica che lavora con un primo spazio voltato e altre stanze cavate e illuminate dall’alto con lucernari dei quali quello emergente è di forma piramidale.

Progetti per Caere. Tre ipotesi progettuali per il nuovo ingresso alla necropoli di Cerveteri / Lubrano, Oreste; Campanile, Nicola; Capozzi, Renato; Visconti, Federica. - (2023), pp. 1004-1007. (Intervento presentato al convegno IX Forum ProArch. TRANSIZIONI. L’avvenire della didattica e della ricerca per il progetto di architettura IX Forum ProArch tenutosi a Cagliari).

Progetti per Caere. Tre ipotesi progettuali per il nuovo ingresso alla necropoli di Cerveteri

Oreste Lubrano;Renato Capozzi;Federica Visconti
2023

Abstract

I tre progetti a confronto redatti in occasione della IX edizione del workshop “Etruscan places. Mediterranean glances”, promosso dalla rete DHTL – all’interno della più vasta tematica del rapporto archeologia/architettura – hanno riguardato la riconfigurazione dell’ingresso alla necropoli di Caere, che attualmente non è altro che uno slargo irregolare destinato a parcheggio, dal quale inizia il percorso di visita, scandito da un doppio filare di pini. A sinistra dello slargo emerge una parte del banco tufaceo costituente la morfologia dell’area, nel quale sono presenti piccole camere sepolcrali. I progetti assumono come condizione necessaria la valorizzazione/modificazione del banco tufaceo. A partire dalla attuale quota di imposta del plateau di accesso, inferiore di 1m rispetto a quella di avvio del viale alberato, le tre soluzioni assumono come azione comune lo scavo di un percorso parallelo al limite tufaceo esistente, realizzando una continuità di percorrenza e di accesso tra le aree a sinistra e a destra del percorso alberato. La prima soluzione propone una sala ipostila ipogea di impianto rettangolare che ridefinisce la forma del banco secondo una lieve pendenza, denunciata all’esterno attraverso alcuni volumi per la risalita e l’illuminazione, oltre che di un belvedere gradonato per guadagnare la veduta del mare. La seconda e la terza versione, di contro, valorizzano la quota di imposta del banco tufaceo attuale, ricavando, in luogo dello slargo informe, uno spalto dalla esatta geometria ottenuta per stereotomia che realizza un fronte aperto mediante il quale sondare i modi diversi di rappresentazione all’esterno degli spazi ctoni ricavati o per sostruzione o per cavazione. Se la seconda ipotesi assume ancora una teoria di campate murarie voltate con cui conformare l’interno, denunciato da una facciata in pietra scandita a sua volta da una sequenza uniforme di aperture, la terza propone, grazie al taglio del banco, l’emersione della sua natura lapidea, esprimendo in modo radicale il suo carattere di architettura stereotomica non solo attraverso i varchi di accesso, questa volta concentrati e serrati, ma anche nella sua conformazione planimetrica che lavora con un primo spazio voltato e altre stanze cavate e illuminate dall’alto con lucernari dei quali quello emergente è di forma piramidale.
2023
9791280379023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1716740
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