Le condizioni patologiche che portano a gravi ripercussioni sullo stato di salute, insieme alla loro percezione da parte delle società del passato, sono sempre più discusse in ambito bioarcheologico. Alla caduta dell’Impero Romano, instabilità politica e ambientale interessarono una vasta zona della Pianura Padana. Tra VI e VII secolo d.C. il territorio mantovano era reclamato dalle due potenze belligeranti presenti in Italia: l’Impero Bizantino, che individuava in Mantova il “territorio di confine”, e il Regno dei Longobardi . Nel territorio dell’odierna Bassa Mantovana è stato riportato alla luce il cimitero altomedievale di Quingentole (VI-VII sec. d.C) . Il campione scheletrico rinvenuto presso l’area funeraria consta di 90 individui (32 subadulti, 58 adulti, di cui 18 femmine, 26 maschi e 14 indeterminati) . In questo lavoro sono presentate alcune lesioni patologiche osservate nell’individuo sepolto nella Tomba 24, un individuo maschile tra i 40-50 anni di età alla morte. Lo scheletro presentava una estesa ossificazione cartilaginea della tiroide e alcune lesioni patologiche nelle articolazioni e nelle ossa: una severa artrosi a carico della colonna cervicale e lombare (soprattutto a carico dei corpi vertebrali e delle faccette articolari destre) e entesopatie a carico dei femori . Il generale stato di salute di T24 suggerisce una compromissione del movimento a carico della colonna e degli arti inferiori: questo deve aver avuto serie ripercussioni sullo stile di vita dell’individuo in esame. Anche oggi l'OMS considera l'artrosi e le patologie degenerative come importanti problemi di salute pubblica che comportano una ridotta qualità della vita. Nonostante tali condizioni siano comunemente osservate nelle popolazioni archeologiche, poca attenzione viene rivolta verso i loro effetti sulla vita quotidiana . Le condizioni patologiche che portano a gravi ripercussioni sullo stato di salute, insieme alla loro percezione da parte delle società del passato, sono sempre più discusse in ambito bioarcheologico. Alla caduta dell’Impero Romano, instabilità politica e ambientale interessarono una vasta zona della Pianura Padana. Tra VI e VII secolo d.C. il territorio mantovano era reclamato dalle due potenze belligeranti presenti in Italia: l’Impero Bizantino, che individuava in Mantova il “territorio di confine”, e il Regno dei Longobardi . Nel territorio dell’odierna Bassa Mantovana è stato riportato alla luce il cimitero altomedievale di Quingentole (VI-VII sec. d.C) . Il campione scheletrico rinvenuto presso l’area funeraria consta di 90 individui (32 subadulti, 58 adulti, di cui 18 femmine, 26 maschi e 14 indeterminati) . In questo lavoro sono presentate alcune lesioni patologiche osservate nell’individuo sepolto nella Tomba 24, un individuo maschile tra i 40-50 anni di età alla morte. Lo scheletro presentava una estesa ossificazione cartilaginea della tiroide e alcune lesioni patologiche nelle articolazioni e nelle ossa: una severa artrosi a carico della colonna cervicale e lombare (soprattutto a carico dei corpi vertebrali e delle faccette articolari destre) e entesopatie a carico dei femori . Il generale stato di salute di T24 suggerisce una compromissione del movimento a carico della colonna e degli arti inferiori: questo deve aver avuto serie ripercussioni sullo stile di vita dell’individuo in esame. Anche oggi l'OMS considera l'artrosi e le patologie degenerative come importanti problemi di salute pubblica che comportano una ridotta qualità della vita. Nonostante tali condizioni siano comunemente osservate nelle popolazioni archeologiche, poca attenzione viene rivolta verso i loro effetti sulla vita quotidiana . A. A. Settia Le frontiere del regno italico nei secoli VI-XI: L'organizzazione della difesa, in Studi Storici 30, no. 1, 1989, pp.155–169. A. Manicardi L’indagine archeologica di S. Lorenzo di Quingentole, in San Lorenzo di Quingentole, archeologia, storia ed antropologia, Mantova, 2001, pp.15-46. G. Manzi et al. Paleobiologia della popolazione altomedievale di San Lorenzo di Quingentole, Mantova: cranio e scheletro post craniale, in San Lorenzo di Quingentole, archeologia, storia ed antropologia, Mantova, 2001, pp. 151-198. S. M. Tabatabaee et al. Investigating the association between chronological age and thyroid cartilage ossification using CT imaging, in Medical Journal of the Islam Republic of Iran, 2020. Ortner’s Identification of Pathological Conditions in Human Skeletal Remains, J.E. Buikstra (ed.), 3th ed. Academic Press, Tempe, 2019. J. Robb et al. Osteobiography: the History of the Body as Real Bottom-Line History, in Bioarchaeology International, 3-1, University of Florida Press, 2019, pp. 17-31.

Tra Longobardi e Bizantini, nell’Italia post-classica: Indagine osteobiografica come indicatore delle condizioni di vita del passato / Casagrande, Giulia; Zeppilli, Carlotta; Micarelli, Ileana; Tafuri, MARY ANNE; Annoscia, GIORGIA MARIA; Manzi, Giorgio. - (2022). (Intervento presentato al convegno XXIV Congresso dell’Associazione Antropologica Italiana “Il Prossimo Uomo. Storia naturale di geni, forme e funzioni fra passato e futuro dell’umanità”. Abstract tenutosi a Museo Universitario, Piazza Trento e Trieste 1, Chieti).

Tra Longobardi e Bizantini, nell’Italia post-classica: Indagine osteobiografica come indicatore delle condizioni di vita del passato

Giulia Casagrande
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
Carlotta Zeppilli
Writing – Review & Editing
;
Ileana Micarelli
Supervision
;
Mary Anne Tafuri
Supervision
;
Giorgia Maria Annoscia
Supervision
;
Giorgio Manzi
Supervision
2022

Abstract

Le condizioni patologiche che portano a gravi ripercussioni sullo stato di salute, insieme alla loro percezione da parte delle società del passato, sono sempre più discusse in ambito bioarcheologico. Alla caduta dell’Impero Romano, instabilità politica e ambientale interessarono una vasta zona della Pianura Padana. Tra VI e VII secolo d.C. il territorio mantovano era reclamato dalle due potenze belligeranti presenti in Italia: l’Impero Bizantino, che individuava in Mantova il “territorio di confine”, e il Regno dei Longobardi . Nel territorio dell’odierna Bassa Mantovana è stato riportato alla luce il cimitero altomedievale di Quingentole (VI-VII sec. d.C) . Il campione scheletrico rinvenuto presso l’area funeraria consta di 90 individui (32 subadulti, 58 adulti, di cui 18 femmine, 26 maschi e 14 indeterminati) . In questo lavoro sono presentate alcune lesioni patologiche osservate nell’individuo sepolto nella Tomba 24, un individuo maschile tra i 40-50 anni di età alla morte. Lo scheletro presentava una estesa ossificazione cartilaginea della tiroide e alcune lesioni patologiche nelle articolazioni e nelle ossa: una severa artrosi a carico della colonna cervicale e lombare (soprattutto a carico dei corpi vertebrali e delle faccette articolari destre) e entesopatie a carico dei femori . Il generale stato di salute di T24 suggerisce una compromissione del movimento a carico della colonna e degli arti inferiori: questo deve aver avuto serie ripercussioni sullo stile di vita dell’individuo in esame. Anche oggi l'OMS considera l'artrosi e le patologie degenerative come importanti problemi di salute pubblica che comportano una ridotta qualità della vita. Nonostante tali condizioni siano comunemente osservate nelle popolazioni archeologiche, poca attenzione viene rivolta verso i loro effetti sulla vita quotidiana . Le condizioni patologiche che portano a gravi ripercussioni sullo stato di salute, insieme alla loro percezione da parte delle società del passato, sono sempre più discusse in ambito bioarcheologico. Alla caduta dell’Impero Romano, instabilità politica e ambientale interessarono una vasta zona della Pianura Padana. Tra VI e VII secolo d.C. il territorio mantovano era reclamato dalle due potenze belligeranti presenti in Italia: l’Impero Bizantino, che individuava in Mantova il “territorio di confine”, e il Regno dei Longobardi . Nel territorio dell’odierna Bassa Mantovana è stato riportato alla luce il cimitero altomedievale di Quingentole (VI-VII sec. d.C) . Il campione scheletrico rinvenuto presso l’area funeraria consta di 90 individui (32 subadulti, 58 adulti, di cui 18 femmine, 26 maschi e 14 indeterminati) . In questo lavoro sono presentate alcune lesioni patologiche osservate nell’individuo sepolto nella Tomba 24, un individuo maschile tra i 40-50 anni di età alla morte. Lo scheletro presentava una estesa ossificazione cartilaginea della tiroide e alcune lesioni patologiche nelle articolazioni e nelle ossa: una severa artrosi a carico della colonna cervicale e lombare (soprattutto a carico dei corpi vertebrali e delle faccette articolari destre) e entesopatie a carico dei femori . Il generale stato di salute di T24 suggerisce una compromissione del movimento a carico della colonna e degli arti inferiori: questo deve aver avuto serie ripercussioni sullo stile di vita dell’individuo in esame. Anche oggi l'OMS considera l'artrosi e le patologie degenerative come importanti problemi di salute pubblica che comportano una ridotta qualità della vita. Nonostante tali condizioni siano comunemente osservate nelle popolazioni archeologiche, poca attenzione viene rivolta verso i loro effetti sulla vita quotidiana . A. A. Settia Le frontiere del regno italico nei secoli VI-XI: L'organizzazione della difesa, in Studi Storici 30, no. 1, 1989, pp.155–169. A. Manicardi L’indagine archeologica di S. Lorenzo di Quingentole, in San Lorenzo di Quingentole, archeologia, storia ed antropologia, Mantova, 2001, pp.15-46. G. Manzi et al. Paleobiologia della popolazione altomedievale di San Lorenzo di Quingentole, Mantova: cranio e scheletro post craniale, in San Lorenzo di Quingentole, archeologia, storia ed antropologia, Mantova, 2001, pp. 151-198. S. M. Tabatabaee et al. Investigating the association between chronological age and thyroid cartilage ossification using CT imaging, in Medical Journal of the Islam Republic of Iran, 2020. Ortner’s Identification of Pathological Conditions in Human Skeletal Remains, J.E. Buikstra (ed.), 3th ed. Academic Press, Tempe, 2019. J. Robb et al. Osteobiography: the History of the Body as Real Bottom-Line History, in Bioarchaeology International, 3-1, University of Florida Press, 2019, pp. 17-31.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1715916
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