La principale questione sottesa alla pronuncia in esame attiene alla valorizzazione – in sede di opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.) avverso il preavviso di rilascio di immobile (art. 608 c.p.c.) per finita locazione – del complesso vincolo culturale insistente sullo storico Caffè Greco di Roma. Vincolo che, fin dal 1953, ha sostanzialmente reso indivisibile l’immobile (di proprietà del locatore), il complesso di beni mobili e la licenza di esercizio dell’attività svolta (di proprietà, invece, del conduttore). Il giudice, nell’intento di preservare il vincolo di indivisibilità, ha quindi ammesso lo sfratto applicando ai beni mobili di titolarità del conduttore gli artt. 1592 e 1593 c.c. in materia di addizioni inseparabili, finendo così per legittimare una espropriazione del tutto atipica, per mano privata e a favore di privati. Questa riflessione intende pertanto proporre soluzioni alternative, guidate da ragioni di proporzionalità e dalla consapevolezza della peculiare natura giuridica dei beni culturali, con l’auspicio che questi beni non vadano sostanzialmente distrutti per effetto di rigide, oltre che forzate, interpretazioni normative.
Tra storia e diritto. il caffè greco e il suo (inscindibile) compendio di arredi in cerca di proprietario / D'Alberti, Diana. - In: GIURISPRUDENZA ITALIANA. - ISSN 1125-3029. - Anno 2024:Gennaio(2024), pp. 87-94.
Tra storia e diritto. il caffè greco e il suo (inscindibile) compendio di arredi in cerca di proprietario
Diana D'Alberti
2024
Abstract
La principale questione sottesa alla pronuncia in esame attiene alla valorizzazione – in sede di opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.) avverso il preavviso di rilascio di immobile (art. 608 c.p.c.) per finita locazione – del complesso vincolo culturale insistente sullo storico Caffè Greco di Roma. Vincolo che, fin dal 1953, ha sostanzialmente reso indivisibile l’immobile (di proprietà del locatore), il complesso di beni mobili e la licenza di esercizio dell’attività svolta (di proprietà, invece, del conduttore). Il giudice, nell’intento di preservare il vincolo di indivisibilità, ha quindi ammesso lo sfratto applicando ai beni mobili di titolarità del conduttore gli artt. 1592 e 1593 c.c. in materia di addizioni inseparabili, finendo così per legittimare una espropriazione del tutto atipica, per mano privata e a favore di privati. Questa riflessione intende pertanto proporre soluzioni alternative, guidate da ragioni di proporzionalità e dalla consapevolezza della peculiare natura giuridica dei beni culturali, con l’auspicio che questi beni non vadano sostanzialmente distrutti per effetto di rigide, oltre che forzate, interpretazioni normative.File | Dimensione | Formato | |
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