La normativa italiana che tutela i lavoratori dalle sostanze pericolose è il D. Lgs. 81/2008 con i suoi elenchi di valori limite di esposizione professionale allegati XXXVIII, XXXIX, e XLIII e le successive direttive che dovranno essere recepite (es. 431/2022). Malgrado ciò è importante sottolineare che la maggior parte dei valori limite sono stati sviluppati per singole sostanze e la valutazione del rischio derivante dall’esposizione contemporanea a più agenti pericolosi rappresenta un problema complesso. Lo studio proposto ha come oggetto la valutazione dell’esposizione occupazionale ad agenti chimici e particolato atmosferico (PM10) e sua applicazione nel comparto della produzione di ceramiche artistiche e altre attività di lavorazione dei metalli al fine di identificare nuovi indicatori di esposizione e/o di effetto. Il progetto prevede l’arruolamento di soggetti lavoratori delle attività oggetto di studio e di un uguale numero di volontari residenti nelle zone limitrofe. Verrà effettuato il monitoraggio biologico di biomarkers di esposizione e d’effetto (stress ossidativo) nelle urine con diverse tecniche analitiche e l’analisi multielementare nei campioni biologici (urine e capelli) e ambientali (PM10) (1-3). Verrà effettuata inoltre l’analisi metabolomica untargeted, mediante risonanza magnetica nucleare (NMR), dei medesimi campioni di urina, per la caratterizzazione di fenotipi metabolici in relazione ad una perturbazione esterna, attraverso l’identificazione e la quantificazione simultanea di numerosi metaboliti (1). I dati estrapolati dalle analisi potranno essere integrati attraverso un approccio multi-block (data fusion), e sottoposti ad analisi chemiometrica con tecniche avanzate, allo scopo di individuare correlazioni tra i dati di esposizione e i biomarcatori di effetto misurati. L’approccio descritto fornirà indicazioni riguardo a specifici pathways metabolici che permetteranno auspicabilmente di individuare precocemente l’insorgenza di malattie professionali. Inoltre il confronto dei dati dei lavoratori esposti con quelli dei residenti consentirà una valutazione più completa sull’impatto di ciascuna attività lavorativa sulla popolazione circostante. Bibliografia [1] Buonaurio F et al. 2022. DOI:10.3390/toxics10050267 [2] Buonaurio et al. 2021. DOI: 10.3390/cancers13133167 [3] Massimi L et al. 2020. DOI: 10.1016/j.envpol.2020.115271
Indicatori di effetto da esposizioni a inquinanti aerodispersi in ambito lavorativo / DE ROSA, Michele; Marini, F.; Astolfi, M. L.; Caccuri, A. M.; Canepari, S.; Massimi, L.; Stefani, I.; Giampaoli, O.; Sciubba, F.; Tranfo, G.; Spagnoli, M.. - (2024), pp. 1-209. (Intervento presentato al convegno XI Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico PM2024 tenutosi a Torino).
Indicatori di effetto da esposizioni a inquinanti aerodispersi in ambito lavorativo
Michele De Rosa
;F. Marini;M. L. Astolfi;S. Canepari;L. Massimi;O. Giampaoli;F. Sciubba;G. Tranfo;
2024
Abstract
La normativa italiana che tutela i lavoratori dalle sostanze pericolose è il D. Lgs. 81/2008 con i suoi elenchi di valori limite di esposizione professionale allegati XXXVIII, XXXIX, e XLIII e le successive direttive che dovranno essere recepite (es. 431/2022). Malgrado ciò è importante sottolineare che la maggior parte dei valori limite sono stati sviluppati per singole sostanze e la valutazione del rischio derivante dall’esposizione contemporanea a più agenti pericolosi rappresenta un problema complesso. Lo studio proposto ha come oggetto la valutazione dell’esposizione occupazionale ad agenti chimici e particolato atmosferico (PM10) e sua applicazione nel comparto della produzione di ceramiche artistiche e altre attività di lavorazione dei metalli al fine di identificare nuovi indicatori di esposizione e/o di effetto. Il progetto prevede l’arruolamento di soggetti lavoratori delle attività oggetto di studio e di un uguale numero di volontari residenti nelle zone limitrofe. Verrà effettuato il monitoraggio biologico di biomarkers di esposizione e d’effetto (stress ossidativo) nelle urine con diverse tecniche analitiche e l’analisi multielementare nei campioni biologici (urine e capelli) e ambientali (PM10) (1-3). Verrà effettuata inoltre l’analisi metabolomica untargeted, mediante risonanza magnetica nucleare (NMR), dei medesimi campioni di urina, per la caratterizzazione di fenotipi metabolici in relazione ad una perturbazione esterna, attraverso l’identificazione e la quantificazione simultanea di numerosi metaboliti (1). I dati estrapolati dalle analisi potranno essere integrati attraverso un approccio multi-block (data fusion), e sottoposti ad analisi chemiometrica con tecniche avanzate, allo scopo di individuare correlazioni tra i dati di esposizione e i biomarcatori di effetto misurati. L’approccio descritto fornirà indicazioni riguardo a specifici pathways metabolici che permetteranno auspicabilmente di individuare precocemente l’insorgenza di malattie professionali. Inoltre il confronto dei dati dei lavoratori esposti con quelli dei residenti consentirà una valutazione più completa sull’impatto di ciascuna attività lavorativa sulla popolazione circostante. Bibliografia [1] Buonaurio F et al. 2022. DOI:10.3390/toxics10050267 [2] Buonaurio et al. 2021. DOI: 10.3390/cancers13133167 [3] Massimi L et al. 2020. DOI: 10.1016/j.envpol.2020.115271I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.