Bernard Le Bovier de Fontenelle (1657-1757) spaziò da protagonista nei più diversi ambiti della cultura d’Oltralpe a cavallo tra Seicento e Settecento, sia nel campo letterario (autore di commedie, tragedie e pastorali) sia in quello filosofico-scientifico. Appena trentenne, Fontenelle si lanciò nella Querelle des Anciens et des Modernes, che appassionò la République des Lettres transalpina sotto il regno di Luigi XIV, con diversi testi di immediato e duraturo successo. Negli Entretiens sur la pluralité des mondes (1686), opera letteraria di divulgazione astronomica che conobbe ben 33 edizioni durante la quasi centenaria vita dell’autore, e che ha avuto speciale risonanza nella cultura italiana, in particolare in Leopardi, il “cartesiano” Fontenelle celebrò la rivoluzione copernicana in maniera ben più esplicita di quanto non avesse pubblicamente fatto lo stesso Descartes, a tal punto preoccupato delle conseguenze della condanna di Galileo, ad opera del Santo Uffizio (1633), da rinunciare a pubblicare il Monde ou Traité de la lumiere, concepito come narrazione di un viaggio interstellare nell’universo della nuova fisica meccanicistica. «In preda a un nobile furore da astronomo» Copernico, secondo Fontenelle, fu capace di sbarazzarsi dell’«imbrogliato» sistema di cerchi dei moti planetari nello spazio celeste che aveva forgiato l’immagine premoderna del cosmo, svelando la natura intrinsecamente prospettica e relativa dell’esperienza umana, e aprendo la via alla moderna decostruzione sistematica delle pseudo-evidenze della percezione sensibile e della doxa come tale.
Scienza e finzione letteraria nella Francia di Luigi XIV: gli "Entretiens sur la pluralité des mondes di Bernard Le Bovier de Fontenelle", il "Monde" di Descartes e la Rivoluzione copernicana / Allocca, Nunzio. - In: DIACRITICA. - ISSN 2421-115X. - 49, 31 ottobre 2023, vol. II:IX(2023), pp. 77-96.
Scienza e finzione letteraria nella Francia di Luigi XIV: gli "Entretiens sur la pluralité des mondes di Bernard Le Bovier de Fontenelle", il "Monde" di Descartes e la Rivoluzione copernicana
Allocca, Nunzio
2023
Abstract
Bernard Le Bovier de Fontenelle (1657-1757) spaziò da protagonista nei più diversi ambiti della cultura d’Oltralpe a cavallo tra Seicento e Settecento, sia nel campo letterario (autore di commedie, tragedie e pastorali) sia in quello filosofico-scientifico. Appena trentenne, Fontenelle si lanciò nella Querelle des Anciens et des Modernes, che appassionò la République des Lettres transalpina sotto il regno di Luigi XIV, con diversi testi di immediato e duraturo successo. Negli Entretiens sur la pluralité des mondes (1686), opera letteraria di divulgazione astronomica che conobbe ben 33 edizioni durante la quasi centenaria vita dell’autore, e che ha avuto speciale risonanza nella cultura italiana, in particolare in Leopardi, il “cartesiano” Fontenelle celebrò la rivoluzione copernicana in maniera ben più esplicita di quanto non avesse pubblicamente fatto lo stesso Descartes, a tal punto preoccupato delle conseguenze della condanna di Galileo, ad opera del Santo Uffizio (1633), da rinunciare a pubblicare il Monde ou Traité de la lumiere, concepito come narrazione di un viaggio interstellare nell’universo della nuova fisica meccanicistica. «In preda a un nobile furore da astronomo» Copernico, secondo Fontenelle, fu capace di sbarazzarsi dell’«imbrogliato» sistema di cerchi dei moti planetari nello spazio celeste che aveva forgiato l’immagine premoderna del cosmo, svelando la natura intrinsecamente prospettica e relativa dell’esperienza umana, e aprendo la via alla moderna decostruzione sistematica delle pseudo-evidenze della percezione sensibile e della doxa come tale.File | Dimensione | Formato | |
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