The note comments favorably on an interesting ruling of the European Court of Justice on State aid which annulled a ruling from the General Court of the European Union, which in turn had annulled a Commission Decision. The Commission, at the end of a preliminary investigation procedure, had considered that, in the case of sales of drinks in disposable packaging to buyers resident in another Member State, who made a declaration undertaking to export and consume abroad the products purchased, the failure to pay the deposit normally required by German law, as well as the VAT that was connected to it, did not constitute State aid, just as the failure to apply sanctions against those who had not paid the security deposit. The General Court had held that the German legislation did not clearly legitimize the failure to pay the security deposit and that an uncertain administrative practice had developed - which did not provide for the application of sanctions to companies that did not collect the security deposit - which could integrate the concept of State aid. The uncertainty about the applicable law, which had persisted for 15 years, inevitably had repercussions on the Commission which, encountering serious difficulties, should have not closed its investigation already in the preliminary phase but should have opened the most transparent formal investigation procedure. For its part, the Court of Justice considered that it emerged from the Commission's Decision that German law was in reality sufficiently clear and that, in any case, a process of gradual clarification of the rules does not always need to be activated. The Commission was therefore entitled to close the procedure at the end of the preliminary investigation phase. The Court also added that, although the failure to impose fines for the violation of national law may constitute State aid, when there are unclear rules providing for sanctions, the principle of legality of penalties prohibits the competent administrative authorities from applying sanctions. It follows that, in such cases, their failure to inflict sanctions cannot constitute state aid. Finally, the Court confirmed that Directive 94/62 does not require the payment of a security deposit in the case of sale of drinks in disposable packaging to foreign residents who undertake to export them

La nota commenta favorevolmente una interessante pronuncia della Corte di giustizia in materia di aiuti di Stato che ha annullato una sentenza del Tribunale dell’Unione europea che aveva a sua volta annullato una Decisione della Commissione. La Commissione, al termine di una procedura preliminare d’indagine, aveva considerato che, nel caso delle vendite di bevande in confezioni monouso ad acquirenti residenti in un altro Stato membro, che rendevano una dichiarazione con cui si impegnavano ad esportare e consumare all’estero i prodotti acquistati, il mancato versamento della cauzione normalmente prevista dalla normativa tedesca, nonché dell’IVA che vi era connessa, non costituiva un aiuto di Stato, così come non lo costituiva la mancata applicazione di sanzioni nei confronti di coloro che non avevano esatto la cauzione. Il Tribunale aveva ritenuto che la normativa tedesca non legittimasse in maniera chiara il mancato versamento della cauzione e che si era sviluppata una incerta prassi amministrativa – che non prevedeva l’applicazione di sanzioni alle imprese che non raccoglievano il deposito cauzionale – la quale poteva integrare la nozione di aiuto di Stato. L’incertezza sul diritto applicabile, che perdurava da 15 anni, si riverberava inevitabilmente sulla Commissione la quale, incontrando serie difficoltà di analisi, non avrebbe dovuto chiudere la propria indagine già nella fase preliminare ma avrebbe dovuto aprire la più trasparente procedura d’indagine formale. Dal canto suo la Corte di giustizia ha ritenuto che emergesse dalla Decisione della Commissione che il diritto tedesco fosse in realtà sufficientemente chiaro e che, comunque, non sempre deve essere attivato un processo di graduale chiarimento delle norme. La Commissione era dunque legittimata a chiudere la procedura al termine della fase preliminare d’indagine. La Corte ha peraltro aggiunto che, sebbene la mancata inflizione di ammende per la violazione del diritto nazionale possa costituire un aiuto di Stato, quando vi siano norme poco chiare che prevedono le sanzioni, il principio della legalità delle pene vieta alle autorità amministrative competenti di applicarle. Ne deriva che, in simili ipotesi, la loro mancata inflizione non può costituire un aiuto di Stato. La Corte ha infine confermato che la Direttiva 94/62 non impone il versamento di un deposito cauzionale nel caso di vendita di bevande in confezioni monouso a residenti stranieri che si impegnino ad esportarle

Sugli effetti prodotti dalla sussistenza di dubbi interpretativi della normativa nazionale sull’applicazione della disciplina degli aiuti di Stato / Orlandi, Maurizio. - In: RIVISTA DELLA COOPERAZIONE GIURIDICA INTERNAZIONALE. - ISSN 1129-2113. - 75:(2023), pp. 113-140.

Sugli effetti prodotti dalla sussistenza di dubbi interpretativi della normativa nazionale sull’applicazione della disciplina degli aiuti di Stato

maurizio Orlandi
2023

Abstract

The note comments favorably on an interesting ruling of the European Court of Justice on State aid which annulled a ruling from the General Court of the European Union, which in turn had annulled a Commission Decision. The Commission, at the end of a preliminary investigation procedure, had considered that, in the case of sales of drinks in disposable packaging to buyers resident in another Member State, who made a declaration undertaking to export and consume abroad the products purchased, the failure to pay the deposit normally required by German law, as well as the VAT that was connected to it, did not constitute State aid, just as the failure to apply sanctions against those who had not paid the security deposit. The General Court had held that the German legislation did not clearly legitimize the failure to pay the security deposit and that an uncertain administrative practice had developed - which did not provide for the application of sanctions to companies that did not collect the security deposit - which could integrate the concept of State aid. The uncertainty about the applicable law, which had persisted for 15 years, inevitably had repercussions on the Commission which, encountering serious difficulties, should have not closed its investigation already in the preliminary phase but should have opened the most transparent formal investigation procedure. For its part, the Court of Justice considered that it emerged from the Commission's Decision that German law was in reality sufficiently clear and that, in any case, a process of gradual clarification of the rules does not always need to be activated. The Commission was therefore entitled to close the procedure at the end of the preliminary investigation phase. The Court also added that, although the failure to impose fines for the violation of national law may constitute State aid, when there are unclear rules providing for sanctions, the principle of legality of penalties prohibits the competent administrative authorities from applying sanctions. It follows that, in such cases, their failure to inflict sanctions cannot constitute state aid. Finally, the Court confirmed that Directive 94/62 does not require the payment of a security deposit in the case of sale of drinks in disposable packaging to foreign residents who undertake to export them
2023
La nota commenta favorevolmente una interessante pronuncia della Corte di giustizia in materia di aiuti di Stato che ha annullato una sentenza del Tribunale dell’Unione europea che aveva a sua volta annullato una Decisione della Commissione. La Commissione, al termine di una procedura preliminare d’indagine, aveva considerato che, nel caso delle vendite di bevande in confezioni monouso ad acquirenti residenti in un altro Stato membro, che rendevano una dichiarazione con cui si impegnavano ad esportare e consumare all’estero i prodotti acquistati, il mancato versamento della cauzione normalmente prevista dalla normativa tedesca, nonché dell’IVA che vi era connessa, non costituiva un aiuto di Stato, così come non lo costituiva la mancata applicazione di sanzioni nei confronti di coloro che non avevano esatto la cauzione. Il Tribunale aveva ritenuto che la normativa tedesca non legittimasse in maniera chiara il mancato versamento della cauzione e che si era sviluppata una incerta prassi amministrativa – che non prevedeva l’applicazione di sanzioni alle imprese che non raccoglievano il deposito cauzionale – la quale poteva integrare la nozione di aiuto di Stato. L’incertezza sul diritto applicabile, che perdurava da 15 anni, si riverberava inevitabilmente sulla Commissione la quale, incontrando serie difficoltà di analisi, non avrebbe dovuto chiudere la propria indagine già nella fase preliminare ma avrebbe dovuto aprire la più trasparente procedura d’indagine formale. Dal canto suo la Corte di giustizia ha ritenuto che emergesse dalla Decisione della Commissione che il diritto tedesco fosse in realtà sufficientemente chiaro e che, comunque, non sempre deve essere attivato un processo di graduale chiarimento delle norme. La Commissione era dunque legittimata a chiudere la procedura al termine della fase preliminare d’indagine. La Corte ha peraltro aggiunto che, sebbene la mancata inflizione di ammende per la violazione del diritto nazionale possa costituire un aiuto di Stato, quando vi siano norme poco chiare che prevedono le sanzioni, il principio della legalità delle pene vieta alle autorità amministrative competenti di applicarle. Ne deriva che, in simili ipotesi, la loro mancata inflizione non può costituire un aiuto di Stato. La Corte ha infine confermato che la Direttiva 94/62 non impone il versamento di un deposito cauzionale nel caso di vendita di bevande in confezioni monouso a residenti stranieri che si impegnino ad esportarle
Aiuti di Stato. – Vendita di bevande in confezioni monouso in esercizi commerciali frontalieri a residenti stranieri. – Esenzione dal deposito cauzionale condizionata al consumo fuori dal territorio tedesco del prodotto acquistato. – Decisione della Commissione di non sollevare obiezioni contro il presunto aiuto. – Presupposti per la chiusura del procedimento d’indagine preliminare con una Decisione di non sollevare obiezioni. ‒ Elementi costitutivi della nozione di aiuto di Stato. – Requisito del coinvolgimento di risorse statali. – Aiuto di Stato sotto forma di mancata imposizione di un’ammenda. – Principio della certezza del diritto. – Principio della legalità delle pene. ‒ Non imponibilità dell’ammenda in caso di dubbi interpretativi sulla portata della norma nazionale. – Processo di graduale chiarimento delle norme. – Effetti dei dubbi interpretativi del diritto tedesco sulla Decisione della Commissione di non sollevare obiezioni. ‒ Compatibilità con la Direttiva 94/62 della vendita senza deposito cauzionale di bevande in confezioni monouso a residenti stranieri che si impegnino ad esportarle.
01 Pubblicazione su rivista::01c Nota a sentenza
Sugli effetti prodotti dalla sussistenza di dubbi interpretativi della normativa nazionale sull’applicazione della disciplina degli aiuti di Stato / Orlandi, Maurizio. - In: RIVISTA DELLA COOPERAZIONE GIURIDICA INTERNAZIONALE. - ISSN 1129-2113. - 75:(2023), pp. 113-140.
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