L'articolo traccia la storia culturale e politica della ricezione del compositore, pianista ed etnomusicologo ungherese Béla Bartók (1881-1945) in Italia dall'inizio degli anni Dieci alla fine degli anni Cinquanta del Novecento. Particolare enfasi viene posta sul complesso processo di "mitizzazione" della figura di Bartók e sull'analisi di due esecuzioni particolarmente notevoli sul piano storico-culturale: la prima italiana dell'opera "Il Castello del duca Barbablù" a Firenze nel 1938 e la prima mondiale in forma di balletto del "Mandarino meraviglioso" a Milano nel 1942.
La ricezione italiana di Béla Bartók nel Novecento. Storia della costruzione di un mito / Palazzetti, Nicolo'. - In: MUSICA/REALTA'. - ISSN 2280-4242. - 129(2022), pp. 81-113.
La ricezione italiana di Béla Bartók nel Novecento. Storia della costruzione di un mito
Palazzetti Nicolo
2022
Abstract
L'articolo traccia la storia culturale e politica della ricezione del compositore, pianista ed etnomusicologo ungherese Béla Bartók (1881-1945) in Italia dall'inizio degli anni Dieci alla fine degli anni Cinquanta del Novecento. Particolare enfasi viene posta sul complesso processo di "mitizzazione" della figura di Bartók e sull'analisi di due esecuzioni particolarmente notevoli sul piano storico-culturale: la prima italiana dell'opera "Il Castello del duca Barbablù" a Firenze nel 1938 e la prima mondiale in forma di balletto del "Mandarino meraviglioso" a Milano nel 1942.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.