Pubblichiamo per la prima volta un lungo articolo dedicato alla Lingua dei Segni a cui attribuiamo compiti fondamentali: quello di far uscire il lettore da una “visione patologizzante” del problema e quello di informarlo sullo stato dei lavori di ricerca finalizzati alla definizione di standard, descrittori e test che fissino un punto chiaro e scientifico sulle competenze acquisite in questa lingua. Quindi il testo si articola in più parti: un quadro di riferimento, un’analisi/modellizzazione della lingua, la politica linguistica fin qui praticata, delle proposte (in fieri) di valutazione e certificazione. Parte, quest’ultima, che attirerà presumibilmente l’interesse attivo dei lettori. Due nuovi dispositivi inquadrano quella che è da considerarsi una minoranza linguistica vera e propria, la lingua dei segni o LIS: la legge italiana 69 del 2021 che riconosce la LIS come lingua naturale, con tutto ciò che ne consegue; il capitolo VI del Volume complementare (2020) del QCER dedicato alla LIS. In questa cornice si inseriscono le analisi e le politiche linguistiche attuate al fine di definire le competenze necessarie al riconoscimento dei livelli raggiunti. L’articolo si sofferma sulla definizione e modellizzazione della lingua dei segni, mettendo in evidenza la sua specificità ma anche la matrice comune con le lingue vocali, in una prospettiva socio-semiotica centrata sulla comunicazione e sull’approccio funzionale e azionale. Di qui la necessità di una formazione adeguata degli operatori, ben più complessa del requisito della semplice appartenenza alla categoria dei “segnanti nativi”. Segue la disamina degli studi e ricerche relativi alla valutazione della LIS e all’elaborazione di test di sicura scientificità per la sua valutazione e certificazione, ricerche tra le quali si segnalano i lavori del Consiglio d’Europa sugli standard europei per le competenze di comprensione e produzione. Riteniamo che queste ultime suggestioni possano essere recepite con vero interesse dai lettori che operano nel settore o che semplicemente condividono nella scuola o nella società la presenza di portatori di caratteristiche umane specifiche.
Certificare la competenza linguistico-comunicativa nella LIS: riflessioni, raccomandazioni e proposte / Barni, Monica; Ferrara, Claudio; Roccaforte, Maria; Fontana, Sabina. - In: LEND. LINGUA E NUOVA DIDATTICA. - ISSN 1121-5291. - (2024), pp. 8-21.
Certificare la competenza linguistico-comunicativa nella LIS: riflessioni, raccomandazioni e proposte
Monica Barni
;Maria Roccaforte;Sabina Fontana
2024
Abstract
Pubblichiamo per la prima volta un lungo articolo dedicato alla Lingua dei Segni a cui attribuiamo compiti fondamentali: quello di far uscire il lettore da una “visione patologizzante” del problema e quello di informarlo sullo stato dei lavori di ricerca finalizzati alla definizione di standard, descrittori e test che fissino un punto chiaro e scientifico sulle competenze acquisite in questa lingua. Quindi il testo si articola in più parti: un quadro di riferimento, un’analisi/modellizzazione della lingua, la politica linguistica fin qui praticata, delle proposte (in fieri) di valutazione e certificazione. Parte, quest’ultima, che attirerà presumibilmente l’interesse attivo dei lettori. Due nuovi dispositivi inquadrano quella che è da considerarsi una minoranza linguistica vera e propria, la lingua dei segni o LIS: la legge italiana 69 del 2021 che riconosce la LIS come lingua naturale, con tutto ciò che ne consegue; il capitolo VI del Volume complementare (2020) del QCER dedicato alla LIS. In questa cornice si inseriscono le analisi e le politiche linguistiche attuate al fine di definire le competenze necessarie al riconoscimento dei livelli raggiunti. L’articolo si sofferma sulla definizione e modellizzazione della lingua dei segni, mettendo in evidenza la sua specificità ma anche la matrice comune con le lingue vocali, in una prospettiva socio-semiotica centrata sulla comunicazione e sull’approccio funzionale e azionale. Di qui la necessità di una formazione adeguata degli operatori, ben più complessa del requisito della semplice appartenenza alla categoria dei “segnanti nativi”. Segue la disamina degli studi e ricerche relativi alla valutazione della LIS e all’elaborazione di test di sicura scientificità per la sua valutazione e certificazione, ricerche tra le quali si segnalano i lavori del Consiglio d’Europa sugli standard europei per le competenze di comprensione e produzione. Riteniamo che queste ultime suggestioni possano essere recepite con vero interesse dai lettori che operano nel settore o che semplicemente condividono nella scuola o nella società la presenza di portatori di caratteristiche umane specifiche.File | Dimensione | Formato | |
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