Adolfo Venturi e la fotografia di riproduzione d’arte: per un’analisi dell’Archivio Storico Fotografico dell’Università “La Sapienza”

L’Archivio Storico Fotografico del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo dell’Università “La Sapienza” di Roma è uno dei luoghi di memoria più antichi e prestigiosi presenti nelle realtà accademiche italiane. Decine di migliaia di fotografie che riproducono opere d’arte, realizzate da alcuni tra i maggiori fotografi del settore e raccolte dai docenti già a partire dalla fine dell’Ottocento, formano - insieme a incisioni, collotipie, diapositive, microfiches - un immenso contenitore di informazioni storiche e artistiche, denso di spunti di riflessione e di studio. L’intento della presente ricerca è pertanto quello di conoscere e valorizzare questo prezioso patrimonio, in continuità con il lavoro di riscoperta dell’Archivio avviato negli ultimi anni sotto la responsabilità scientifica della professoressa Ilaria Schiaffini, a cui ho avuto modo di partecipare a partire dal 2016. Mentre il precedente lavoro era incentrato sulle fotografie di grande formato, la presente ricerca si concentra invece sulla più ampia sezione dei medi formati (o formati standard), mai inventariata né studiata analiticamente prima. Nello specifico, lo scopo del progetto di dottorato era censire la sezione, analizzare i dati così raccolti e approfondire lo studio del fondo più antico, quello riconducibile alla committenza di Adolfo Venturi, figura di primaria importanza in quanto fondatore della fototeca, nonché del metodo di studio basato sull’ausilio delle riproduzioni fotografiche e della stessa storia dell’arte come disciplina universitaria in Italia. A una ricognizione pratica dei materiali conservati in archivio si è affiancato quindi il loro studio e il loro inquadramento in un contesto storico e problematico, adottando una prospettiva fortemente interdisciplinare.