The use of games in everyday teaching is recommended by many mathematicians and science disseminators. One of the best-known advocates was undoubtedly Martin Gardner who, in the introduction to his work "Enigmas and Mathematical Games," stresses that the teacher who catches two students secretly playing a game of trivia should stop and think about what he is conveying to them, how he is conveying it, and the interest he is arousing in his students. Fully agreeing with Gardner's words, a number of simple magic games performed with the use of playing cards and explainable in the light of purely mathematical considerations were presented in the seminar held during the conference. This is an activity that the author has already experimented with during his teaching career, both in scientific and classical high school classes. The aim is not only to increase students' interest and involvement in classroom activities, thus reducing that gap that often arises with mathematics, but also to facilitate a more concrete view of the discipline, as well as to emphasize the importance of scientific reasoning in supporting the interpretation of what is happening around us. The games, moreover, represent real exercises in problem solving and strategy development, in accordance with recent indications that see competence-based teaching as the way forward in working with students. The search for an explanation to how the presented magic games work turns out to be the first step to a subsequent generalization of the solving processes and, therefore, to the possibility of having students invent new math-based magic games.

L’uso di giochi nella didattica quotidiana è consigliato da molti matematici e divulgatori scientifici. Uno dei più noti sostenitori è stato senza dubbio Martin Gardner il quale, nell’introduzione alla sua opera “Enigmi e giochi matematici”, sottolinea come l’insegnante che sorprende due studenti a giocare di nascosto una partita di filetto debba fermarsi a ragionare su ciò che trasmette loro, su come lo trasmette e sull’interesse che suscita nei propri studenti. Condividendo pienamente le parole di Gardner, nel seminario tenuto durante il convegno sono stati presentati alcuni semplici giochi di magia effettuati con l’uso delle carte da gioco e spiegabili alla luce di considerazioni prettamente matematiche. Si tratta di un’attività già sperimentata dall’autore nel corso della sua carriera di insegnante, sia in classi di liceo scientifico che di liceo classico. L’obiettivo non è solo quello di aumentare l’interesse e il coinvolgimento degli studenti nelle attività in classe, riducendo così quel gap che spesso si viene a creare con la matematica, ma anche quello di facilitare una visione più concreta della disciplina, nonché sottolineare l’importanza del ragionamento scientifico a supporto dell’interpretazione di quanto avviene intorno a noi. I giochi, peraltro, rappresentano dei veri e propri esercizi di problem solving e di elaborazione di strategie, in accordo con le recenti indicazioni che vedono nella didattica per competenze il modo di procedere nel lavoro con gli studenti. La ricerca di una spiegazione al funzionamento dei giochi di magia presentati risulta essere il primo passo per una successiva generalizzazione dei processi risolutivi e, quindi, alla possibilità di far inventare agli studenti nuovi giochi di magia basati sulla matematica.

Giochiamo con la matematica / Mazza, Lorenzo. - (2023), pp. 205-206. (Intervento presentato al convegno Incontri con la Matematica n. 37 tenutosi a Castel San Pietro Terme).

Giochiamo con la matematica

Lorenzo Mazza
2023

Abstract

The use of games in everyday teaching is recommended by many mathematicians and science disseminators. One of the best-known advocates was undoubtedly Martin Gardner who, in the introduction to his work "Enigmas and Mathematical Games," stresses that the teacher who catches two students secretly playing a game of trivia should stop and think about what he is conveying to them, how he is conveying it, and the interest he is arousing in his students. Fully agreeing with Gardner's words, a number of simple magic games performed with the use of playing cards and explainable in the light of purely mathematical considerations were presented in the seminar held during the conference. This is an activity that the author has already experimented with during his teaching career, both in scientific and classical high school classes. The aim is not only to increase students' interest and involvement in classroom activities, thus reducing that gap that often arises with mathematics, but also to facilitate a more concrete view of the discipline, as well as to emphasize the importance of scientific reasoning in supporting the interpretation of what is happening around us. The games, moreover, represent real exercises in problem solving and strategy development, in accordance with recent indications that see competence-based teaching as the way forward in working with students. The search for an explanation to how the presented magic games work turns out to be the first step to a subsequent generalization of the solving processes and, therefore, to the possibility of having students invent new math-based magic games.
2023
Incontri con la Matematica n. 37
L’uso di giochi nella didattica quotidiana è consigliato da molti matematici e divulgatori scientifici. Uno dei più noti sostenitori è stato senza dubbio Martin Gardner il quale, nell’introduzione alla sua opera “Enigmi e giochi matematici”, sottolinea come l’insegnante che sorprende due studenti a giocare di nascosto una partita di filetto debba fermarsi a ragionare su ciò che trasmette loro, su come lo trasmette e sull’interesse che suscita nei propri studenti. Condividendo pienamente le parole di Gardner, nel seminario tenuto durante il convegno sono stati presentati alcuni semplici giochi di magia effettuati con l’uso delle carte da gioco e spiegabili alla luce di considerazioni prettamente matematiche. Si tratta di un’attività già sperimentata dall’autore nel corso della sua carriera di insegnante, sia in classi di liceo scientifico che di liceo classico. L’obiettivo non è solo quello di aumentare l’interesse e il coinvolgimento degli studenti nelle attività in classe, riducendo così quel gap che spesso si viene a creare con la matematica, ma anche quello di facilitare una visione più concreta della disciplina, nonché sottolineare l’importanza del ragionamento scientifico a supporto dell’interpretazione di quanto avviene intorno a noi. I giochi, peraltro, rappresentano dei veri e propri esercizi di problem solving e di elaborazione di strategie, in accordo con le recenti indicazioni che vedono nella didattica per competenze il modo di procedere nel lavoro con gli studenti. La ricerca di una spiegazione al funzionamento dei giochi di magia presentati risulta essere il primo passo per una successiva generalizzazione dei processi risolutivi e, quindi, alla possibilità di far inventare agli studenti nuovi giochi di magia basati sulla matematica.
giochi; matematica e magia; carta da gioco; problem solving
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Giochiamo con la matematica / Mazza, Lorenzo. - (2023), pp. 205-206. (Intervento presentato al convegno Incontri con la Matematica n. 37 tenutosi a Castel San Pietro Terme).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1697447
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